La disumana dittatura di Al Sisi non abbassa mai la guardia. Anzi.
Nelle ultime settimane la stretta sugli attivisti e sui dissidenti è sempre più stringente come da ordine del Rais del Cairo.
Si erano appena accesi i riflettori dell'occidente - e con eco più o meno forte anche in Italia - dell'arresto di Amal Fathy, l'attivista e moglie di Mohamed Lofty, ossia, il consulente legale della famiglia di Giulio Regeni che, nella notte di martedì scorso, è andato in onda l'arresto (direttamente nella sua abitazione) del blogger egiziano Wael Abbas.
-Il drammatico grido di denuncia del blogger egiziano
Martedì, 22 maggio 2018, Egitto, Africa
"Mi stanno arrestando" : con questo post su Facebook, Wael Abbas informa l'opinione pubblica egiziana del suo arresto.
Il blogger egiziano è uno dei più noti dell'intero mondo arabo, seguitissimo anche in Egitto e nel resto dell'Africa. Vincitore di innumerevoli e prestigiosi premi e collaboratore di testate internazionali. Nel grande paese africano questo è sufficiente per essere "attenzionato" dal Rais del Cairo e, nel caso di Abbas, si tratta come di un marchio impresso sulla pelle del blogger.
Perché Wael Abbas è da anni nel mirino della dittatura militare cairota (non esiste differenza tra un prima e un dopo 'Piazza Tahrir'; un prima e un dopo del 'Regime Mubarak' ; un prima e un ... durante del 'Regime Al Sisi)?
Abbas è nel mirino (da anni) dei regimi cairoti in quanto testimone diretto della #Rivoluzione2011 quella che in occidente i media ribattezzarono (sbagliando) come #primaverearabe.
In realtà il blogger-giornalista da anni denuncia e rilancia la brutalità della zelante polizia, la repressione delle proteste, la corruzione di Stato sia al tempo di Mubarak sia al tempo di Al Sisi.
-Arrestato e bendato nell'abitazione del Cairo
Sono le 4 di un mattino africano quando, i poliziotti del Cairo fanno irruzione in casa del blogger come riporta l'Arab Network for Human Rights Information che aggiunge anche altri particolari dell'arresto: Abbas viene bendato, ammanettato e portato via con indosso ancora il pigiama in nun luogo sconosciuto.
Le forze dell'ordine provvedono a confiscare computer e telefono dal momento che, in passato i suoi visitatissimi profili Twitter e YouTube erano stati sospesi e, da molto tempo riceveva minacce esplicite e dirette.
Tuttavia i famigerati servizi egiziani non confermano l'arresto e, in questo modo le autorità, non rilasciano alcun dettaglio sulle accuse.
-Fonte anonima
Se le autorità hanno le bocche cucite, una fonte anonima conferma tutto sulle motivazioni che hanno portato all'arresto di Wael Abbas: diffusione di notizie false e appartenenza a gruppo fuorilegge. Si apprende anche della mancata autorizzazione a contattare un legale e, quindi, l'arresto di Wael Abbas è di fatto una sparizione forzata.
-Dov'è Wael Abbas?
Non appena si è sparsa la notizia di questo drammatico arresto-rapimento il resto del mondo si è mobilitato: sui social in migliaia hanno iniziato a chiedere il rilascio, con l'hashtag in arabo 'Dov'è Wael Abbas".
(Fonte.:arabnetworkforhumanrightsinformation;jeuneafrique;ilmanifesto;monde-diplomatique;internazionale;thenewyorkreviewofbooks)
Bob Fabiani
Link
-monde-diplomatique.fr;
-www.jeuneafrique.com
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