L'epidemia di ebola è tornata a minacciare (e a uccidere) i cittadini della Repubblica Democratica del Congo.
I numeri sono drammatici: da agosto 2018 ad oggi, il ritorno del virus ha causato il decesso di 200 persone.
Ultima in ordine di tempo, questa epidemia è di gran lunga la peggiore nella tribolata storia del #Congo. Il grande paese africano non riesce a trovare pace, schiacciato com'è tra l'infinita guerra civile che contrappone le due anime del paese, il Nord con il Sud; una guerra per altro animata dagli appetiti mai cessati per le materie prime (cobalto, uranio, diamanti) da parte delle potenze colonialiste - ora attive da #Kinshasa e nel resto del Congo (un tempo Zaire) attraverso le multinazionali, spesso e volentieri transnazionali - e, in qualche modo, aggiornata dai venti di secessione da parte dei ribelli del Nord che vorrebbero staccarsi quanto prima dalla Repubblica Democratica del Congo.
Almeno 200 persone sono morte da agosto ad oggi, secondo le autorità congolesi, con oltre 300 ulteriori casi di infezione confermati: la notizia di questa drammatica emergenza è stata riferita (e rilanciata) dai reporter Bbc online.
Nella quotidiana lotta contro il virus le Ong e i responsabili della Sanità mondiale fanno sapere che il programma di vaccinazione ha finora inoculato 25mila persone.
"Ad oggi, sono stati registrati 319 casi e 198 decessi", ha ammesso il Ministro della Sanità, Oly Ilunga.
La metà di questi decessi si sono registrati a #Beni, città di 800mila abitanti, situata nella regione di Kivu.
L'epidemia 2018 è la decima divampata in #Congo ed è la peggiore dal 1976, quando venne segnalato il primo caso, nell'ex Zaire.
Il Nord-Kivu è una regione di frontiera, in cui gli spostamenti per fini economici con #Uganda e #Ruanda sono molto frequenti e per questa ragione aumenta anche il rischio di trasmissione del virus.
(Fonte.:bbconline)
Bob Fabiani
Link
-www.bbc.com/news/world/africa
Nessun commento:
Posta un commento