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sabato 9 giugno 2018

Il "Caso Mozambico"





Durante la preparazione del mio secondo viaggio in #Madagascar - un viaggio-studio per approfondire la mia conoscenza della #GrandeIsola e, apprendere nozioni, storie, appunti che potessero in qualche modo aiutarmi per la stesura del mio Romanzo (di prossima pubblicazione) 'Al di là di ogni ragionevole dubbio' - ricordo che una notizia (di quelle solitamente piccole, un "quasi trafiletto" trovato chissà dove ... ora non ricordo neanche più se fosse comparso sui media italiani o quelli francesi (ma credo sia più verosimile che io avessi incrociato il 'lancio di agenzia' direttamente dai media d'oltralpe) incuriosì la mia sete di "informazioni dal Continente Nero' .

Erano poche righe ma rappresentarono qualcosa che sentivo di dover approfondire in qualche modo. In quelle pochissime righe, si dava informazione dell'arrivo della #jihad nella parte di Africa che, in occidente (e sopratutto in Europa) si chiama Africa sub-sahariana. In realtà si trattava e si faceva riferimento alla parte del Continente Nero quello più a Sud ...
Nel trafiletto si dava conto del fatto che la cosiddetta "minaccia dell'Islam Radicale" (appunto la #jihad), in men che non si dica avrebbe travolto alcuni Stati africani come il #Mozambico e lo stesso #Madagascar.




Era lo spunto decisivo che avrebbe consentito al mio romanzo di creare un "ponte" tra #Francia e #Madagascar all'indomani del "venerdì della mattanza" quello che sconvolse Parigi. Un ideale "ponte" per dare sostanza e rendere credibile tutte le vicende narrate nel libro. Tuttavia esisteva un problema: si trattava di una fake news oppure quella notizia redatta in poche righe aveva un riscontro nella realtà?






Non si trattava delle gride scomposte con il quale, molti personaggi influenti (e legati ad ambienti riconducibili all'estrema destra sia francese sia italiana e... del resto del Vecchio Continente) che, con i loro mantra hanno, in qualche modo facilitato l'occupazione dell'agenda politica europea : in realtà la "tragedia della minaccia jihadista" stava travolgendo - in modo preoccupante - il Continente Nero in un contesto già difficile come, nel caso di alcuni "Stati falliti" (Libia, Somalia) oppure in un quadro di cruente guerre civili che, a vario titolo investivano paesi come il Congo (RDC), il Sudan (compreso il Sud), l'Angola, il Mozambico.


-Il "Caso Mozambico" 

Quando quel piccolo trafiletto arrivò sotto i miei occhi qui, in occidente e, più precisamente in Europa eravamo tutti investiti dalle tremende immagini che arrivavano da Parigi : la capitale francese sconvolta da ben 6 attentati del cosiddetto "Islam Radicale", jihadisti, miliziani disposti a tutto pur di "pareggiare in qualche modo" l'onda d'urto causata dalle "guerre colonialiste" che, nel frattempo erano riprese in Africa e di cui, la Francia era una delle potenze più attive in molte parti della #Françafrique.

Si assisteva a uno sterile dialogo : le conseguenze per il "primo mondo" senza mai affrontare e allargare il discorso su larga scala. Anche se in pochi erano disposti ad ammetterlo il "terrorismo di matrice islamica e radicale" presentava il suo pesante conto in termini di sangue e di vite spezzate proprio in Africa.

Si vociferava che la minaccia islamista avrebbe attecchito molto rapidamente in Madagascar e in Mozambico.

A distanza di tre anni (era infatti il 2015 n.d.r) la #Jihad è arrivata nell'ex colonia portoghese.




    
La situazione sta diventando preoccupante. Le carneficine si susseguono una dall'altra senza soluzione di sorta.
L'ultima parla di 7 civili uccisi a colpi di machete e di oltre 150 abitazioni date alle fiamme. E' il bilancio drammatico dell'attacco avvenuto nella provincia di Cabo Delgado, estremo Nord del Mozambico, nella notte tra domenica e lunedì appena trascorsi. Si tratta del secondo attacco, nell'arco di una settimana. Le modalità messe in atto dai miliziani riconducono alle istanze e allo stile delle milizie jihadiste attive nella regione.

Il gruppo attivo in questa parte del paese africano si fa chiamare al Shabaab, ma al momento, non vi sono riscontri oggettivi e prove di legami con l'omonima organizzazione di stanza in Somalia.
Lo scorso 27 maggio, nel corso di un attacco ad altri due villaggi della zona, 10 persone erano state decapitate. La polizia in seguito avrebbe ucciso in uno scontro a fuoco 9 miliziani e, nella conferenza stampa le autorità mozambicane spiegavano quanto segue: "Pensiamo che questi appartengano allo stesso gruppo armato", parola del portavoce delle forze dell'ordine, Inacio Dina nell'incontro con i reporter a seguito dell'assalto che ha messo a ferro e fuoco il villaggio di Naude.

(Fonte.:afp; africa24;ilmanifesto;internazionale;jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-https://www.afp.fr;
-www.africa24.com;
-www.ilmanifesto.it;
-www.internazionale.it;
-www.jeuneafrique.com   



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