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giovedì 13 settembre 2018

In ricordo di #RachidTaha e il suo 'canto di protesta delle banlieue' a ritmo di #PopRai



Se ne è andato #RachidTaha per colpa di un attacco cardiaco a Parigi all'età di 59 anni, il cantante e compositore algerino amato dalle grandi star della musica e del rock internazionale del calibro di Patti Smith, Robert Plant, Khaled e Mick Jones.

Il musicista era nato a Orano nel 1958 in #Algeria, il 18 settembre e, sempre nello stesso giorno ma del 1977 arriva in Francia, stabilendosi a Lione. Per lunghi anni, l'artista non rimetterà più piede in Africa e nel suo paese natale, l'#Algeria un assenza che va dal 1989 al 2006 che spiegherà con queste taglienti parole:

"Paese di fantasmi e di miraggi" dal momento che l'#Algeria secondo il musicista scomparso il 12 Settembre 2018; è incapace di prendersi cura dei suoi figli.

Eppure #RachidTaha quando viveva nel paese transalpino amava ribadire un concetto al quale teneva tantissimo:

"Algerino per sempre, francese ogni giorno", le stesse parole che aveva rilasciato in una lunga ed emozionante intervista per @Jeuneafrique.

Dopo Khaled, Rachid Taha è stato un importante esponente del #PopRai: un genere musicale sviluppatesi a partire dagli anni successivi alla seconda guerra mondiale in #Algeria, in particolare modo proprio nella città di #Orano.
Il #PopRai è caratterizzato, fin dalle origini da continue mutazioni dovuto ad influenze esterne, deve infatti la sua stessa origine all'incrocio tra cultura spagnola, beduina, francese, marocchina e algerina, favorita proprio dalla città di #Orano, assai più libertina rispetto al resto del paese Nordafricano; con i suoi locali che ne hanno esaltato sempre la sua anima multiculturale.

Il nome 'Pop-Rai' spiega bene lo stile di questa musica nata dalla commistione tra la "musica tradizionale algerina", appunto il Rai, prima con la musica francese, quindi in misura sempre maggiore con il Rock anglosassone.

Alla fine degli anni'60 quando il musicista-attivista che presterà il suo "canto di protesta" delle #banlieue in un magico connubio tra musica algerina e #combatrock; si trovava a Lione si innamorerà della musica, spiegandola con queste parole:

"La musica era il giusto per dire quello che mi stava a cuore, a partire dalla denuncia della discriminazione quotidiana nelle banlieue".

 Nel 1981 fonda il gruppo #CarteDeSéjour - Permesso di soggiorno che già nel nome anticipava tematiche, diffidenze e traumi che oggi a distanza di molti decenni da quell'urlo di sopravvivenza inchioda gli europei e i francesi e tutto il resto del Vecchio Continente sul fronte dell'accoglienza sempre più negata a #migranti e #rifugiati.
Il gruppo sarà sciolto nel 1989.

#CarteDeSéjour divennero popolari grazie a "Douce France" una rivisitazione del pezzo di Charles Trenet diventa un vero e proprio manifesto: una versione al vetriolo in chiave #combactrock e un attacco durissimo (ma necessario) contro il pregiudizio razziale.

Poi verranno gli anni solisti e Rachid Taha firma la stupenda "Rock El Casbah" dove il musicista algerino ribadisce, una volta di più tutto il suo amore per gli indimenticabili #TheClash.
Verranno altre magnifiche canzoni del calibro "Ya Rayah" e "Tékitoi".
Nel 1991 esce un album fantastico "Barbés" (il suo primo da solista) dedicato al quartiere africano di Parigi. Molti anni dopo, nel 2013, esce "Zoom", un lavoro caratterizzato da grande produzione curata da Justin Adams e che vedeva la presenza tra gli altri, di Brian Eno e Mick Jones. Tre anni dopo nel 2016 riceve un "Victorie de la musique" premio alla carriera.

Rest in Pace, Rachid Taha.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com   

     

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