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domenica 5 maggio 2019

Sudafrica: l'eredità di Nelson Mandela, 25 anni dopo









Un quarto di secolo dopo che Nelson Mandela salì al potere il 27 Aprile 1994, dopo le prime elezioni post-apartheid libere, il Sudafrica ha un volto contrastante.
Alla vigilia delle elezioni generali 2019, in cui l'Anc è una delle compagini favorite  - nonostante tutto e tutti i problemi che analizzeremo durante questo post - per la vittoria finale; il grande paese africano, uno dei giganti del Continente Nero sta attraversando una crisi economica e le disuguaglianze sociali si stanno allargando.

Le élites politiche, trasbordano di corruzione dilagante, e sono finite sotto la costante lente d'ingrandimento e al centro di critiche precise e puntuali dell'opinione pubblica sudafricana.

Se da un lato, analisti ed economisti sono concordi nell'affermare che: "il problema principale dell'ANC è principalmente la politica economica" è altrettanto indubbio rilevare che alla guida del gigante africano dopo Mandela, sono arrivati leader poco attenti a portare avanti le grandi sfide lanciate da Madiba, come veniva chiamato, affettuosamente dai sudafricani, il "padre spirituale della Nazione Arcobaleno".

Da quando il Sudafrica ha potuto sperimentare libere elezioni e, di conseguenza, consultazioni multirazziali, è stato sempre il partito che fu di Nelson Mandela a detenere il potere e, a vincere sistematicamente, ogni tornata elettorale.

Eppure, l'eredità di Nelson Mandela non sempre è stata rispettata dai dirigenti e leader dell'ANC - African National Congress e, ora che sono passati venticinque anni da quello che per tutti i sudafricani, è riconosciuto come Freedom day, bisogna riconoscere e denunciare le gravi colpe che personaggi di spicco dello storico partito che sconfisse il regime dell'apartheid; hanno sulla la loro coscienza, come per esempio l'ex presidente Jacob Zuma.

Non è un caso se oggi il Sudafrica è di nuovo sull'orlo del precipizio e queste elezioni potrebbero addirittura accelerare questo processo, un porocesso inverso e ricondurre tutti i sudafricani nel giogo disumano del razzismo  e dell'apartheid.

Una crisi dunque che viene da lontano e, a cui, Nelson Mandela, non ebbe il tempo (causa malattia) di tentare di porvi rimedio.

L'Anc, è dato favorito anche in queste elezioni dell'8 maggio ma, questa volta, il partito storico della lotta contro l'apartheid dovrà essere in grado di convincere - tutti, sia sul piano interno al grande paese dell'emisfero sud sia, a maggior ragione fuori dal Sudafrica - sul piano e in tema di politica economica.

Ci riuscirà? Sarà in grado di rimettersi in cammino sulla strada rivoluzionaria tracciata, un quarto di secolo fa da Madiba?

E' racchiusa tutta qui la "strettoia democratica" che consentirà (in caso di successo) al Sudafrica di non tornare nella spirale dolorosa di una guerra civile ma, per riuscirci, l'Anc deve decisamente voltare pagina ed essere in grado, finalmente, di dare risposte certe, precise, nette e chiare a quanti, in questi lunghi 25 anni hanno dovuto convivere con la delusione di non vedere nessun cambiamento sostanziale, alla loro condizione di povertà che ieri come oggi avvolge Alexandra, la township  - tra le più povere - di Johannesburg.

E' una sfida difficile da vincere oggi che l'Anc è indubbiamente provato dai deludenti (e per certi versi disastrosi) anni della guida di Zuma e, anni luce distante dal grande carisma e dalla trasparente integrità morale di Nelson Mandela.
In questo 2019 seppure non esista un "nuovo Mandela", il partito che fu suo, ha una sola strada davanti a sé: riprendere il cammino verso la libertà e, per poterlo fare bisogna chiudere con la corruzione, con politiche che, in questi anni, non sono andate nella direzione giusta per garantire i diritti fondamentali e civili in cui credeva Mandela e che sono un tratto indelebile, nell'atto costitutivo dell'African national congress.

Se non si riuscirà in questa sfida allora, il futuro prossimo venturo del Sudafrica sarà segnato e farà piombare (nuovamente) il grande paese dell'Africa del Sud nel caos e nell'incubo dei problemi razziali tra afrikaneer e neri.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com        

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