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domenica 2 settembre 2018

LE MANI (E LE STIMMATE) DELLA CINA DIETRO IL DEBITO AFRICANO






In soli 20 anni il Continente Nero ha contratto oltre 100 miliardi di euro di prestiti dal 'Dragone cinese'. Che significato  dare a questa situazione? L'#Africa ne ha tratto giovamento oppure no?
Indubbiamente, si registrano molti successi sul fronte infrastrutturale e, bisogna prendere atto che il binomio "Cina-Africa", avanza nella direzione di quel cambiamento necessario per rendere l'#Africa più moderna e, così facendo raccogliere la sfida della modernità sopratutto in paesi come l'#Angola oppure la #CostaDAvorio, l'#Algeria senza dimenticare la #Nigeria né l'#Etiopia e, il #Sudafrica compreso il #Senegal.




Malgrado questo viatico però la strada è lunga e le criticità non mancano di certo.

Ovviamente la #Cina pretende molto in cambio: se da una parte si assiste certamente a una sorta di valorizzazione dell'#Africa dall'altra, la presenza sul territorio e, per certi versi, l'occupazione strategica dei porti africani sul piano militare (leggi e vedi l'esempio - Gibuti dove la Cina, ha costruito di sana piana un porto che risponda, in un colpo solo, alla domanda commerciale e militare; n.d.t) è, sul terreno delle finanze pubbliche che si registrano le critiche più feroci.


-Infrastrutture moderne e all'avanguardia





Scopriamo più da vicino quali sono questi successi infrastrutturali che il 'Dragone cinese' in #Africa.

La Diga di Soubré in Costa d'Avoria, l'autostrada est-ovest in Algeria, la nuova città di #Kilamba (nella foto n.d.t) in #Angola, la sede dell'Unione africana che si trova ad Addis Abeba in #Etiopia, il parco industriale di Diamniadio in #Senegal e poi, opere in Congo, lAeroporto di Abuja in Nigeria, il porto polivamente Donaleh, a #Gibuti. ...

Insomma, da Nord a Sud e da Est a Ovest, i risultati cinesi in #Africa sono visibili ovunque.



Sono passati 18 anni dal varo del 'Primo Forum sulla Cooperazione Cina - Africa (Focac)', che aveva in programma la promessa di sviluppo con "obiettivi comuni" e si può dire che sia più che mai attivo.

Lavorando a pieno regime.

Indubbiamente, tutti i leader cinesi che si sono alternati alla guida del Dragone da Jiang Zemin a Xi Jinpin, passando per Hu Jintao, hanno fatto in modo di "rompere" l'inequivocabile rapporto di dipendenza con il "Nord ricco, occidentale" e, attraverso le ambizioni e i mezzi finanziari, ha aperto nuove prospettive nel continente.

Eppure bisogna registrare che la Cina, da sola possiede quasi il 20% del debito pubblico africano e, in qualche modo questa rappresenta una fonte d'inquietudine se, per esempio, la Cina, nei prossimi anni, potrebbe essere coinvolta in guerre, non ultima quella lanciata sul fronte - dazi dall'irresponsabile e irascibile #TheDonald.

-Vertice di Pechino Cina-Africa (3 e 4 Settembre 2018)


Al vertice  Cina-Africa di Pechino che prenderà il via domani, lunedì 3 settembre e continuerà anche il giorno seguente, il 4 settembre, si parlerà sopratutto di questo aspetto: come mettere "in sicurezza" il debito africano: ma una cosa appare chiara (e imprescindibile) il binomio Cina - Africa è destinato a durare ancora a lungo.

La Cina non ha intenzione di rinunciare all'#Africa perché  ha capito che rappresenta, oltre a una sfida "a tutto campo" anche, una straordinaria possibilità di sviluppo reciproco per continuare a tenere sempre più ai margini le potenze colonialiste di un tempo e, la stessa America di Trump che ha sempre visto il Continente Nero come fastidioso intralcio, invece di una straordinaria risorsa, da valorizzare.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com  



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