Mano a mano che passano i giorni la votazione del #7N per scegliere il nuovo presidente della Repubblica del Madagascar è tutto un susseguirsi di illazioni, polemiche, accuse e contraccuse tra i tre principali antagonisti e già ex presidenti malgasci.
Mentre si attendono i risultati ufficiali del primo turno delle Presidenziali da parte della Ceni - Commissione Elettorale Nazionale Indipendente del Madagascar, i toni sono sempre più incendiari. Si va dalla denuncia di frodi (brogli elettorali) all'accusa pesante di corruzione, concludendo con intimidazioni dirette e indirette.
E' questo il clima in Madagascar in attesa del secondo turno, in programma il 19 Dicembre.
Dopo il 56% delle schede conteggiate a livello nazionale; ci sono conferme e posizioni ormai cristallizzate. Rajoelina e Ravolamanana sono in testa con il 39,06% e il 36,53% quindi in leggero calo ma comunque certi di giocarsi la vittoria nel ballottaggio mentre, per il restante plotone di candidati (34), la sorte è ornai segnata, sono fuori gioco.
Tuttavia seppure Hery Rajaonarimampianina è stato severamente bocciato dal voto popolare, nell'ultima pubblicazioni della Ceni, ha recuperato qualcosa, attestandosi comunque su un deludente 8% dei voti.
Eppure si ha l'impressione che tra oggi, #13N e il #20N, data ufficiale dell'annuncio dei risultati, da parte della commissione elettorale può accadere ancora di tutto anche se alla fine, l'unica probabile soluzione sarà il ballottaggio tra i 'soliti noti', in programma a metà dicembre e, forse, per quella data si potrà risolvere la 'questione politica' che ha gettato l'isola in una crisi di difficile soluzione e che dura dal 2009.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com
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