Nel giorno in cui la Commissione Ue presenta il patto su immigrazione e asilo, il risultato è disarmante. Del tutto negativo: niente ricollocamenti obbligatori, anzi, dopo questo documento si avranno rimpatri più facili ed esami sbrigativi delle richieste di asilo.
Non c'è nulla da fare, l'Ue proprio non ce la fa a scostarsi dalle posizioni disumane che hanno fatto da sfondo agli ultimi anni e decenni. Il nuovo patto sull'immigrazione della Commissione Ue lascia "ampia libertà" agli Stati di fare come vogliono. Emerge anche un'altra realtà: questo documento lascia intatto il peso dell'accoglienza ai paesi di "primo approdo".
A Bruxelles, sono riusciti a scrivere un'altra pagina deprimente in tema di migrazioni: è stato messo nero su bianco che, d'ora in poi, senza tanti giri di parole, la tanto declamata e "civile Europa" si trasforma in "sponsor" del cosiddetto "blocco di Visegrad", gettando definitivamente la maschera e senza avere il coraggio di affrontare un tema tanto delicato come quello dei migranti.
A Bruxelles proprio non riescono a capire che non si può affrontare questa tragedia restando ottusamente fermi su posizioni sovraniste e populiste: non si è ancora capito che minacciare respingimenti e rimpatri di coloro che arrivano dall'altra sponda del Mediterraneo non è e non può essere l'unica cosa che l'Europa è in grado di mettere in campo; perché le migrazioni non si arresteranno e, nei prossimi anni e decenni saranno destinate ad aumentare.
-Pietro Bartolo boccia la Commissione: "Così è inaccettabile"
Tutti si aspettavano molto di più dalla Commissione anche perché, nei giorni precedenti al lancio del documento da parte di Bruxelles erano uscite alcune dichiarazioni - a firma della stessa presidente von der Leyen - in cui si sosteneva la "volontà di abolire il regolamento di Dublino"; nulla di questo è accaduto e, Pietro Bartolo, ora eurodeputato ma per 30 anni medico a Lampedusa sbotta: "Sono deluso e amareggiato. Il nuovo patto non solo è insoddisfacente ma credo che peggiorerà la situazione attuale. E chi continuerà a pagare le conseguenze saranno i paesi di primo approdo". Prima di concludere il ragionamento, l'ex medico aggiunge: "Così è inaccettabile" poi, analizzando il documento riesce anche a trovare qualcosa di positivo: "C'è solo una cosa positiva: per i ricollocamenti si tiene conto dei familiari presenti in uno Stato membro allargando il concetto di famiglia anche ai fratelli, alle sorelle e alle famiglie che si sono costituite durante il viaggio verso l'Europa, mentre prima non era così. Una piccola cosa che però non risolve certo il problema della migrazione".
(Fonte.:ilmanifesto)
Bob Fabiani
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-www.ilmanifesto.it
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