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lunedì 15 luglio 2019

FOTO DEL GIORNO - La Rivoluzione algerina continua








In Algeria, 41 persone sono state arrestate durante le proteste di piazza contro il rinvio indefinito delle elezioni presidenziali del #4luglio stabilito dal Consiglio costituzionale.

Il motivo?

Sventolavano la bandiera blu, verde e gialla  - che oggi AfricaLand Storie e Culture africane ha deciso di pubblicare come #FOTODELGIORNO - con la lettera Yaz dell'alfabeto tifinagh in rosso, che rappresenta gli Amazigh - i Berberi - che in Algeria sono il 25 per cento della popolazione (10 milioni di persone).

Ametà giugno, il capo dell'esercito algerino, Ahmed Gaid Salah ha deciso che chi viene trovato con quel vessillo merita di andare in carcere perché "minal'unità nazionale".

Le proteste  - che dalle pagine di questo #Blog abbiamo puntualmente raccontato nei mesi scorsi - sono cominciate il 22 febbraio 2019: si chiedeva all'allora presidente Bouteflika, 82 anni, di ritirarsi; lo ha fatto il 2 aprile.

L'Algeria sta ora provando a fare i conti col proprio passato, mandando in tribunale ex premier e ministri, uomini d'affari legati a vario titolo a Bouteflika.

I manifestanti non si sono mai fermati e le proteste sono giunte alla ventesima settimana consecutiva e non hanno nessuna intensione di fermarsi.
(Fonte.:left)
Bob Fabiani
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-https://left.it;
-https://africalandilmionuovoblog.blogspot.com/foto-del-giorno 

domenica 14 luglio 2019

Storia di un musicista e chitarrista di #BossaNova, Joao Gilberto






Il 6 luglio 2019 è una data dolorosa perché segna la fine del futuro del Brasile : questo rappresentava l'immensa storia musicale di un'artista straordinario. Il suo nome è #JoaoGilberto.

Non solo un'artista e nemmeno solo un grande chitarrista ma, al contrario, Joao Gilberto era stato capace di cambiare  - per sempre - non solo il modo di suonare e scrivere canzoni in Brasile; ma aveva avuto l'intuizione per fare una rivoluzione : dare forma alla "Musica Nova" chiamandola, infine, #BossaNova.

Esiste un prima e un dopo.





Chi era Joao Gilberto?

Joao Gilberto Prado Pereira de Oliveira, noto semplicemente come #JoaoGilberto, è morto nella sua casa a Rio de Janeiro, in Brasile, il 6 luglio scorso. Aveva 88 anni.
E' stato uno dei fondatori della #BossaNova, il ritmo che seppe dare una nuova forma alla musica popolare brasiliana : era la fine degli anni '50 del Novecento.

La Bossa Nova diventò il genere musicale preferito delle nuove classi sociali urbane, che volevano sottrarsi all'incalzante e, chiassoso #Samba, intessuto e strutturato di tamburi e cori.

La nuova forma - canzone prima conquistò il Brasile e poi fece letteralmente impazzire gli #USA e quindi, il resto del mondo.  La Bossa Nova annoverò i più grandi architetti brasiliani. Oltre a Joao Gilberto, cantante e chitarrista c'era, il compositore e pianista, Antonio Carlos Jobim e poi, il fantastico, inimitabile poeta, Vinicius de Moraes.

Questo trio di artisti cambiò tutto il modo di essere, pensare, vivere, esprimere il Brasile.

Tuttavia, proprio Joao Gilberto, con il suo stile inconfondibile accdese la miccia della rivoluzione. Il chitarrista entrò in studio di registrazione per incidere Chega de saudade. Questa canzone era già nota : tutti in Brasile la conoscevano ma, nel 1958 diventò popolarissima nell'interpretazione di Joao Gilberto.






Rivoluzione Chega de saudade

Tutto era pronto per la magia rivoluzionaria. Nel nuovo genere musicale diventava centrale, assolutamente preponderante la chitarra acustica. Era lei che teneva il tempo con precisione facendo da "tappeto sonoro" per il canto che doveva essere morbido, quasi sussurrato.

Era appena nato il mito del Brasile - universo musicale.

Divenne punto di riferimento per altri straordinari artisti brasiliani del calibro di Chico Barque de Hollande, Caetano Veloso, Gilberto Gil, Maria Bethania. Tutti questi artisti sono cresciuti seguendo la meravigliosa lezione di Joao Gilberto tanto da venerarlo come fosse un dio.

Non era stata una rivoluzione cruenta ma al contrario soave.

Jazz & Bossa Nova

C'è un altro passaggio fondamentale in questa storia straordinaria, una tappa decisiva quando venne registrato l'ellepì Getz/Gilberto. Il sassofonista statunitense Stan Getz, vincitore per alcuni anni di seguito come album Jazz dell'anno - attraverso le riviste specializzate -  realizza un capolavoro "senza tempo" ; un capolavoro che riesce nell'alchimia di fondere la musica afroamericana con il Brasile più intimista, sussurrato.

I calssici di Joao Gilberto





Quali sono i classici di Joao Gilberto?

Il nome del chitarrista, nato a Juazeiro, nello stato di Bahia, è indissolubilmente legato a The Girl from Ipanema, un hit senza tempo (anche con il contributo, sempre nell'album Getz/Gilberto, di Astrud Gilberto, cantante e moglie n.d.t).

E poi Desafinado, Chega de saudade, Rosa morena, Corcovado senza tralasciare Aquarela do Brasil.

Una storia e una carriera straordinaria che renderà immortale lo stile di Joao Gilberto.

Cinque canzoni imperdibili di Joao Gilberto (by AfricaLand Storie e Culture africane)


  1. Chega de saudade
  2. Desafinado
  3. Corcovado 
  4. Garota de Ipanema
  5. Insensatez
(Fonte.:folha.uol)
Bob Fabiani
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-https://www.folha.uol.com.br        

sabato 13 luglio 2019

Storico accordo che unisce l'Africa





Il 7 luglio 2019 è la data che cambierà la storia dell'Africa. Proprio lo scorso 7 luglio, in occasione del vertice dell'Unione africana (UA) a #Niamey, in #Niger, il #Benin e la #Nigeria hanno aderito all'African continental free trade area (AfCFTA).

Queste firme, aprono definitivamente la strada dell'introduzione dell'area di libero scambio, che ormai coinvolge 54 dei 55 paesi dell'Unione africana (solo l'Eritra non ha ancora aderito), lo scrivono i reporter di @jeuneafrica.
Il trattato, che viene negoziato da 17 anni, darà vita alla più grande area di libero scambio del mondo, coinvolgendo 1,2 miliardi di persone.

Finora è stato ratificato da 27 paesi.



L'attuazione concreta dovrebbe partire nel luglio 2020.

"Moussa Faki Mahamat" , il presidente dell'Unione africana, parla di un "avvenimento storico", riporta la @NeueZurcherZeitung.

"Il commercio interno africano contribuisce solo al 16 per cento degli scambi di tutto il continente. L'obiettivo è raggiungere il 60 per cento entro il 2022 e ridurre la dipendenza dall'Europa, verso la quale oggi si dirige il 65 per cento del commercio africano".





Negli altri continenti il commercio interno ha un peso molto più rilevante : in Europa è pari al 69 per cento del totale e in Asia al 59 per cento.

Lo scarso sviluppo del commercio interno africano, scrive ancora il quotidiano svizzero, non è legato solo ai dazi doganali tra i paesi africani, che il trattato abbetterà per il 90 per cento dei prodotti. Pesano fattori come "l'incertezza del diritto, la burocrazia, la carenza di infrastrutture e la corruzione. Spesso ai posti di frontiera, la polizia impone dazi in modo arbitrario".

Un altro problema, sarà la definizione di nome per individuare i prodotti "made in Africa", scrive @lemonde, visto che molte merci sono fatte passare per prodotti locali ma vengono dall'esterno, per esempio dalla Cina.

Anche se i problemi sono molti e, alcuni anche di difficile soluzione e, tra questi, la debolezza del tessunto produttivo africano, all'origine dell'eccessiva dipendanza delle esportazioni di materie prime.
(Fonte.:jeuneafrique; nzz;lemonde)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com;
-https://www.nzz,ch;
-www.lemonde.fr  

lunedì 8 luglio 2019

Quel #lagerlibico infernale chiamato, #Tajoura - FOTO DEL GIORNO





Il centro di detenzione per migranti di #Tajoura, alla periferia est di #Tripoli, colpito da un raid aereo il 2 luglio 2019.

Almeno 60 persone sono morte e altre 130 sono rimaste ferite: questo è il bilancio, drammatico che arriva direttamente dall'inferno libico.

La cronaca dei fatti ... da una ordinaria giornata di guerra civile

L'aeronautica ha deliberatamente preso di mira il centro di detenzione di #Tajoura: in questo lager, tra i peggiori #lagerlibici spuntati come funghi nella #Libya martoriata dalle guerre per bande delle milizie libiche; vi erano i mogranti detenuti e provenienti dall'Africa occidentale.

A strage avvenuta, è andata in scena, il penoso balletto del rimpallo delle responsabilità:il governo di accordo nazionale di Al Serraj ha attribuito la responsabilità dell'attacco alle forze rivali guidate dal maresciallo Haftar, l'uomo forte di #Bengasi.


Torture, stupri, scabbia: le "storie tragiche"dei migranti dall'inferno di #Tajoura

Il 4 aprile scorso due migranti del centro di #Tajoura hanno raccontato a #HumanRightsWatch di essere stati costretti dai miliziani a riparare i loro veicoli militari e a pulire e caricare le mitragliatrici sotto la minaccia delle armi.

Il centro di detenzione per migranti di Tajoura gestito dalla milizia Daman è tristemente noto anche nei rapporti del Consiglio di sicurezza ONU come uno dei peggiori #lagerlibici.
Fondato da un "signore della guerra" di #Tripoli, Haytham al Tajouri. è stato ispezionato da varie organizzazioni umanitarie che hanno accertato come i locali affollati e senza ventilazione in estate e gelidi d'inverno i migranti siano costretti a vivere in condizione di degrado assoluto.

La responsabile di Msf Uk, Vickie Hawkins, in una serie di messaggi di Twitter, ha inoltrato la richiesta indirizzata al governo di Londra perché si ponga fine al sostegno alla Guardia costiera libica la stessa, detto per inciso, ancora oggi, ringraziata ed elogiata dal #MinistrodiPolizia italiano che, dalla poltrona del #Viminale esulta perché la stessa guardia (che a tutti gli effetti è controllata dalle milizie della capitale n.d.t), ha intercettato, sequestrato e costretto i migranti, alla deriva su un gommone, a tornare nell'inferno di centri come quello di #Tajoura.

La responsabile di Msf inoltre ha chiesto espressamente al suo governo di porre fine ai centri di dentenzione come appunto quello di #Tajoura per le "sconvolgenti violenze e condizioni di violazione dei diritti umani, incluso stupri, torture, malnutrizione, maltrattamenti".

Una denuncia già presentata nel settembre 2017, ai tempi della nave Acquarius.

Nei centri di detenzione libici vivono in condizioni intollerabili più di 5mila persone. La stragrande maggioranza di loro si trova nelle zone interessate dai combattimenti, che sono in corso dall'inizio di aprile e hanno causato la morte già di circa 10mila civili e milioni di sfollati nella capitale.

La strage di migranti, crimine di guerra

Secondo l'inviato ONU, Ghassan Salamé, l'attacco al centro di detenzione di #Tajoura è paragonabile a un crimine di guerra.
(Fonte.:libyaobserver)
Bob Fabiani
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-https://www.libyaobserver.ly  

   

sabato 6 luglio 2019

#CarolaRacketeDixit






AfricaLand Storie e Culture africane, mentre impazza la polemica politica, sempre più aspra e decisamente sopra le righe; dettata dalla linea incendiaria del #MinistrodiPolizia, attuale inquilino del #Viminale e, mentre, nella notte appena trascorsa, il capitano della #ONG #Mediterranea - il veliero Alex - ha portato a terra i #Migranti, in pratica raccogliendo il testimone di Caraola Rackete facendo infuriare il suddetto ministro che si scaglia a testa bassa contro tutti e tutti; questo #Blog oggi, in una torrida domenica di inizio luglio pubblica un sunto del pensiero della Comandante e Capitana della #SeaWatch3.

Buona lettura.


#CarolaRacketeDixit






La querela di Carola Rackete nei confronti del #MinistrodiPolizia "per istigazione a delinquere"

"Le parole utilizzate dal ministro in questi giorni nei confronti della mia assistita la stanno esponendo ad eventuali aggressioni: una vera e proria istigazione a delinquere che arriva da un ministro della Repubblica. Un invito a farle del male, mi domando come mai nessun esponente del governo abbia preso le distanze da queste parole che mi spingo a definire disgustose".

Così Alessandro Gamberini, legale della comandante e capitana di #SeaWatch, annuncia una querela contro il ministro dell'interno motivandola in questo modo: "istigazione a delinquere e diffamazione contro Carola Rackete.
Nel circuito di questi leoni da tastiera abituati all'insulto, è lui che muove le acque dell'odio  - aggiunge il legale - e chiosa "Una querela per diffamazione è il modo per dare un segnale".

Preciso. Netto. Del resto il #MinistrodiPolizia, al secolo Matteo Salvini non conosce (né può conoscere la misura e la compostezza che si dovrebbe pretendere da un esponente chiamato a ricoprire un ruolo istituzionale ... ma se vogliamo, questo, è soltanto l'ultimo anello di una lunga crisi istituzionale che, un paese come l'Italia sta conoscendo almeno da una trenitna di anni n.d.t) mezze misure. Non conosce altro che il lessico dell'odio.

Un esempio lampante sono state le parole (inaccettabili), ma dovremmo dire gli insulti che ha indirizzato a Carola Rackete.

"Questa sbruffoncella comunista, criminale e pirata".

La motivazione della querela (secondo Carola Rackete)

"Non mi sorprende , l'ho querelato per questo. E l'ho denunciato per istgazione a delinquere. I sovranisti sono tutti uguali: distorcono i fatti e li trasformano in opinioni. Le loro opinioni. Sono preoccupata dal modo in cui esprime le sue idee che violano i diritti umani".

Per chiudere questa parte dello scontro verbale tra la comandante e capitana e il #MinistrodiPolizia riportiamo la replica (neanche a dirlo volgare, indegna, ripetiamo di un ministro della Repubblica Italiana come, del resto sono state inaccettabili gli strali riversati contro il gip di Agrigento, Alessandra Vella che, giustamente, non ha ritenuto di confermare convalidare l'arresto della comandante della #ONG tedesca ...) all'azione di Carola e del suo legale.

"Non mi fanno paura i mafiosi, figurarsi una ricca e viziata comunista tedesca! Bacioni".

Questo il tono e il lessico che va per la maggiore nei politici e negli esponenti di governo al tempo dell'orrido #EsecutivoGialloVerde.

La precisazione di Carola Rackete

"Bugie. Mio padre è in pensione e lavorava in una compagnia che produce giubotti antiproiettile. (...) Non sono ricca. Da teenager dovevo lavorare se volevo andare in vacanza".

La grande lezione della Sea Watch e la disobbedienza civile

"Abbiamo abbattuto un muro. Quello innalzato in mare dal #DecretoSicurezzaBis. Siamo stati costretti a farlo. Talvolta servono azioni di disobbedienza civile per affermare diritti umani e portare leggi sbagliate di fronte a un giudice. In Germania sappiamo bene che ci sono stati dei peiodi bui in cui i tedeschi seguivano leggi e divieti che non andavano bene: solo per il fatto che qualcosa è legge non vuol dire che sia una buona legge".

L'errore di finanziare la guardia costiera libica

"L'idea di finanziare la guardia costiera libica, non solo non è una buona legge ma è anche un errore drammatico che porta con se, il 'mantra' del respingere i naufraghi verso un paese in guerra che viola i diritti umani".


Carola Rackete "simbolo" contro le idee reazionarie : appello alla "sua generazione"

"Non mi sento un'eroina. Spero che ciò che ho fatto sia d'esempio per la mia generazione: non dobbiamo stareseduti ad aspettare, non siamo costretti ad accettare tutto nel silenzio e nell'indifferenza. Possiamo alzarci in piedi, possiamo fare qualcosa, usare il cervello e il coraggio. Se ci sono dei problemi, facciamo qualcosa di concreto per risolverli".
(Fonte.:repubblica)
Bob Fabiani
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-www.repubblica.it

      

Boeing risarcisce le famiglie della tragedia aerea dell'#EthiopianAirlines302





Cento milioni di dollri per le famiglie delle persone morte sul 737 Max : la Boeing ha annunciato, nei giorni scorsi, in primo risarcimento destinato ai parenti delle vittime dei due disastri che hanno coinvolto i suoi aerei negli ultimi mesi.

Le 189 del volo Lion Air 610 dell'ottobre 2018 e, i 157 del volo #EthiopianAirlines302 del marzo 2019.

Tuttavia, non è ancora chiaro come questa somma verrà distribuita : l'azienda di Chicago ha sottolineato che la somma andrà a coprire le spese vive, educazione e difficoltà finanziarie dei parenti e delle comunità coinvolte, e verrà pagata durante un lungo periodo.

La cifra stanziata, pari a 250mila euro a persona, equivale solo al passo iniziale di un percorso che si annuncia lungo e travagliato per la Boeing, già al centro di almeno 80 cause avviate dai parenti delle vittime. Fra loro figura anche Ralph Nader, avvocato e militante dei diritti civili USA, il quale ha perso una nipote nel volo ET302 e si batte perché al 737 Max sia impedito di volare in via definitiva.
(Fonte.:repubblica)
Bob Fabiani
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-www.repubblica.it 

giovedì 4 luglio 2019

Nominata la prima vescova nera dalla chiesa anglicana - FOTO DEL GIORNO










La Chiesa d'Inghilterra ha annunciato la nomina del suo primo vescovo donna nerra della storia.
Si tratta di Rose Hudson-Wilkin, di origine giamaicana, già cappellana della Camera dei Comuni negli ultimi 9 anni, a cui è stata assegnata da guida della diocesi di Dover.

"Non mi sento un prete nero, ma un prete che ha la buona sorte d'essere nera", ha dichiarato subito dopo aver appreso della nomina.
(Fonte.:ilmanifesto;africalandilmionuovoblog)
Bob Fabiani
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