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mercoledì 8 maggio 2019

#SAElections19: Un voto di speranza per il Sud Africa





Oggi, mercoledì 8 maggio 2019, è il giorno delle seste votazioni dall'inizio della Democrazia in Sud Africa. Saranno 27milioni, i sudafricani chiamati a votare per eleggere i membri della nuova Assemblea Nazionale eanche delle assemblee provinciali.

Ma il voto odierno servirà anche ai cittadini del gigante africano per scegliere un nuovo Presidente.
Tuttavia, tutti gli analisti politici sono concordi nell'affermare che il voto 2019, non stravolgeràpiù di tanto la fisionomia del Governo sudafricano (tutti sono d'accordo nell'attribuire la guida all'ANC, nonostante tutto) ma potrebbero cambiare gli assetti dell'Assemblea Nazionale.

Eppure non sono poche le incognite che si celano dietro questa consultazione elettorale. Più di tutto, aleggia, minaccioso, all'orizzonte, uno spettro drammatico: la  "questione razziale".

Un problema tossico che si è annidato, sempre più forte e minaccioso con l'avanzare della crisi economica che ha colpito il Sud Africa negli ultimi anni e, con il divampare e l'esplodere, fragorosa, della corruzione, filo conduttore della guida - tutt'altro che edificante se non del tutto disastrosa - di Jacob Zuma, l'ex presidente cacciato dalla guida della Nazione Arcobaleno e dal partito che fu di Nelson Mandela, quell'ANC, un pò in difficoltà sia sul piano interno sia su quello internazionale, sopratutto in tema di poolitiche e scelte economiche.

Ma è lo spauracchio del divampare della "questione razziale" a creare le preoccupazioni più forti ed è anche per questo che il voto odierno è sopratutto "un voto di speranza per il Sud Africa" - come hanno scritto i media sudafricani nei giorni che hanno preceduto questo mercoledì elettorale - ; una speranza che alberga nell'animo di quanti, in questi venticinque anni, in cui, il Sud Africa, dopo aver raggiunto la Democrazia, al termine dell'apartheid quando, al Potere c'era un regime che favoriva una società segregata su base etnica; questi stessi sudafricani che oggi come allora, non hanno potuto emanciparsi dalla povertà delle township di Soweto e del resto del Sud Africa attendono ancora con speranza che avvenga la svolta.

Stavolta, l'ANC dovrà essere in grado di darle queste risposte. Dovrà trovare le energie per porre fine alle disuguaglianze sociali altrimenti, per il Sud Africa, il risveglio sarà molto amaro.

I dirigenti ANC dovranno far ricorso all'anima più rivoluzionaria quella stessa anima che seppe sconfiggere quella dittatura disumana perché il tempo sta per scadere e, magari, al termine della giornata elettorale, i responsabili ANC dovranno sederci a un tavolo e parlare, e stringere un patto con l'EFF che in questo momento, è il partito che più di tutti, ha saputo intecettare la disillusione e il malcontento dei millennials che votano oggi per la prima volta.

Potrebbe essere uno degli scenari plausibili, nel tentativo ANC di riprendere quel dialogo di forza innovatrice che, inevitabilmente, in questi venticnque anni di potere, ininterrotto, ha finito per perdere.

Al di là di alleanze future, il Sud Africa oggi è a un bivio: questo voto di speranza serve anche per allontanare le nubi minacciose che ci sono all'orizzonte e che arrivano da molto lontano, da quelle élites che vedrebbero di buon occhio la fine dell'éra ANC e il ritorno della minoranza bianca (e razzista) sul ponte di comando.

Buona fortuna Sud Africa : "la lotta continua" dicevano sempre i rivoluzionari che lottavano al fianco di Nelson Mandela per abbattare il regime afrikaneer, sarà bene che l'ANC di oggi ne se ne dimentichi.
(Fonte.:jeuneafrique;theconversation;ilpost)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com;
-theconversation.com/africa;
-www.ilpost.it 

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