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giovedì 8 aprile 2021

#Kwibuka27 (Memento per il genocidio dei Tutsi in Ruanda)


 




AfricaLand Storie e Culture africane come ogni anno ricorda il drammatico genocidio dei Tutsi in Ruanda nel 1994.

Kwibuka è un momento per ricordare le vite innocenti perse, mostrare solidarietà con i sopravvissuti e unirsi per garantire che il genocidio non accada mai più.

Sono passati 27 anni da quella tragedia impossibile da dimenticare: tutto iniziò il 7 aprile 1994.

Per i #survivors (sopravvissuti), ricordare è come respirare, poiché non si può trattenere il respiro, non si può mettere in pausa il ricordo e il lutto.

27 Anni e oltre, ricordare più di 1 milione di Tutsi assassinati nei 100 giorni del 1994 quando il genocidio si consumò con la complicità dell'ONU, la Francia, gli USA, il Belgio, il Regno Unito e l'occidente tutto.
(Fonte:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com

 

mercoledì 7 aprile 2021

#LEDITORIALE Quelle discutibili parole di Draghi in Libia


 



Il debutto internazionale del nuovo primo ministro italiano, Mario Draghi in Libia sono del tutto discutibili e irricevibili.
"Sul piano dell'immigrazione noi esprimiamo per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia ...".

Queste le parole spese nella sua prima missione d'affari andata in scena a Tripoli al cospetto del nuovo presidente del paese Nordafricano, Dabaiba mettono in risalto, una volta di più quel cinismo dichiaratamente occidentale quando si tratta di Africa e, del dramma dei migranti.
Non si può omettere che questo modo di affrontare la tragedia delle migrazioni sono del tutto offensive.
Come è stato possibile che, Draghi - descritto da tutti in Italia come custode di salvezza nazionale - possa aver usato queste "parole spericolate" nei confronti della Libia quando, a tutti i livelli, la comunità internazionale - in primis le Nazioni Unite - da queste parti, si assiste a una aperta violazione dei diritti umani?
Come è stato possibile che il "grande Draghi" possa aver legittimato questa disgustosa condotta della cosiddetta Guardia costiera libica?
E' impensabile che il nuovo primo ministro non sappia che in Libia ci siano immensi campi di concentramento, dove i migranti sono stati catturati come prede, raccolti come merce di scambio?
Non è possibile che egli non sappia che spesso questi migranti sono brutalmente torturati e sottoposti a violenze di ogni genere : e allora, come ha potuto Draghi dire quelle parole?
Possibile che non si sia reso conto che le sue parole sono una offesa ai tanti morti delle stragi nel Mediterraneo, conseguenza di quella inaccettabile "teoria e pratica dei porti chiusi" unica vera politica dell'Unione europea e di conseguenza dell'Italia.

Niente può giustificare quelle parole né gli affari né il tentativo di voler tornare "protagonisti" in Libia, anzi, a ben guardare, sono parte del reale problema che condannano i popoli d'Africa alla povertà e alla disperazione perché sono la conseguenza di tutti i conflitti e le guerre e, di concerto spesso vedono coinvolti proprio gli interessi europei e occidentali.

Lo stesso Draghi, non più tardi di alcune settimane fa, aveva dato una pessima prova di sé quando ha rifiutato di mandare aiuti economici al Continente nero sul fronte dei vaccini nel contrasto alla drammatica pandemia che ha sconvolto la  vita di miliardi di persone in Africa come nel resto del mondo.

Le parole di lode alla cosiddetta guardia costiera libica sono una grave dimenticanza del capo di governo alla sistematica violazione dei diritti umani e, per questa ragione sono un pessimo segnale sulla strada di quella "sbandierata" ricostruzione della Libia
(Fonte:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com

 

martedì 6 aprile 2021

Madagascar, il Covid torna a far paura


 




Mentre le autorità malgasce hanno finalmente confermato il loro interesse per i vaccini (aderendo al COVAX), il Madagascar sta subendo un'ondata di Covid-19 più virulenta di quella del 2020.

I centri sanitari sono già pieni.

E sopratutto, la carenza di ossigeno a provocare decessi evitabili: il presidente Andry Rajoelina parlando alla TV malgascia ha imposto nuove restrizioni ma forse, avrebbe dovuto affrontare con più decisione e concretezza la lotta contro la pandemia invece di inseguire improbabili risultati con il "preparato di erbe naturali" rivelatosi assolutamente inconcludente contro il Coronavirus.

L'unica ancora di salvataggio è il vaccino e la via maestra è appunto essere entrati nel "sistema COVAX" sperando che, prima dell'arrivo delle dosi, il popolo della Grande Idola dalla Terra Rossa non debba pagare un contributo troppo salato a questo invisibile nemico. 
Il presidente non può più sbagliare alcuna mossa altrimenti la pandemia gli farà perdere la poltrona del comando del Madagascar.
(Fonte:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com

lunedì 5 aprile 2021

Egitto, Al-Sisi organizza la "parata dei Faraoni" sulle macerie del presente


 



In diretta mondiale, sabato 3 aprile, Al-Sisi ha organizzato la "parata dei Faraoni": 22 mummie sono state trasferite da Tahir nel nuovo museo di al-Fustat.
La cerimonia si è svolta a una settimana dal blocco del canale di Suez quando, la nave Ever Given si è incagliata nella strettoia bloccando l'economia globale.
Passata la crisi, il despota egiziano, come se nulla fosse ha dato l'ordine per riportare - in n colpo solo - (almeno nelle intenzioni del dittatore) in auge il "Grande Egitto" .
L'ultima di una serie di mega progetti con un'unica stella polare : cementare il regime mentre il paese è sempre più povero.

Le strade del Cairo si sono dunque trasformate nel set di un film sull'Antico Egitto al passaggio al tramonto delle mummie di 18 faraoni e 4 regine su carri scortati da guardie a cavallo.
Un evento dal nome altisonante la "Parata dei Faraoni", e le atmosfere un po' kitsch, seguito su You Tube da migliaia di appassionati in tutto il mondo - e da un pubblico ridotto nelle strade per via delle restrizioni per il Covid-19 - nonostante la psicosi della maledizione che si era diffusa sui social media messa in relazione con il trasferimento delle mummie reali dal Museo di Tahir al Museo Nazionale della Civiltà Egizia, alla periferia sud-orientale del Cairo di al-Fustat.
(Fonte:bbcafrica)
Bob Fabiani
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-www.bbc.com/africa

Somalia, aumentano gli attacchi sanguinosi di Al-Shabaab in vista del voto del 9 Aprile


 



Nella mattinata di sabato 3 aprile i miliziani di Al-Shabaab, gruppo jihadista affiliato ad Al-Qaeda, hanno attaccato de basi militari dell'esercito somalo. Olre 100 persone sarebbero rimaste sul selciato del paese africano. L'esercito somalo ha affermato che sia stata opera di due attentatori suicidi che si sono fatti esplodere contro postazioni militari nel distretto di Awdhegle e nel villaggio di Bariire nella provincia del basso Shabelle.

"Gli assalitori di Al-Shabaab (i "ragazzi" in italian, n.d.r.) hanno attaccato due basi militari nella provincia del basso Shabelle nella mattina di sabato", ha detto il portavoce del governo di Mogadiscio Ismael Mukhtar.

Poco dopo le esplosioni, i rivoltosi armati hanno cercato di fare irruzione dentro le basi. Poche ore dopo, un altro kamikaze si è fatto esplodere in una sala da tè a Mogadiscio : almeno sei persone hanno perso la vita, tra cui un bambino, e molte altre rimaste ferite.

Il generale Mohamed Tahlil Bihi, comandante delle forze di fanteria, ha confermato all'Associated Press "l'utilizzo di kamikaze per penetrare nelle basi e un violento scontro a fuoco, durato diverse ore, con pesanti perdite anche tra i miliziani jihadisti".

Il gruppo jihadista vuole "ricreare un califfato sulle ceneri del governo di Ferrmajo : la Somalia avrebbe dovuto votare l'8 febbraio, data di fine mandato del presidente uscente, ma non si è riusciti a organizzarle a causa di profonde divergenze; ora la nuova data fissata è quella del 9 aprile.

Recentemente Al-Shabaab ha pubblicato un video nel quale il leader del gruppo Ahmed Diriye, noto anche come Ahmed Umar Abu Ubaidah, dice di voler "ricreare un califfato sulle ceneri del governo del presidente Fermajo" ed esorta tutti i militanti a colpire "qualsiasi obiettivo militare somalo o straniero". 
(Fonte:apnews)
Bob Fabiani
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-https://apnews.com/africa     
   

domenica 4 aprile 2021

#RememberingMartinLutherKingJR


 





Martin  Luther King Jr nacque ad Atlanta nel 1929, figlio e nipote di pastori della chiesa battista afroamericana. Studiò al seminario teologico in Pennsylvania e all'Università di Boston.
Approfondì la conoscenza della strategia non violenta di Gandhi. Nel 1953 sposò Coretta Scott e nel 1955 divenne pastore della chiesa di Montgomery in Alabama.
Dopo aver guidato con successo la campagna di boicottaggio degli autobus per protesta contro la politica di segregazione razziale fondò nel 1957  un movimento non violento nero (Southern Christian Leadership Conference, SCLC).
Nel 1959 si recò in India per approfondire il pensiero gandhiano, poi tornò alla chiesa di Atlanta. Cn l'ala giovanile del SCLC, dopo le manifestazioni di Birmingham e la marcia su Washington del 1963, dove pronunciò il discorso I Have a Dream, ottenne che il Civil Rights Act da lui promosso divenisse legge.
Nel 1964 gli venne conferito il premio Nobel per la pace. Già in conflitto con il Black Power e il suo leader Malcolm X, dovette affrontare anche la crescente opposizione da parte dell' amministrazione Lyndon Johnson per le critiche all'intervento in Vientam.
Dopo la manifestazione di Memphis del 1968  - era il 4 Aprile - dove pronunciò il discorso I've Been to the Mountain Top, venne assassinato.


-Martin Luther King Jr e i Diritti Civili

"Chi è oppresso non può rimanerlo per sempre. La brama di libertà si manifesta infine, ed è ciò che è accaduto al negro d'America. Qualcosa dentro di lui gli ha ricordato il suo diritto naturale alla libertà, e qualcosa dal di fuori gli ha ricordato che poteva ottenerla. Consapevole o inconsapevole, è stato colto dallo Zeitgeist, e il negro degli Stati Uniti, assieme ai si fratelli neri dell'Africa e a quelli bruni e gialli dell'Asia, del Sudamerica e dei Caraibi, si sa muovendo con un grande senso di urgenza verso la terra promessa della giustizia razziale".

-Martin Luther King Jr pensieri su Giustizia e Libertà

"Quando milioni di persone sono state ingannate per secoli, il risarcimento è un processo costoso. Un'educazione inferiore, le misere condizioni abitative, la disoccupazione, l'assistenza sanitaria inadeguata : sono tutte componenti dolorose dell'oppressione che abbiamo ereditato. E ognuna di esse, per venire corretta, richiederà investimenti di miliardi di dollari. La giustizia a lungo differita ha accumulato interessi e il suo costo peserà parecchio su questa società in termini finanziari e umani. Questo non è stato compreso a fondo, perché molte delle conquiste del decennio passato sono state ottenute a prezzi stracciati. La fine della segregazione nelle strutture pubbliche non è costata nulla; né le elezioni, né la nomina di alcuni dirigenti  pubblici di colore".

-Martin Luther King Jr e il Razzismo

"La vita quotidiana del negro si svolge tuttora negli scantinati della Grande Società. Egli sta ancora al livello più basso, nonostante quei pochi che sono riusciti a farsi strada in piani n po' più alti. Anche laddove la porta è stata parzialmente forzata, la possibilità del libero movimento del negro è ancora decisamente ridotta. Spesso non esistono fondamenta da cui partire e, quando ci sono, quasi sempre manca una stanza superiore da raggiungere".
(Fonte:theatlantic)
Bob Fabiani
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-www.theatlantic.com                 

   

sabato 3 aprile 2021

Senza protezioni e stipendi, sciopero dei medici nigeriani


 



In piena pandemia, dopo 160mila casi di Covid-19 e 2mila decessi (tra cui 17 dottori), i medici nigeriani non ce la fanno più.
E scioperano : ieri ad annunciare la protesta a tempo indeterminato dei sanitari del paese africano è stata l'Associazione nigeriana dei medici. Chiedono gli stipendi arretrati del personale medico e un'indennità per i rischi corsi in questo anno drammatico qui come nel resto del mondo; lo riportano molti siti di informazione nigeriani e internazionali e, tra questi anche Agenzia Nova.

Ma le richieste dei sanitari non si limitano solo all'aspetto economico : i medici hanno espressamente chiesto l'adeguamento delle strutture, inadeguate ad affrontare una simile crisi.
Crisi resa evidente, sottolinea l'Associazione dalla mancanza di dispositivi di protezione contro il virus.
Il governo ribatte : lo sciopero ostacolerà la campagna vaccinale. Nel grande paese africano sono attese 40 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca.
(Fonte:punchng;agenzianova;jeuneafrique)
Bob Fabiani
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-https://punchng.com;
-www.agenzianova.com/africa/nigeria/covid-19;
-www.jeuneafrique.com