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giovedì 7 giugno 2018

Quel neo-ministro incendiario (un ministro di ruspa e di polizia)




Sono passati solo due giorni dall'insediamento ufficiale (e pieno) del nuovo #EsecutivoGialloVerde e, drammaticamente, inizia a palesarsi il progetto politico del #neoministroSalvini.
Ci sono due aspetti che scoprono definitivamente il dramma di aver (ri)consegnato, ancora una volta, un dicastero delicato, decisivo, il più importante come il Ministero dell'Interno alla Lega.
Al di là della storia di questo partito, tra i più reazionari, xenofobi, dichiaratamente di estrema destra, un partito nato e plasmato sull'odio razziale (oggi contro i migranti, ieri violentemente contro i meridionali n.d.r) quello che inquieta è tutto il contesto che "sdogana" definitivamente il "contratto muscolare" tutto incentrato sulla figura del #neoministroSalvini, incendiario che avviene in un quadro politico interno e internazionale tutto sbilanciato su posizioni dell'estrema destra e sovraniste.





L'arrivo al Viminale di Salvini ribalta completamente il ruolo e gli obiettivi non solo del partito che rappresenta ma della stessa figura del ministro: occupare questo dicastero - da sempre - significa avere le chiavi e l'indirizzo totale dell'intero esecutivo.
Partendo da questa angolazione e, nell'ottica del radicale spostamento (non solo in #Italia ma in tutto l'occidente n.d.r) verso posizioni reazionarie - le stesse - che hanno portato alla Casa Bianca un presidente razzista, xenofobo dichiaratamente contro i #Migranti le minoranze etniche.





E' proprio qui in Italia che nasce un governo pericolosamente "replicante" di quel #Trumpismo che strizza l'occhio ai #suprematistibianchi e, a tutto quel che comporta e significa. Un crescendo di odio razziale, di "guerre programmatiche" volte a rendere la vita un inferno non solo ai #Migranti e alla Comunità afroamericana ma anche e sopratutto ai poveri.

Temi (se così si possono classificare) che ritroviamo nella narrazione incendiaria del #neoministroSalvini.





Nella narrazione livida e tutta impegnata contro i #Migranti appare chiaro che il #neoministro voglia trasformare il Viminale come trampolino per conquistare altri consensi e voti. E proseguendo su questo solco il vice-premier leghista sogna di imporre "legge e ordine".

Un ministro di ruspa e di polizia.

Il passaggio dunque si inacidisce fino a diventare incendiario: mettendo sullo stesso piano - un piano di odio razziale - che investe da una parte i #Migranti (le disgustose parole "la pacchia è finita") e dall'altra lanciando il monito all'indirizzo dei poveri bacchettati e umiliati per la loro condizione sociale ("giusto che i più ricchi paghino meno tasse").

Siamo di fronte a un retorica disgustosa che mette insieme una visione classista, razzista, reazionaria, liberticida: ma del resto dopo il regno dello #sceriffoMinniti era alquanto chiaro che al Viminale arrivasse un esponente, un rappresentante di quella "destra sovranista" capace di lanciare una guerra senza quartiere contro i #Migranti dando carta bianca alla polizia ("dando più manganelli agli agenti").

(Fonte.:repubblica;fattoquotidiano;jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-www.repubblica.it;
-www.ilfattoquotidiano.it;
-www.jeuneafrique.com  




 


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