La tensione in #Madagascar non si è stemperata e anzi dopo la composizione del nuovo governo - guidato da Christian Ntsay - , ha dato adito a nuove proteste e manifestazioni.
Da un lato si è cercato di mettere fine alla crisi parlamentare con un esecutivo di "unità nazionale" che potesse rasserenare gli animi ma, a oggi, 15 giugno 2018, si può ben dire che l'obiettivo non sembra essere raggiunto e, dall'altra, si è cercato di fare in fretta per non lasciare troppo spazio di manovra alle forze armate malgasce di prendere in mano la situazione.
Sempre che la tregua regga (ma dopo la manifestazione degli studenti non esiste alcuna certezza in questo senso).
"Se l'Alta Corte costituzionale non ha osato allontanare il capo dello stato - del resto molto criticato dall'opinione pubblica e dagli attivisti scese ripetutamente per le vie della capitale Antananarivo - a #Placedu13june", lo ha richiamato all'ordine per trarre le conclusioni del caso.
Il progetto era chiaro: favorire un governo di unità nazionale e poi, in seconda battuta rimettere il proprio mandato sul tavolo della crisi, per il bene del #Madagascar.
Ma questo non è accaduto e ha portato alla promozione di Ntsay in qualità di primo ministro.
Ma la crisi è lontana dall'essere risolta.
-(Dis)unità nazionale ad #Antananarivo
L'11 giugno è entrato in carica un governo di unità nazionale, guidato da Christian Ntsay: ex alto funzionario dell'Organizzazione internazionale del lavoro. Il suo compito - come abbiamo scritto nel precedente post - è quello di portare il paese a nuove elezioni legislative e presidenziali entro il 2018.
A fine aprile l'opposizione aveva cominciato a organizzare ogni giorno delle manifestazioni per chiedere le dimissioni del presidente Hery Rajaonarimampianina e la revoca della legge elettorale.
A quel punto è intervenuta l'Alta Corte costituzionale - era la fine di maggio - per porre fine alle agitazioni, ordinando al presidente di nominare un nuovo premier sostenuto dai tre principali partiti malgasci.
-La squadra del premier Ntsay
La squadra appena insediata per "pacificare" il #Madagascar è duramente criticato dai manifestanti e dai rappresentanti dell'opposizione che chiedono l'allontanamento di tutti i ministri del partito che fa capo al presidente Rajaonarimampianina.
A fronte di questo nuovo scoglio che rischia definitivamente di far deragliare la #GrandeIsola , nella giornata di ieri, sono scesi in strada gli studenti dell'Università di Antananarivo per ribadire che l'epilogo della crisi politica non sta andando nel verso giusto, ossia quella di rispondere alle esigenze di cambiamento che consenta a tutti i cittadini di poter migliorare la loro condizione sociale e politica. Anche le opposizioni si sono schierati a fianco di queste richieste.
La situazione è presto degenerata, lo riferiscono fonti della stampa locale che hanno informato il resto dell'isola sulle violenze che sarebbero accadute durante l'ultima manifestazione.
Gli studenti si sarebbero lasciati andare ad atti violenti: creando disagi e problemi di viabilità nel tratto che collega Ankatso a Fiadanana.
Lo scopo e l'obiettivo delle proteste era fare irruzione nel Ministero dell'istruzione superiore e della Ricerca Scientifica (MESUPRES) a Fiadanana, in modo da indurre la neo ministra Marie Monique Rasoazananera alle dimissioni immediate.
La polizia naturalmente non ha permesso che tutto questo accadesse e ha provveduto ad eseguire alcuni arresti a danno dei manifestanti che poi, alcune ore dopo sono stati rilasciati.
All'interno del movimento degli studenti e degli attivisti si sono palesate alcune crepe: non tutti hanno apprezzato la gestione della manifestazione dando adito a polemiche che, a questo punto potrebbero definitivamente compromettere l'efficacia delle proteste future.
-Conclusioni
Al termine di un altra giornata di turbolenze, il #Madagascar è sempre più sull'orlo del precipizio: le ore che hanno scandito lo svolgimento delle proteste hanno messo in risalto, in modo palese, il grave pericolo che sta correndo l'#IsoladallaTerraRossa: precipitare in una dittatura militare per bloccare per sempre ogni aspettativa e richiesta di cambiamento del popolo malgascio.
(Fonte.:jeuneafrique;afp;exporessmada)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com/politique/madagascar;
-https://www.afp.fr;
-www.lexpressmada.com
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