Quarta pubblicazione di
AfricaLand Storie e Culture africane dedicato al
"tema della schiavitù" negli
USA.
Sono passati ben
400 anni da quando, negli
Stati Uniti, hanno fatto la loro comparsa i primi
schiavi che arrivavano dall'
Africa : sono stati i
neri, con le loro battaglie per l'
uguaglianza e per i
diritti universali, a difendere gli ideali della costituzione
statunitense e a trasformare il paese in una vera
democrazia.
Il reportage, di cui oggi pubblichiamo la
4° parte è la summa di un lungo articolo, di uno speciale pubblicato dal
New York Times Magazine sull'eredità della
schiavitù negli
Stati Uniti. Il titolo scelto è
1619, l'anno in cui i primi
schiavi africani furono comprati dai coloni
britannici della
Viriginia, in
Nordamerica.
(Bob Fabiani)
Invenzione geniale*
"Prima della ricostruzione, nel sud del paese non esisteva una vera scuola pubblica. I bianchi ricchi mandavano i figli nelle scuole private, mentre i bambini bianchi di famiglia povera non potevano studiare. Ma i
neri appena liberati, che fino a quel momento non avevano potuto imparare a leggere e a scrivere, avevano un disperato desiderio di istruzione. Perciò i politici
neri riuscirono a far approvare leggi che crearono un sistema scolastico finanziato dallo stato e destinato a tutti, non solo ai loro figili. I deputati
neri contribuirono anche all'approvazione delle prime leggi sull'istruzione obbligatoria nella regione. I bambini del sud, bianchi o
neri che fossero, furono obbligati ad andare a scuola come i loro fratelli del nord.
Appena
cinque anni dopo l'inizio della ricostruzione, tutti gli stati del sud avevano inserito nelle loro costituzioni il
diritto all'
istruzione pubblica per tutti i bambini.
In alcuni stati, come la
Louisiana e la
South Carolina, per un breve periodo un piccolo numero di bambini bianchi e
neri andò a scuola insieme.
Negli anni immediatamente successivi all'abolizione della
schiavitù, negli
Stati Uniti ci fu la più grande espansione dei
diritti umani e
civili che il paese abbia mai vissuto. Nel
1865 il congresso approvò il
tredicesimo emendamento, che faceva degli
Stati Uniti uno degli ultimi paesi del continente a dichiarare fuorilegge la
schiavitù. L'anno successivo, esercitando il loro nuovo potere, i
neri spinsero i politici bianchi ad approvare il
Civil rights act, la più importante legge sui
diritti civili che il congresso abbia mai introdotto.
Stabiliva per la prima volta il
diritto di
cittadinanza per i
neri americani, vietava le
discriminazioni nell'affitto delle case e dava a tutti gli
americani il diritto di acquistare ed ereditare beni, stipulare contratti e ricorrere ai tribunali se non erano rispettati.
Nel
1868 il congresso ratificò il
quattordicesimo emendamento, che garantiva la
cittadinanza a chiunque fosse nato negli
Stati Uniti. Oggi, grazie a quel provvedimento, la costituzione garantisce automaticamente la
cittadinanza e gli stessi
diritti giuridici a tutti i bambini nati negli
Stati Uniti da immigrati
europei,
asiatici,
latinoamericani o
mediorientali. Da allora quasi tutti gli altri gruppi emarginati hanno invocato quell'emendamento nelle loro lotte per la parità (per esempio nel dibattito alla
corta suprema sui matrimoni tra persone dello stesso sesso). Infine, nel
1870 il congresso approvò il
quindicesimo emendamento, che concedeva il
diritto di
voto a tutti gli uomini a prescindere da "razza, colore o o precedente condizione di servitù".
Durante il breve periodo della ricostruzione la maggioranza del congresso sembrò abbracciare l'idea che dalle ceneri della
guerra civile potesse nascere la
democrazia miltirazziale che gli
americani neri avevano immaginato.
Ma non durò a lungo.
Il
razzismo nei confronti dei
neri scorre nel dna di questo paese, come la convinzione, ben espressa da
Lincoln nell'
ottocento, che i
neri costituiscono un ostacolo all'unità nazionale. I bianchi del sud reagirono alle molte conquiste di quel periodo con una resistenza feroce : violenze inimmaginabili nei confronti degli ex
schiavi, repressioni su vasta scala degli elettori, brogli elettorali e perfino, in alcuni casi estremi, il rovesciamento di governi democraticamente eletti. Si fronte a queste azioni, il governo federale decise che la causa del problema erano i
neri, e che la soluzione migliore per preservare l'unità nazionale fosse lasciare che i bianchi del sud facessero quello che volevano.
Nel
1877, per raggiungere un compromesso con i democratici del sud che gli avrebbe garantito la vittoria in un'elezione contestata, il presidente
Rutherford B. Hayes accettò di ritirare le truppe federali dal sud. Una volta andati via i soldati, i bianchi cominciarono subito a cancellare le conquiste della ricostruzione. La sistematica repressione dei
neri fu così pesante che quel periodo, tra gli anni
ottanta dell'
ottocento e gli anni
venti e
trenta del
novecento, fu chiamato il
Grande nadir, o la
seconda schiavitù. Al sud la
democrazia non sarebbe tornata per quasi un secolo.
Mentre riportavano i
neri in condizioni di quasi
schiavitù, i bianchi dedl sud di tutte le classi sociali videro migliorare notevolmente le loro condizioni di vita, anche grazie alle leggi e alle politiche progressiste volute dai
neri. Come ha detto una volta
Waters McIntosh, ex
schiavo e leader del movimento per i
diritti civili : "Furono i bianchi poveri a essere liberati dalla guerra civile, non i neri".
Ritorno doloroso
I pini della
Georgia scorrevano veloci fuori dai finestrini dell'autobus
Greyhound che riportava
Isaac Woodard a
Winnsboro, in
South Carolina. Dopo aver servito per quattro anni nell'esercito durante la seconda guerra mondiale, dove si era guadagnato una medaglia, era stato congedato con onore e stava tornando a casa per rivedere la moglie. Quando l'autobus si fermò davanti a un negozio a un'ora da
Atlanta,
Woodard ebbe una breve discussione con l'autista bianco a cui aveva chiesto se poteva andare in bagno. Circa mezz'ora dopo, l'autista si fermò di nuovo e gli disse di scendere dall'autobus. Quando scese,
Woodard, che era ancora in uniforme, trovò la polizia ad aspettarlo. Prima che potesse parlare, uno degli agenti lo colpì alla testa con uno sfollagente, così forte da fargli perdere coscienza. I colpi erano stati talmente violenti che il giorno dopo, quando si svegliò in prigione, non vedeva più. Il pestaggio era avvenuto solo quattro ore e mezzo dopo il suo congedo.
Woodard aveva
26 anni, e non avrebbe mai recuperato la vista.
La sua non era una storia insolita. Faceva parte dell'ondata di violenza contro i
neri cominciata dopo la ricostruzione sia al nord sia al sud. Mentre lo spirito ugualitario del dopoguerra veniva cancellato dal desiderio di riunificazione nazionale, con la loro semplice esistenza i
neri americani ricordavano al paese i suoi fallimenti. I bianchi reagirono a questo disagio creando un sistema di
apartheid razziale imposto con la violenza che escludeva quasi completamente i
neri dalla vita del paese, un sistema così grottesco che in seguito la
Germania nazista ne avrebbe tratto ospirazione per le sue politiche
razziste.
Nel
1896 la
corte suprema affermò che la
segregazione razziale dei
neri non era incostituzionale, nonostante il
quattordicesimo emendamento. Con la benedazione del più alto tribunale del paese e nessuna volontà da parte del governo federale di rivendicare i
diritti dei
neri, a partire dalla fine dell'
ottocento gli stati del sud approvarono una serie di leggi e di decreti che rendevano permanente il sistema delle caste del periodo
schiavista, negando ai
neri i
diritti politici, l'
uguaglianza sociale e la più elementare
dignità. Introdussero test di alfabetismo per impedire ai
neri di votare e istituirono primarie per le elezioni a cui potevano partecipare solo i bianchi. In
South Carolina le fabbriche tessili avevano porte separate per bianchi e
neri. L'
Oklahoma costrinse le società telefoniche a creare cabine separate. A
Baltimora fu approvata un'ordinanza che vietava ai
neri di trasferirsi in un isolato abitato per più della metà da bianchi e ai bianchi di trasferirsi in un isolato abitato per più della metà da
neri. In
Georgia diventò illegale seppellire i bianchi e i
neri gli uni accanto agli altri. L'
Alabama vietò ai
neri di usare le biblioteche pubbliche finanziate con le loro tasse. Nel nord i politici bianchi approvarono leggi che
segregavano i
neri in quartieri degradati e in scuole solo per loro; c'erano piscine pubbliche solo per i bianchi, nelle fiere di paese c'erano le giornate per "la gente di colore", e c'erano negozi che si rifiutavano regolarmente di servire i
neri. La
California si unì agli stati del sud vietando matrimoni misti, mentre l'
Illinois e il
New Jersey imposero scuole separate.
Il secondo sforzo
Nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale il
razzismo aumentò perché i bianchi capirono che se i
neri fossero andati all'estero e avessero visto come si vive fuori dalla soffocante atmosfera di repressione
razziale degli
Stati Uniti, difficilmente avrebbero accettato di farsi sottomettere una volta tornati a casa. Durante la prima guerra mondiale
James K. Vardaman, senatore del
Mississippi, disse che i soldati
neri che tornavano al sud avrebbero "inevitabilmente provocato una catastrofe".
Molti
americani bianchi vedevano i
neri in uniforme non come patrioti ma come persone che esibivano un pericoloso orgoglio. Centinaia di reduci
neri furono picchiati, mutilati, aggrediti con le armi e linciati. All'apice di quel periodo di
terrorismo razziale, i
neri americani non venivano solo uccisi ma castrati, bruciati vivi, smembrati, con parti del loro corpo messe in mostra davanti ai negozi. Questa violenza aveva lo scopo di terrorizzarli e controllarli, ma forse, cosa altrettanto importante, era un balsamo per la
supremazia bianca. Nessuno avrebbe mai trattato così un essere umano. L'eccesso di violenza era un sintomo del meccanismo psicologico necessario per assolvere gli
americani bianchi dal peccato originale del loro paese. Per rispondere a chi chiedeva come potevano apprezzare tanto la
libertà all'estero e contemporaneamente negare la
libertà a un'intera comunità a casa loro, gli
americani bianchi risuscitarono l'ideologia
razzista che
Jefferson e gli autori della costituzione avevano usato per fondare il paese.
L'ideologia secondo cui i
neri appartenevano a una razza inferiore non era scomparsa una volta abolita la
schiavitù.
Se gli ex
schiavi e i loro discendenti avessero studiato, se avessero dimostrato di saper fare anche i lavori dei bianchi o di eccellere nelle scienze e nelle arti, l'esistenza della
schiavitù non sarebbe più stata giustificata. I
neri liberi erano una minaccia per l'idea che il paese aveva di se stesso, sollevavano uno specchio in cui gli altri
americani non volevano guardarsi. Così la disumanità nei confronti dei
neri praticata da tutte le generazioni di bianchi giustificava la disumanità del passato.
Proprio come temevano gli
americani bianchi, la seconda guerra mondiale fu la miccia che diede vita al secondo sforzo dei
neri per creare una vera
democrazia. Il pestaggio di
Woodard è considerato una delle scintille della decennale
ribellione che oggi chiamiamo movimento per i
diritti civili. Ma è utile ricordare che quello fu il secondo movimento di massa per i
diritti civili dei
neri. Mentre si avvicinava il centenario dell'abolizione della
schiavitù, i
neri stavano ancora cercando di ottenere i
diritti per i quali avevano combattuto e che avevano momentaneamente conquistato dopo la
guerra civile; il diritto a essere trattati in modo giusto dalle istituzioni pubbliche, che era stato garantito nel
1866 dal
Civil right act; il diritto a essere considerati cittadini a pieno titolo davanti alla legge, che era stato sancito nel
1868 dal
quattordicesimo emendamento; e il
diritto di
voto, introdotto nel
1870 con il
quindicesimo emendamento. I bianchi risposero alle rivendicazioni dei
neri impiccandoli agli alberi, massacrandoli e gettando i loro corpi nei fiumi, assassinandoli davanti alle loro case, facendoli saltare in aria con le bombe sugli autobus e nelle chiese, attaccandoli con i cani e bruciandoli con i lanciafiamme".
*Nikole Hannah-Jones è una giornalista d'inchiesta statunitense. Per il
New York Times segue i temi che riguardano le discrimi razziali, in particolare nel sistema scolastico.
**Fine quarta parte
(Fonti.:nytimes)
Bob Fabiani
Link
-www.nytimes.com