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sabato 6 luglio 2019

#CarolaRacketeDixit






AfricaLand Storie e Culture africane, mentre impazza la polemica politica, sempre più aspra e decisamente sopra le righe; dettata dalla linea incendiaria del #MinistrodiPolizia, attuale inquilino del #Viminale e, mentre, nella notte appena trascorsa, il capitano della #ONG #Mediterranea - il veliero Alex - ha portato a terra i #Migranti, in pratica raccogliendo il testimone di Caraola Rackete facendo infuriare il suddetto ministro che si scaglia a testa bassa contro tutti e tutti; questo #Blog oggi, in una torrida domenica di inizio luglio pubblica un sunto del pensiero della Comandante e Capitana della #SeaWatch3.

Buona lettura.


#CarolaRacketeDixit






La querela di Carola Rackete nei confronti del #MinistrodiPolizia "per istigazione a delinquere"

"Le parole utilizzate dal ministro in questi giorni nei confronti della mia assistita la stanno esponendo ad eventuali aggressioni: una vera e proria istigazione a delinquere che arriva da un ministro della Repubblica. Un invito a farle del male, mi domando come mai nessun esponente del governo abbia preso le distanze da queste parole che mi spingo a definire disgustose".

Così Alessandro Gamberini, legale della comandante e capitana di #SeaWatch, annuncia una querela contro il ministro dell'interno motivandola in questo modo: "istigazione a delinquere e diffamazione contro Carola Rackete.
Nel circuito di questi leoni da tastiera abituati all'insulto, è lui che muove le acque dell'odio  - aggiunge il legale - e chiosa "Una querela per diffamazione è il modo per dare un segnale".

Preciso. Netto. Del resto il #MinistrodiPolizia, al secolo Matteo Salvini non conosce (né può conoscere la misura e la compostezza che si dovrebbe pretendere da un esponente chiamato a ricoprire un ruolo istituzionale ... ma se vogliamo, questo, è soltanto l'ultimo anello di una lunga crisi istituzionale che, un paese come l'Italia sta conoscendo almeno da una trenitna di anni n.d.t) mezze misure. Non conosce altro che il lessico dell'odio.

Un esempio lampante sono state le parole (inaccettabili), ma dovremmo dire gli insulti che ha indirizzato a Carola Rackete.

"Questa sbruffoncella comunista, criminale e pirata".

La motivazione della querela (secondo Carola Rackete)

"Non mi sorprende , l'ho querelato per questo. E l'ho denunciato per istgazione a delinquere. I sovranisti sono tutti uguali: distorcono i fatti e li trasformano in opinioni. Le loro opinioni. Sono preoccupata dal modo in cui esprime le sue idee che violano i diritti umani".

Per chiudere questa parte dello scontro verbale tra la comandante e capitana e il #MinistrodiPolizia riportiamo la replica (neanche a dirlo volgare, indegna, ripetiamo di un ministro della Repubblica Italiana come, del resto sono state inaccettabili gli strali riversati contro il gip di Agrigento, Alessandra Vella che, giustamente, non ha ritenuto di confermare convalidare l'arresto della comandante della #ONG tedesca ...) all'azione di Carola e del suo legale.

"Non mi fanno paura i mafiosi, figurarsi una ricca e viziata comunista tedesca! Bacioni".

Questo il tono e il lessico che va per la maggiore nei politici e negli esponenti di governo al tempo dell'orrido #EsecutivoGialloVerde.

La precisazione di Carola Rackete

"Bugie. Mio padre è in pensione e lavorava in una compagnia che produce giubotti antiproiettile. (...) Non sono ricca. Da teenager dovevo lavorare se volevo andare in vacanza".

La grande lezione della Sea Watch e la disobbedienza civile

"Abbiamo abbattuto un muro. Quello innalzato in mare dal #DecretoSicurezzaBis. Siamo stati costretti a farlo. Talvolta servono azioni di disobbedienza civile per affermare diritti umani e portare leggi sbagliate di fronte a un giudice. In Germania sappiamo bene che ci sono stati dei peiodi bui in cui i tedeschi seguivano leggi e divieti che non andavano bene: solo per il fatto che qualcosa è legge non vuol dire che sia una buona legge".

L'errore di finanziare la guardia costiera libica

"L'idea di finanziare la guardia costiera libica, non solo non è una buona legge ma è anche un errore drammatico che porta con se, il 'mantra' del respingere i naufraghi verso un paese in guerra che viola i diritti umani".


Carola Rackete "simbolo" contro le idee reazionarie : appello alla "sua generazione"

"Non mi sento un'eroina. Spero che ciò che ho fatto sia d'esempio per la mia generazione: non dobbiamo stareseduti ad aspettare, non siamo costretti ad accettare tutto nel silenzio e nell'indifferenza. Possiamo alzarci in piedi, possiamo fare qualcosa, usare il cervello e il coraggio. Se ci sono dei problemi, facciamo qualcosa di concreto per risolverli".
(Fonte.:repubblica)
Bob Fabiani
Link
-www.repubblica.it

      

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