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lunedì 14 maggio 2018

Il #BlackPower accende e conquista #Cannes71, il "festival della Rivoluzione delle donne"






La kermesse cinematografica a Cannes - arrivata alla 71/esima edizione - sta riscrivendo la recente storia della cosiddetta "settima arte".
Una serie di cose sono accadute in queste giornate e si registra una splendida aria nuova, una voglia di cambiamento che investe tutti i settori del mondo del cinema. In questo contesto non può sorprendere il ritorno alla ribalta del cinema afroamericano che, lancia un ponte sempre più diretto e preciso in direzione Africa.

E' proprio il rinnovato interesse verso il #BlackPower una delle note più positive di questa edizione. Si registra una centralità in questo festival che segna un prima e un dopo della causa dei neri, degli afroamericani con una serie di nuovi cineasti per un ideale abbraccio del #BlackPower degli anni '70 e quello dei giorni nostri.




Se di #BlackPower e di #BlackMovies si parla allora l'ideale abbraccio tra la nuova e vecchia generazione non può che partire da Spike Lee che, qui, a Cannes ribadisce la sua storica militanza dentro il movimento afroamericano.
Il 61enne Spike Lee è arrivato a #Cannes71 (è già alla terza volta in concorso) con una pellicola intitolata BlacKKKlansman. (...)





Ma il #BlackPower che illumina Cannes e questo festival ha anche altri volti e storie.
A cominciare dalla giurata, la cineasta Ava DuVernay passando per l'eleganza e lo charme dell'attrice Lupita Nyong'o fino alla coppia di "Black Panther" Coogler-Jordan.

 


A testimonianza che questo è il festival caratterizzato dalle donne c'è anche un'altro volto, un'altra storia che segna un ideale filo conduttore tra gli artisti, cineasti, attori afroamericani e l'Africa: si tratta della cantante KhadjaNin voluta in giuria dalla regista Ava DuVernay.




La pellicola che segna - in tutto e per tutto - la rinascita del #BlackPower è "Black Panther" e, come ha spiegato lo stesso Spike Lee : "Questo film cambia tutto. E' una nuova presa di posizione per quanto riguarda gli attori e il cinema afroamericano. Nulla sarà più come prima". 

I fatti sembrerebbero avvalorare la tesi del grande cineasta che, nella sua vita come nella sua carriera, non ha mai nascosto la sua militanza per le istanze della comunità afroamericana anche in questa #AmeriKKKa a guida Trump.




Un prima e un dopo dunque per riaffermare tutta la validità e l'arte del #BlackPower che qui a Cannes ha anche e sopratutto il volto (e la presenza, magnifica...) di Lupita Nyong'o. Nessuno più di questa attrice può rappresentare al meglio questa rinascita che, in un colpo solo pone un'ideale ponte tra la comunità afroamericana e l'Africa.
La stessa Lupita Nyong'o è stata capace di aggiudicarsi l'Oscar per "12 anni schiavo".




-Le donne in Marcia su Cannes

Sulla Montee des Marches hanno sfilato tutte le donne del cinema  mentre si proiettava "Les filles du soleil".

Non si è trattato di un gesto simbolico ma, di un vero "atto rivoluzionario".

Erano 82 donne, 82 artiste e rappresentavano gli 82 film di registe passati in concorso dalla prima edizione a oggi. Questa 71/a edizione del festival di Cannes è quella della svolta, la prima rassegna dopo il divampare dello #ScandaloWeinstein.




E' in atto una Rivoluzione e a guidarla sono le donne: rivendicano la "gender equality", l'uguaglianza sociale, l'abolizione della discriminazione nella paga, lo stesso accesso ai progetti in termini di finanziamento, regia, scrittura, produzione senza che essere uomo o donna faccia la differenza.
La giornata dell'11 maggio è stata caratterizzata dalla presenza, nello spazio Cnc, alla Plage del Gray d'Albion di tutto il movimento che dal #MeToo ha dato origine a molti altri movimenti in tutto il mondo.
Per la prima volta in assoluto tutti uniti hanno dato vita a un confronto "de visu" delle esperienze di lotta (e proposta) che le donne intendono rilanciare, senza mollare di un centimetro. Intorno al tavolo si sono ritrovati il collettivo francese 50/50 per il 2020 in parità tra uomini e donne, il Time's Up americano e quello inglese, l'italiano Dissenso comune e il greco Greek Women's Wave oltre allo spagnolo CIMA.

La Rivoluzione è appena iniziata e già ha stravolto tutto, ora, non resta che tentare di rimettere le cose nel giusto binario e, per far questo bisogna mettere in campo una lotta radicale che abbracci tutti gli esseri umani. In Africa come in Europa. In America come in Asia.

(Fonte.:lemonde.fr)
Bob Fabiani
Link
-www.lemonde.fr   

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