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sabato 29 febbraio 2020

News For Africa (Notizie dal Continente, n°3)








Nuovo appuntamento con #NewsForAfrica (notizie dal Continente), in questo terzo numero parleremo di:


  • Nuovi casi di Coronavirus in Africa;
  • Togo, rielezione senza sorprese;
  • Sahel, ultime notizie dalla frontiera anti-jihadista;
  • Marocco, grande manifestazione a Casablanca;
  • Africa, la grande sfida del Continente alle miniere;
  • Egitto, è morto Hosni Mubarak;
  • Lesotho, richiesta di immunità per il PM Thomas Thabane;
  • Sud Sudan, percorso a ostacoli per la pace.




-Nuovi casi di #coronavirus








Terzo contagio da coronavirus in Africa: dopo l'Egitto e l'Algeria è la volta della Nigeria. Gli ultimi due casi hanno visto il coinvolgimento di cittadini italiani che sono arrivati nei due paesi africani arrivando dalla regione del Nord Italia, la Lombardia e, precisamente dalla città di Milano.
(Fonte.:bbcafrica)

-Togo, nessuna sorpresa alle elezioni





Il presidente Faure Gnassingbé è stato rieletto il 23 febbraio per un quarto mandato con il 72,3% dei voti. Il canditato dell'opposizione Agbéyomé Kodjo, secondo con il 18,3%, denuncia brogli e rivendica la vittoria.
Faure Gnassingbé arrivò al potere nel 2005 dopo la morte del padre, il generale Gnassingbé Eyadéma, che aveva governato il paese per 38 anni.
"Gnassingbé dirigerà almeno fino al 2025 l'unico paese dell'Africa occidentale che non ha mai conosciuto l'alternanza democratica, con il benestare dell'ex potenza coloniale francese", scrive il quotidiano burkinabé Le Pays.
(Fonte.:lepays)


-Sahel, ultime notizie dalla frontiera anti-jihadista






In Africa occidentale non si ferma la minaccia jihadista. Il 23 febbraio il Mali ha annunciato la morte di tre soldati in un attacco contro una base militare a Bambara Maoudé. In Burkina Faso, invece, è atteso entro la fine di febbraio l'arrivo di seicento soldati francesi per rafforzare la missione Burkinabé, che opera nella zona dei "tre confini", a cavallo tra Mali, Burkina Faso e Niger. Alla fine di gennaio il parlamento burkinabé ha approvato una legge che permette l'arruolamento di "volontari per la difesa della patria", lo rende noto il sito Le Faso.net.
I civili che si offriranno volontari potranno essere chiamati a svolgere missioni di sorveglianza, raccogliere informazioni e a rispondere al fuoco in caso di attacchi.
(Fonte.:lefaso.net)

-Marocco, grande manifestazione a Casablanca





Decine di migliaia di persone hanno partecipato il 24 febbraio a una grande manifestazione a Casablanca contro le disugaglianze, la disoccupazione e la carenza dei servizi pubblici, in oltre le proteste hanno ountato il dito contro la dura repressione delle forze armate.
(Fonte.:afp)

-Africa, la via la grande sfida alle miniere in tutto il Continente




Dalla sfida alla sicurezza dei minori nel Sahel, ai cambiamenti in atto nel settore dei diamanti in Angola, dove è stata liberalizzata la commercializzazione delle pietre, così come in Madagascar, dove il governo è impegnato nella stesura di un nuovo codice minerario con il dichiarato obiettivo di difendere i propri interessi e, finalmente porre fine al drammatico sfruttamento dei bambini malgasci. Si tratta della sospensione del progetto "Toliara Base" segnano definitivamente, il desiderio, delle autorità di Antananarivo di difendere meglio gli interessi malgasci con un evidente cambio di rotta che, forse, porterà a una minore attrattativa per tutti i colossi straniere del settore.
(Fonte.:jeune afrique;lexpressmada)


-Egitto, è morto Hosni Mubarak






Martedì 25 febbraio all'età di 91 anni è deceduto l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak. Nel 2011, sotto la spinta delle rivoluzioni arabe, il popolo egiziano era riuscito a destituire il dittatore che aveva tenuto in scacco il paese Nordafricano per tre lustri.
(Fonte.:lemonde)


-Lesotho, richiesta dell'immunità da parte del primo ministro Thomas Thabane



Il 24 febbraio il primo ministro del Lesotho, Thomas Thabane, 80 anni, ha invocato l'immunità di fronte all'accusa di aver fatto uccidere, nel 2007, la moglie Lipolelo Thabane (in foto), dalla quale all'epoca stava divorziando. Anche la nuova moglie del premier, Maesaiah, 42 anni, è accusata dell'omicidio di Lipolelo Thabane. L'alta corte del Lesotho ora deve decidere se Thabane può avvalersi dell'immunità.
In ogni caso, scrive The Post, il premier dovrebbe farsi da parte per evitare al paese una crisi politica "imbarazzante".
(Fonte.:thepost)


-Sud Sudan, percorso a ostacoli per la pace




Il 22 febbraio è stata annunciata la creazione di un governo di unità nazionale tra i leader rivali del Sud Sudan, il presidente Salva Kiir e il suo vice Riek Machar che dovrebbe metter fine a sei anni di guerra. Si tratta di un primo passo verso la soluzione del conflitto in corso dal 2013, ma restano molti nodi da sciogliere anche perché ancora non c'è piena sintonia sulle divisioni amministrative del paese. A tal proposito, Kiir, è disponibile a tornare a una federazione di dieci stati, dai 32 attuali, per venire incontro alle richieste di Machar. Intanto a Roma proseguono gli sforzi della comunità di Sant'Egidio per portare avanti il dialogo tra i partiti sudsudanesi.
(Fonte.:aljazeera;eastafrican)
Bob Fabiani
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-https://africalandilmionuovoblog.blogspot.com/news-for-africa

venerdì 28 febbraio 2020

Quel cambio di strategia del Mali con i jihadisti





A che punto è la "crisi del Mali"? Cosa stà cambiando nel paese africano nella lunga guerra contro i miliziani jihadisti che, dal lontano 2012, con le loro azioni di aperta guerriglia tengono in ostaggio la popolazione?

In questo focus, AfricaLand Storie e Culture africane ospita il punto di alcuni autorevoli giornalisti africani che fanno il punto della situazione e spiegano, quello che, a tutti gli effetti, è un vero e proprio cambio di strategia delle autorità maliane con i jihadisti.
(Bob Fabiani)


Cambio di strategia*

"Il numero di morti nel Sahel cresce in modo esponenziale. E' arrivato il momento di esplorare nuove strade", ha dichiarato il presidente maliano Ibrahim Boubacar Keita, detto IBK, l'11 febbraio ad Addis Abeba. Quel giorno IBK ha suscitato forti reazioni riconoscendo per la prima volta quello che molti sapevano da mesi, cioè che le autorità maliane sono in contatto con i leader jihadisti Iyad ag Ghali e Amadou Koufa.

Evocando un dialogo con i jihadisti, IBK ha indicato una svolta nella linea seguita finora dal governo di Bamako nella gestione della crisi (che si è aperta nel 2012 con la conquista del Nord del Mali da parte di un'alleanza di tuareg e jihadisti n.d.t).

Le sue dichiarazioni sono arrivate in un momento simbolico: due giorni dopo, il 13 febbraio, l'esercito maliano è tornato a Kidal, la roccaforte della ribellione tuareg da cui era stato cacciato nel 2014.




Di certo gli alleati occidentali di Bamako nella lotta contro il terrorismo non hanno accolto con favore le parole di IBK. I presidenti francesi, da François Hollande a Emmanuel Macron oggi, hanno sempre respinto categoricamente il dialogo con i gruppi jihadisti. Sul campo sono state lanciate diverse iniziative per avvicinarsi ai due principali capi del Gruppo di sostegno all'islam e ai musulmani (Gsim, nato nel 2017 dalla fusione di quattro organizzazioni estremiste islamiche attive nella regione), che hanno coinvolto associazioni, rappresentanti della comunità peul ed esponenti dell'Alto consiglio islamico come l'imam Mahmoud Dicko.

A Bamako la decisione è stata accolta con favore.

"Il presidente ha fatto parlare la ragione, non il cuore. Per raggiungere la pace bisogna tentare tutte le piste. Dobbiamo fermare i massacri".

Questo il punto di vista, spiegato molto chiaramente da Dicko.






Altri nutrono dei dubbi. "Coinvolgere i leader jihadisti era necessario. Ma accetteranno il fatto che il Mali è un paese laico e democratico?", si chiede il politico Cheick Omar Diallo, del partito di IBK. Secondo il ricercatore maliano Ibrahim Maiga, che si occupa di sicurezza, il dialogo potrebbe servire a raggiungere un altro obiettivo: incoraggiare le diserzioni dei combattenti offrendogli delle alternative. E che fare con i jihadisti stranieri, come il capo dello Stato islamico nel grande Sahara, che è originario del Sahara occidentale?

"Il suo gruppo ha ucciso soldati in Mali, in Niger e in Burkina Faso. Se dobbiamo discutere con i terroristi, tanto vale farlo con tutti", sostiene l'ex premier Moussa Mara.
*Aissou Diallo e Benjamin Roger, Jeune Afrique, Francia

Il dibattito dunque è appena iniziato: appare evidente che l'attuale presidente maliano IBK, si prefigge di chiudere la lunga stagione del conflitto jihadista che ha messo alle corde la popolazione del Mali.

Tuttavia, la strada che egli ha appena tracciato alla riunione UA - Unione Africana ad Addis Abeba non è facile da percorrere anche se, in qualche modo, si tenta di fare un passo in più per uscire dal lungo empasse causato dalle "campagne militari francesi" che, non hanno risolto la situazione.
(Bob Fabiani)


Un conflitto interminabile**





Nel 2019 almeno 456 civili sono rimasti uccisi negli attacchi compiuti dai gruppi armati che imperversano in Mali. E' stato l'anno in cui sono stati registrati più morti dal 2012, quando è cominciata la crisi politica ancora in corso.

"Il Mali centrale, e in particolare la regione di Mopti, è l'epicentro di queste violenze, che hanno visto milizie jihadiste egruppi di autodifesa massacrare interi villaggi, sparare alle spalle delle persone in fuga, o separare i passeggeri dei mezzi di trasporto pubblici e ucciderli in base alla loro appartenenza etnica".

Questo passaggio si può leggere in un recente rapporto di Human rights watch.

"Chi non riesce a scappare finisce per bruciare vivo nella sua abitazione o morire nell'esplosione di ordigni" (l'ultimo di questi attacchi, il 15 febbraio a Ogossagou, ha causato 31 morti in una comunità peul che era già stata colpita da una strage con 174 morti un anno prima).

Diffusione regionale

La crisi in Mali va avanti dal 2012, quando un'alleanza di gruppi ribelli ha preso il controllo del Nord del paese. L'avanzata è stata fermata da un intervento militare francese, ma da allora l'instabilità continua ad aumentare nonostante la presenza dei caschi blu delle Nazioni Unite e dei soldati di una missione antiterrorismo regionale, il G5 Sahel. Dal Mali il terrorismo si è diffuso in Burkina Faso e in Niger, dov'è difficile ostacolare le attività dei gruppi armati a causa della porosità dei confini e delle difficili condizioni sul terreno.
**Simon Allison, Mail & Guardian, Sudafrica

E' per questa ragione che, le autorità di Bamako tentano la "carta del dialogo", per cercare di porre fine a questa lunga crisi; del resto la "questione dei ribelli jihadisti" rappresenta un grande freno per lo sviluppo di tutto Sahel e, ormai, la gran parte dei paesi africani, hanno capito che la questione va risolta in Africa senza aspettare le soluzioni indicate dall'ex potenze colonialiste (Francia) e, in seconda battuta, l'Unione Europea (UE).
(Bob Fabiani)

(Fonte.:jeuneafrique;mg)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com;
-https://mg.co.za

  

martedì 25 febbraio 2020

Essere donna in Madagascar - FOTO DEL GIORNO







Nella società malgascia, il pilastro della famiglia è la donna: infatti, sono le madri, le nonne, le mogli a portare avanti il nucleo familiare - come del resto in tutto il continente - ; scandiscono il tempo, le fasi della giornata.

A cominciare dalle bambine e poi le ragazze, le moglie e le madri di domani. Sono una risorsa imprescindibile per il cambiamento e lo sviluppo della società civile della Grande Isola dalla Terra Rossa.

AfricaLand Storie e Culture africane, rende omaggio alle donne malgasce con questa foto emblematica.
(Fonte.:africalandilmionuovoblog)
Bob Fabiani
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lunedì 24 febbraio 2020

CoronaVirus, mobilitazione generale di #UA e #UE





Le istituzioni sia in Africa sia in Europa si mobilitano per fare fronte contro il CoronaVirus: nella giornata odierna la Commissione UE per venire in contro all'Africa, sul fronte della prevenzione contro l'epidemia (che sta tenendo col fiato sospeso l'Italia sopratutto al Nord n.d.r)  #COVID19, ha stanziato 232 milioni di euro.

Qualche giorno prima, era scesa in campo l'Unione Africana (UA), affermando che solo il 66% dei paesi in Africa ha messo in atto meccanismi di preparazioni per gestire eventuali casi di #CoronaVirus.


 Mentre il virus in Asia si sta diffondendo in modo preoccupante, due giorni fa, la stessa Unione Africana, nella riunione d'emergenza indetta per riunire tutti i ministri della sanità africani; si è deciso di concordare una strategia continentale contro il virus.

Una notizia molto importante che servirà all'Africa per cercare di non essere del tutto impreparata all'eventuale diffondersi dell'epidemia.



-Paura del contagio

Il ministro della salute egiziano ha confermnato il 14 febbraio il primo caso di #CoronaVirus in Africa. La paura che il virus si difondesse nel continente, già colpito da altre epidemie, aveva spinto l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a prepararsi all'emergenza.

L'Africa ha forti legami alla Cina, epicentro dell'epidemia: 200mila cinesi lavorano nel continente africano e 81mila africani studiano in Cina. Più di 2.600 voli all'anno collegano le due parti del mondo, metà dei quali dell'Ethiopian Airlines, che non li ha sospesi.

Gli sforzi dell'Oms si sono concentrati su 13 stati con collegamenti diretti con la Cina, lo afferma la rivista The Lancet, e hanno coinvolto tecnici del continente, che hanno imparato a svolgere i test per individuare il virus.





-Precauzioni più efficaci (da sapere)

AfricaLand Storie e Culture africane pubblica un piccolo vademecum utile per ridurre il rischio di infezione suggerite dall'Organizzazione mondiale della sanità che raccomanda di:


  • lavarsi spesso le mani, con acqua e sapone per 20 secondi o con soluzioni alcoliche;
  • starnutire o tossire in un fazzoletto o nell'icavo del gomito;
  • evitare di toccarsi gli occhi, il naso o la bocca senza essersi lavati le mani;
  • evitare contatti ravvicinati con persone malate o che mostrano sintomi di malattie respiratorie;
  • rimanere a casa se si hanno sintomi;
  • fare attenzione a quello che si mangia (evitare carne cruda o poco cotta, frutta e verdura non lavate);
  • pulire e disinfettare oggetti e superfici che potrebbero essere stati contaminati.
(Fonte.:thelancet;who;nytimes)
Bob Fabiani
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-https://www.thelancet.com;
-https://www.who.int;
-www.nytimes.com

   

sabato 22 febbraio 2020

News For Africa (Notizie dal Continente)







Sommario di questo numero di #NewsForAfrica


  • Nigeria, proteste contro divieto mototaxi
  • Camerun, opposizione biocotta elezioni legislative e amministrative
  • Kenya, addio all'ex presidente Daniel arap Moi
  • Congo, eco-guardie maltrattano "pigmei" Baka
  • Unione africana (Ua) nomina segretario Area di libero scambio continentale africana (AFCFTA)
  • CoronaVirus, quanti sono i casi accertati nel Continente?
  • Sudafrica, la sfida delle nuiove banche
  • Egitto, Zaki restata in carcere



Nuovo appuntamento con le notizie dal Continente Nero.


Nigeria, proteste contro divieto mototaxi






L'8 febbraio a Lagos ci sono state proteste contro il divieto di circolazione per i mototaxi, considerati un mezzo indispensabile per muoversi nella megalopoli.
(Fonte.:jeuneafrique)


Cmerun, opposizione biocotta elezioni legislative e amministrative




Le legislative e amministrative del 9 febbraio sono state biocottate da una parte dell'opposizione. Nelle regioni anglofone i ribelli separatisti hanno commesso violenze contro i civili.
(Fonte.:lemonde)


Kenya, addio all'ex presidente Daniel arap Moi




E' stato sepolto nella sua casa natale nella contea di Nakuru, 270 km a Nord-Ovest di Nairobi, l'ex presidente del Kenya, che ha guidato con il pugno di ferro dal 1978 al 2002, Daniel arap Moi.
Il successore di Jomo Kenyatta era deceduto il 4 febbraio scorso all'età di 95 anni.
Ai funerali, osptati nello stadio Nyayo della capitale Nairobi, hanno partecipato numerosi di capi di stato africani.
(Fonte.:afp)


Congo, eco-guardie maltrattano "pigmei" Baka





Secondo quanto riportato dal quotidiano The Guardian, citando un rapporto dell'United Nation development programme (Undp), le ecoguardie armate ingaggiate per tutelare un'area protetta si sono rese protagoniste di diverse violenze e torture nei confronti di centinaia di "pigmei" Baka che vivono nelle foreste pluviali (e di incendi, violazioni di proprietà e confisca di cibo).
Le ecoguardie sono finanziate in parte anche dal Wwf, l'associazione si è detta molto preoccupata anche se non è la prima volta che vengono denunciate le violenze.
(Fonte.:theguardian)

Unione africana (Ua) nomina segretario Area di libero scambio continentale africana (AFCFTA)








Il 10 febbraio ad Addis Abeba, in Etiopia, i paesi dell'Unione africaba (Ua) hanno nominato il sudafricano Wamkele Mene segretario generale dell'Area di libero scambio continentale africana (Afcfta), l'accordo firmato nel 2018 dai paesi dell'organizzazione. L'Eritrea è stata l'unica a non votarlo. Finora il trattato è stato ratificato solo da 28 dei 54 paesi firmatari, ma l'Ua si propone di farlo entrare in vigore il 1 luglio 2020.
Ad Addis Abeba, inoltre, è stato deciso che gli uffici dell'Afcfta avranno sede ad Accra, la capitale del Ghana.
(Fonte.:afp)


Coronavirus, quanti sono i casi nel Continente?







Mentre in Italia sono ore di grande appressione per il dilagare del virus, in Africa, ufficialmente, siamo fermi all'unico caso di contagio del Cairo. Tuttavia, in Africa, c'è il rischio che la porta d'ingresso del virus sia Addis Abeba: la Ethiopian Airlines è la più importante linea aerea del continente a mantenere i voli con la Cina "Uno dei nostri mercati più forti", ribadisce la compagnia, resistendo a ogni pressione e invito alla prudenza.
In Africa vive circa un milione di cinesi, in Cina studiano 80mila giovani africani (5 mila nell'Hubei), Pechino è il primo partner commerciale con il continente e 8 voli diretti al giorno uniscono due regioni, per un totale di un migliaio di passeggeri.
Finora, però si sa che ci sono 32 casi sospetti registrati in Africa e sembrano risultare negativi. Gli esperti fanno sapere  che a rischio contagio sono tre paesi africani Egitto, Sudafrica e Algeria.
(Fonte.:jeuneafrique)

Sudafrica, la sfida delle nuove banche







"Per aprire un conto presso la giovane banca sudafricana Tyme bastano la carta d'identità e u n numero di telefono. Tutte le operazioni si fanno online o con una app per lo smartphone". Lo scrive la Neue Zurcher Zeitung. La Tyme è, insieme alla Discovery Bank e alla Bank Zero, "una delle banche digitali che stanno sconvolgendo il mercato finanziario del Sudafrica, di gran lunga il più sviluppato del continente africano".
Dopo essere stato tra i pionieri dei pagamenti con il cellulare, il Sudafrica è all'avanguardia anche nel campo della finanza digitale. Questo successo, spiega il quotidiano svizzero, è dovuto al fatto che le banche tradizionali impongono provvigioni molto alte e che per i sudafricani più giovani l'uso del denaro contante è una cosa vecchia e anche abbastanza rischiosa. La svolta digitale, però, ha anche il suo lato negativo: "In tutto il paese aumentano i licenziamenti e le chiusure delle filiali di banche tradizionali".
(Fonte.:neuezurcherzeitung)

Egitto, Zachi ancora in custodia cautelare



E' stata prolungata di 15 giorni la custodia cautelare fino alla prossima udienza già fissata per il 7 marzo di Patrick Zaki.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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venerdì 21 febbraio 2020

#RememberingMalcomX








Il #21Febbraio moriva #MalcomX, nato Little. X per il rifiuto del cognome dei padroni degli schiavi d'un tempo.
Leader religioso ed attivista dei diritti umani fu assassinanto con 21 colpi da arma da fuoco durante un comizio a Harlem da membri della Nazione Islamica, gruppo di cui aveva fatto parte.

Era il 1965 a New York quando Malcom X viene assassinato, per il suo impegno a favore dei diritti umani e civili degli afroamericani, aveva 39 anni.





"Mi sono sentito chiamare negro così spesso che non pensavo ci fosse niente di male: credevo fosse il mio nome"
(Malcom X)

Nel 1950 l'FBI aprì un fascicolo su di lui dopo che scrisse una lettera al presidente Truman, esprimendo le sue posizioni contro la Guerra di Corea e dichiarandosi comunista.
Fu nel medesimo anno che Little iniziò a firmarsi Malcom X.



Storicamente, agli schiavi neri degli Stati Uniti d'America veniva assegnato il cognome dei loro padroni. Sebbene non fosse figlio di schiavi, l'origine del suo cognome di nascita era riconducibile ai padroni presso cui avevano servito un tempo i suoi antenati.

La scelta di "X" come cognome volle dunque rappresentare il rifiuto di accettare questo legame anagrafico con i padroni di un tempo.

"Non si può separare la pace dalla libertà perché chi non è lobero non può essere in pace"
(MalcomX)

Bibliografia

  • Autobiografia di Malcom X - Alex Haley (1964) - Bur 2006
  • Ultimi discorsi di Malcom X - Einaudi, Torino 1968
  • Malcom X. Una biografia - Andrew Helfer e Randy DuBurke; versione a fumetti della celebre autobiografia di Malcom X - Alet, 2007  


(Fonte.:theatlantic)
Bob Fabiani
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-www.theatlantic.com

giovedì 20 febbraio 2020

Quel virus COVID-19 che minaccia l'#Africa







Dall'inizio di gennaio un nuovo virus che attacca le vie respiratorie si è diffuso da Wuhan, in Cina al resto del mondo.
AfricaLand Storie e Culture africane, con questo post inizia la pubblicazione di una serie di #reportage su questa drammatica epidemia; il nostro primo focus parte dal Continente Nero dopola scoperta del primo caso registrato in Egitto, al Cairo.


Prima di addentrarci su quanto sta avvenendo in Africa vediamo perché, gli scenziati hanno scelto come nome del virus, COVID-19.

La definizione (e il nome ufficiale)

Il virus dal 12 febbraio 2020 ha un nome ufficiale: Sars-CoV-2.
Il comitato internazionale che dà il nome ai virus (Ictv), sottolinea infatti che si tratta di un coronavirus parente della Sars.
Il giorno prima, 11 febbraio 2020 è stato assegnato il nome della malattia: COVID-19.


-La minaccia COVID-12 (#CoronaVirus) che incombe sull'Africa







Lo scorso weekend, il coronavirus ha fatto la sua comparsa in Africa: in Egitto, è stato registrato il primo cittadino contagiato al Cairo da quel momento, scienziati e organi internazionali, hanno iniziato a chiedersi che cosa potrebbe accadere nel Continente Nero se l'epidemia dovesse dilagare?
Dal canto suo, l'Africa si prepara ad affrontare l'epidemia vediamo in che modo.

Il nostro viaggio inizia dallo Zambia.

Nel paese africano la presenza dei lavoratori cinesi nonché le aziende - come del resto del continente è massiccia - del "Dragone" hanno raggiunto cifre consistenti da Pechino, negli anni scorsi avevano progettato un'ospedale a conduzione cinese. Nel nosocomio, non appenna si è diffusa la notizia dell'epidemia sono scattate alcune iniziative per contrastare il virus.

In questo ospedale, alcuni impiegati hanno osservato come le persone, tornate recentemente dalla Cina si sono presentate con la tosse ma non sono state isolate.

Un medico che si occupa di questi pazienti ha smesso di venire al lavoro e agli operatori è stato ordinato di non parlare del nuovo virus che ha ucciso centinaia di persone in tutto il mondo.

Il virus che si è diffuso in gran parte in Cina - fino a questo momento mentre scriviamo questo post - conferma che in Africa, l'unico caso è quello registrato in Egitto ma, tuttavia, le autorità sanitarie globali sono sempre poù preoccupati per la minaccia  al continente dove vive circa 1 milone di cinesi, poiché alcuni operatori sanitari sul campo avvertono che non sono pronti a gestire un focolaio: ecco perché, dopo, il caso registrato al Cairo, in tutta l'Africa si vivono ore di forti preoccupazione.

I paesi africani stanno correndo per prendere precauzioni mentre centinaia di viaggiatori che arrivano dalla Cina ogni giorni. Le misure di salvaguardia includono una più forte sorveglianza nei porti d'ingresso e una migliore quarantena e misure di sperimentazione in tutta l'Africa, che ospitano 1,2 miliardi  di persone e alcuni dei sistemi più deboli del mondo per individuare e curare malattie.

Questo sforzo è stato complicato da una carenza critica di kit di test e, l'altro aspetto che fa tremare il continente è che, in questo momento, in giro per l'Africa ci sono numerose malattie che mostrano sintomi al viris simil-influenzale.

"Il problema è che, anche se lieve può paralizzare l'intera comunità".

Lo afferma il dott. Michel Yao, responsabile delle operazioni di emergenze in Africa per l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Tra le persone sempre più preiccupate ci sono i dipendenti dell'ospedale di amicizia sino-Zambia nella città mineraria di Kitwe, nel Nord dello Zambia, vicino al confine con il Congo.
Le compagnie cinesi gestiscono miniere nella periferia della città di oltre mezzo milione di persone. Una società con sede a Wuhan, la città al centro dell'epidemia di virus. Centinaia di lavoratori hanno viaggiato tra lo Zambia e la Cina nelle ultime settimane.

"Non siamo assolutamente preparati. Se avessimo un paio di casi, si diffonderebbe molto rapidamente", ha detto il  fisioterapista Fundi Sinkala e aggiunge "Stiamo facendo il meglio che possiamo con le risorse che abbiamo".

Il sino-Zambia Friendship Hospital o SinoZam, una struttura a bassa tensione vicino alla stazione ferroviaria della città, ha preso alcune precauzioni, tra cui il controllo della temperatura dei pazienti con termometri a infrarossi e la creazione di aree di isolamento. I dipendenti indossano maschere e guanti, disinfettanti e inalatori di ossigeno sono stati stoccati.
SinoZam tratta molti cinesi a Kitwe e le sue precauzioni vanno oltre gli altri ospedali della zona.
I funzionari della sanità dello Zambia in visita all'ospedale, hanno concluso che i pazienti non meritavano un trattamento speciale e non hanno prelevato campioni  per testare il virus.
Fondamentalmente, nessuno in Zambia è stato finora in grado di testare il virus. Come la maggior parte dei paesi africani, anche qui, si è attesa una sostanza nota come reagente, che i laboratori richiedono per confermare se un paziente è infetto.

I laboratori sono presenti in solo 6 paesi dell'Africa: questo significa attendere 2 o più giorni per sapere se un campione spedito in Sud Africa oppure fuori del continente risulti positivo.

In aggiunta alla difficoltà nella diagnosi del nuovo virus ci sono numerose malattie in Africa con sintomi che includono febbre o tosse o entrambi. E' impossibile diagnosticare il nuovo virus in base ai soli sintomi, ha dichiarato Mark Suzman, CEO della Gates Foundation, aggiungendo che esiste una "probabilità significativa" che il virus venga confermato in Africa (oltre il caso egiziano della scorsa settimana).
Ma il CEO dichara anche qualcosa di altro.

"C'è il rischio che il panico superi la buona salute pubblica e la buona scienza".

Un pò la stessa cosa accaduta in altre parti del mondo, Europa compresa - senza tralasciare l'Italia - dove si registrano casi di odio razziale contro la comunità cinese e verso il Continente Nero.

-Il Madagascar e il CoronaVirus

Al momento, nella Grande Isola dalla Terra Rossa, non sono stati rilevati casi del virus (il dato è aggiornato al 7 febbraio). Tuttavia, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OAS) e le autorità sanitarie malgasce si stanno preparando per una possibile epidemia sull'isola.
Il Madagascar ha istituito la quarantena obbligatoria di tutti i viaggiatori provenienti o transitati attraverso la Cina.
(Fonte.:lemonde;rfi;statnews)
Bob Fabiani
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-www.lemonde.fr;
-www.rfi.fr/madagascar;
-www.statnews.com

sabato 15 febbraio 2020

News For Africa (Notizie dal Continente)





Il blog AfricaLand Storie e Culture africane da oggi - pubblica a scadenza settimanale - una panaromica di news dal Continente africano.

In questo numero leggerete:


  • 2020, 60 anni indipendenti
  • Sudan, resa dei conti per Bashir
  • CoronaVirus, primo caso in Africa (Egitto)
  • Egitto, resta in carcere Zaki
  • Corno d'Africa, invasione di locuste
  • Madagascar, violente piogge sconvolgono l'isola





-Sessant'anni indipendenti


Nel 2020 diciasette paesi africani festeggeranno i sessant'anni d'indipendenza.
"Sarà un'occasione per riflettere sul cammino già percorso e su quello che resta da fare.
Il 1960 fu l'alba di una nuova epoca di libertà", lo scrive Marwan Ben Yahmed in editoriale di Jeune Afrique. Il settimane ha pubblicato un dialogo tra gli economisti Thomas Piketty, francese, e Kako Nubukpo, togolese.
Lo spunto è l'ondata di proteste popolari scoppiate in molti paesi del mondo, dal Cile a Honh Kong. Per Piketty all'origine delle delle manifestazioni c'è la questione delle disuguaglianze, che assume contorni diversi da paese a paese. Un problema urgente anche per l'Africa dove, fa notare Nubukpo, molti non sanno ancora cosa sia lo stato sociale : dopo le indipendenze si fecero dei tentativi di creare servizi pubblici, ma furono stroncati dalle politiche di aggiustamento strutturale degli anni ottanta imposte dalle organizzazioni internazionali. Per entrambi la soluzione alla fragilità di molte economie e stati africani potrebbe esserer la costruzione di istituzioni federali africane solide, in grado di sostenere le sfide del futuro.
(Fonte.:jueneafrique)


-Sudan: Resa dei conti per Bashir



Durante i colloqui con i gruppi ribelli del Darfur, le autorità di transizione sudanesi hanno fatto sapere che l'ex presidente Omar al Bashir "apparirà davanti" alla Corte penale internazionale (Cpi) insieme ad altre tre persone contro cui nel 2009 sono stati emessi mandati d'arresto per crimini di guerra, lo scrive il Sudan Tribune.
A seguito di questa decisione, Bashir - incriminato per il genocidio del Darfur - Khartoum estrada l'ex dittatore alla Corte dell'Aja.
Al Bashir è stato il primo primo presidente a essere ricercato dalla Cpi, e il primo accusato di genocidio: dal 2003 in Darfur sono morte 300mila persone. Nel 2019 si è dimesso a causa delle pressioni della piazza. Ora è rinchiuso in carcere nella capitale sudanese, dove sconta una condanna per corruzione.
(Fonte.:sudantribune)

-CoronaVirus, primo caso in Africa





Il virus che sta allarmando tutto il mondo - ribattezzato dagli scienziati Sars-CoV-2 - conosciuto come CoronaVirus è arrivato in Africa.
Il primo caso è stato registrato in Egitto , al Cairo : si teme il rapido contagio in tutto il continente anche perché, l'Africa, non è pronta per affrontare questa epidemia.
(Fonte.:jeuneafrique)

- Egitto, Zaki resta in carcere



Patrick George Zaki uno studente e ricercatore egiziano di 27 anni, è stato arrestato all'aeroporto del Cairo il 7 febbraio. Secondo la ricostruzione fornita dal suo avvocato al sito egiziano Mada Masr, Zaki è stato portato nell'ufficio dell'Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa) dell'aeroporto ed è stato irrangiungibile per 24 ore. In seguito è stato trasferito nell'ufficio dell'Nsa della sua città, Mansura, dove è stato picchiato e torturato con scariche elettriche.
Oggi, sabato 15 febbraio era il giorno dell'udienza d'appello che doveva stabilire se lo studente - regolarmente iscritto all'Università di Bologna - doveva essere rilasciato oppure restare in carcere.
Le autorità egiziane hanno deciso per la conferma in carcere dello studente. Zaki si è visto "rifiutare il ricorso per il rilascio", spiega ancora il suo avvocato.
In aula, lo studente è arrivato pallido in volto e in manette : "Non ho fatto nulla. Voglio solo tornare a studiare".
Sabato prossimo 22 febbraio tornerà in aula per l'udienza sulle accuse imputategli dai giudici (è accusato di terrorismo e di incitamento alla rivolta contro il governo dei militari di Al Sisi).
(Fonte.:madamasr)



-Corno d'Africa, invasione di locuste






Le locuste che hanno invaso Etiopia, Somalia e Kenya sono arrivate anche in Uganda e in Tanzania, e potrebbero raggiungere il Sud Sudan, avvertono le Nazioni Unite.
Il governo di Kampala ha mobilitato l'esercito per spruzzare i pesticidi nelle aree colpite, riferisce il Daily Monitor. L'invasione di locuste, la più grave da decenni, rischia di peggiorare la situazione dei 14 milioni di abitanti del Corno d'Africa che già vivono una grave insicurezza alimentare.
l'ONU chiede aiuti per 76 milioni di dollari, ma ne ha raccolti solo 21.
A Le Monde Afrique l'esperto della Fao Keith Cressman spiega che l'invasione è legata all'aumento dei cicloni, che nel 2018 hanno portato piogge intense nei deserti della penisola arabica. Calore e umidità hanno favorito la riproduzione delle locuste, senza che nessuno se ne accorgesse né si corresse ai ripari. Anche le condizioni politiche hanno contribuito a peggiorare la crisi, come la guerra nello Yemen o il fatto che parte della Somalia sia inaccessibile perché controllata da Al Shabaab. E così succede che "uno sciame grande quanto Roma (1.285 chilometri quadrati) mangi in un giorno la quantità di cibo che consuma l'intera popolazione del Kenya".
(Fonte.:monitor.co;lemondeafrique)



-Madagascar sott'acqua dopo violente piogge torrenziali






Tra la fine di gennaio e i primi giorni di febbraio il Madagascar è stato investito da violente piogge che hanno causato alluvioni nelle zone delle regioni Boeny e Sofia (31 gennaio) : la situazione del fiume Botsiboka è critica, a Marovoay e Manaratsandry, con la sommersione e la perdita del raccolto in centinaia di migliaia di ettari di risaie; a Sud di Mahajanga e in generale in tutto l'estuario del Betsiboka e ai lati del fiume Kamono; ai lati dell'estuario del fiume Sofia nella baia di Andrevorevo e Port Sofia.
Il bilancio è pesante: 21 morti, 20 dispersi, 90.013 sinistrati, 10.777 sfollati.
(Fonte.: vim)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com;
-www.sudantribune.com;
-madamsr.com/en;
-www.monitor.co.ug;
-www.lemonde.fr/afrique;
-https://vim/fb;
-https://africaland.ilmionuovoblog.blogspot.com/new-session/news-from-africa

giovedì 13 febbraio 2020

News For Africa (by AfricaLand Storie e Culture africane)






Il blog AfricaLand Storie e Culture africane si arricchisce di una nuova sessione: a partire dalla prossima settimana, ogni 7 giorni, pubblicheremo News For Africa: notizie, curiosità, cultura, storie, sport dal Continente Nero.
Sarà una rapida carellata - da Nord a Sud - per restare sempre aggiornati sul "mondo Africa".
(Fonte.:africalandilmionuovoblog)
Bob Fabiani
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-https://africalandilmionuovoblog.blogspot/newsession/news-for-africa

sabato 8 febbraio 2020

#CoronaVirus (New Session by AfricaLand Storie E Culture africane)













Il blog AfricaLand Storie E Culture informa i lettori della nuova sessione del blog: abbiamo preparato una serie di #focus sul virus denominato #coronavirus che sta tenendo con il fiato sospeso tutto il mondo.

Come da tradizione - visto che questo blog si occupa di #Africa - partiremo con uno speciale dedicato al Continente Nero: quale conseguenze avrà l'Africa se, come sembra, il virus sta arrivando nel continente?
C'è molta apprensione in tutti gli Stati africani visto la massiccia presenza di cittadini cinesi e, sopratutto di aziende che da Pechino operano in tutta l'Africa.
(Fonte:africaland)
Bob Fabiani
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-https://africalandilmionuovoblog.blogspot/new - session/coronavirus