Almeno 41 persone (per lo più civili) sono state uccise e più di 106 feriti, nella giornata di venerdì, a causa dell'esplosione di due autobombe piazzate dai miliziani di Al Shabaab: fonti locali, fanno sapere che un altro attentatore è morto suicida nei pressi di un hotel occupato della capitale somala, Mogadiscio.
Non c'è pace dunque per la Somalia che continua a passare le proprie giornate di dramma in dramma e di strage in strage, messe in atto dai "Signori della Guerra" che, per un motivo o per un altro, non accennano a retrocedere dai loro obiettivi di sterminio. La Somalia e la sua capitale bruciano nel disinteresse generale mentre, nel cosiddetto primo mondo si continua a parlare di Africa praticamente a senso unico, nell'unico modo che questi tempi reazionari conoscono, ossia, sempre a senso unico e nella paranoia dei "Migranti invasori" della ricca, cinica, disumana "Vecchia Europa".
Inoltre si è appreso che questo stesso hotel, era stato colpito in un attacco del 2015: per altro, si trova vicino allo svincolo K4, un posto affollato nel centro di Mogadiscio.
E' risaputo che questa zona è ricca di hotel - frequentati dai professionisti stranieri e dai politici del paese africano - e, proprio vicino al luogo dell'attentato, so trova la sede del Dipartimento di Investigazioni Criminali (CID).
L'obiettivo dei miliziani di Al Shabaab era il noto "Hotel Sahafi".
(Fonte.:jeuneafrique;afp)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com;
-https://www.afp.com.fr
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