La scioccante decisione della #Gendarmerie francese di umiliare gli studenti d'Oltre Alpe ha scosso le coscienze di molti: che cosa sta accadendo nel Vecchio Continente sempre più avvolto da una crisi di valori, da una crisi politica e sociale che sta travolgendo tutto e tutti?
Proviamo a fare il punto della situazione cercando di delineare quali conseguenze della drammatica decisione degli agenti di polizia che, se possibile, nella
Francia di questo fine
2018 sta mettendo in chiaro che, la guida del presidente della Repubblica,
Macron è quantomeno giunta al capolinea, agonizzante, tanto che, uno degli intellettuali francesi,
Raphael Glucksmann - per altro figlio del
noveau philisophe Andrè; giornalista e promotore del movimento
Place Publique, voce tra le più ascoltate e nuove del panorama della
sinistra francese - ammette che :
"Il regime di cui Macron è presidente è ormai agonizzante" e aggiunge
"Lo stesso Macron sarà l'ultimo presidente della Quinta Repubblica".
Tutto nasce da una crisi latente, strisciante giunta all'apice dopo anni e anni di
declino politico e sociale che scuote la
Francia da molti anni ma, la recente scelta del presidente
Macron di imporre, d'imperio sia
#tassecarovita sia
#tassecarocarburanti ha dato origine a una
rivolta messa in atto dai
#GlietsJaunes.
-Repressione brutale e disumana della polizia francese contro gli studenti
La clamorosa svolta
repressiva - indegna di un paese come la
Francia - è stata decisa per
umiliare gli studenti di liceo, mettendoli in ginocchio, faccia contro il muro e mani dietro la nuca, ha suscitato indignazione e proteste in tutta la
Francia.
Accade dopo una giornata di
manifestazioni nella
#banlieue parigina di
Mantes-la-Jolie. Gli agenti e i dirigenti delle forze dell'ordine si sono trincerati dietro la narrazione di parte, ossia, questo vergognoso operato (grazie a un video girato sui social sono stati però pesantemente criticati...), è stato deciso per
stanare la violenza divampata ai
licei Saint-Exupery e
Jean Rostand.
L'inaccettabile
umiliazione messa in atto contro gli studenti ha riguardato circa
153 persone, tutte messe in stato di fermo.
-Istanze e richieste degli studenti francesi
La
mobilitazione degli
studenti francesi è in atto da molti mesi e riguarda una netta presa di posizione contro le politiche di
Macron sul
diritto allo studio dei
giovani francesi. Le proteste infatti, di questi mesi, hanno messo in agenda, da parte degli studenti richieste precise che, tuttavia, il presidente
francese, non ha minimamente preso in considerazione.
Cosa chiedono gli studenti?
- Riforma del Bac
- Contestazione di ParcourSup, sistema di accesso all'università
- Abolizione tasse universitarie per extracomunitari
-Abusi di potere, disprezzo della polizia e arroganza del governo
Venerdì
#7D sono stati più di cento i
licei in agitazione : a
Parigi si sentiva netta e forte la richiesta di
"Macron, dimissioni".
Tuttavia, dal governo, non sono riusciti ad andare oltre la solita stucchevole frase di circostante che, la
brutalità repressiva degli agenti fosse "solo" una conseguenza delle
"circostanze violente" durante la manifestazione.
Tutto qui.
Nonostante che il
Ministro dell'Educazione nazionale, Jean-Michel Blanquer dopo aver visionato il vergognoso video, si è detto
"choccato" il governo invece preferisce drammatizzare l'operato dei
#GiletJaunes.
"Il movimento dei gilet gialli è un mostro che è sfuggito ai suoi iniziatori" - afferma il
Ministro degli Interni, Christophe Castaner continuando a puntare il dito su
"lo sfruttamento del movimento da parte di estremisti che vogliono far vacillare la Repubblica".
E
Macron?
Il presidente continua a seguire la sua linea di sostanziale silenzio, non solo sulla
rivolta messa in atto dai
#GiletsJaunes ma anche e sopratutto sul clamoroso e brutale comportamento degli agenti di
Montes-la-Jolie.
Macron ripete il messaggio (attraverso il governo) improntato
"alla calma" ma, sostanzialmente, non vuole trattare né con gli studenti né con i gilet gialli che, tra l'altro lo hanno messo sul banco degli imputati chiedendo, senza se e senza ma, la sua
dimissioni.
-Quali conseguenze dopo il comportamento della polizia francese?
Che cosa accadrà da qui in avanti nella
Francia scossa dalla
rivolta collettiva dopo la
repressione brutale degli agenti?
E' indubbio che il video che inchioda le forze dell'ordine sono un sentore dell'inasprimento del potere che, attraverso la
repressione di stampo
militare vuole mandare un messaggio preciso: il presidente
Macron vuole stanare, spezzare la
rivolta e per farlo, non disdegna di mettere in campo una
svolta autoritaria per altro messa in chiaro dall'operato dagli agenti, guarda caso, nella
#banlieue, ossia, in un
quartiere popolare come se la
Francia, in un colpo solo fosse tornata ai giorni drammatici dell'
Algeria 1958 quando, per mantenere il cappio
colonialista nel paese
Nordafricano, la civilissima
Francia non disdegnava l'
umiliazione dei
ribelli algerini in lotta per l'
indipendenza.
E' un monito diretto a tutti gli
europei : siamo al capolinea non solo di una visione della politica ma della gestione
sociale : a
dieci anni di quella drammatica implosione del
"Capitalismo morente" chi detiene il potere cerca di arroccarsi, di trincerarsi, di asserragliarsi nei "Palazzi del Potere" pur di continuare a portare avanti interessi che sorridono solo e soltanto ai
capitalisti di sempre, quelle élite che hanno dettato il bello e cattivo tempo qui, a
Parigi come altrove.
Nei giorni antecedenti al
quarto sabato di rivolta da parte dei
#GiletsJaunes sono circolate voci inquietanti di una "certa voglia" da parte di
Macron di mettere in campo una
"soluzione cilena" alla
crisi sociale divampata in tutta la
Francia e, in base a queste insistenti voci, l'incredibile, indecoroso comportamento della polizia
francese, costituisce un pericoloso precedente. Per la
Francia in
rivolta e per il resto dell'
Europa: quel video in cui studenti adolescenti vengono umiliati e messi faccia al muro sono un messaggio preciso: nessuna mobilitazione e protesta contro le élite
reazionarie del
'Capitalismo morente' saranno tollerate e permesse, non è un caso che, almeno da un decennio, nella civilissima, moderna
Europa - quella stessa
Europa che ogni giorno che passa non fa altro che consegnarsi a
sovranisti e partiti di
estrema destra - è allo studio il famoso
"esercito di polizia unica dell'Unione" che avrà licenza di sparare, senza se e senza ma contro i
manifestanti perché i nuovi-vecchi leader non accettano di essere messi in discussione, figurarsi se, come avviene in queste settimane, i cittadini
francesi si permettono di chiederne le
dimissioni.
(Fonte.:lemonde;nouvelobs;liberation;monde-diplomatique)
Bob Fabiani
Link
-www.lemonde.fr;
-www.nouvelobs.com;
-www.liberation.fr;
-www.monde-diplomatique.fr