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martedì 19 gennaio 2021

L'identikit degli eversori che hanno assaltato Capitol Hill


 




All'attacco al congresso hanno partecipato sopratutto bianchi e persone contrarie alle restrizioni imposte durante la pandemie.
Nei giorni successivi al 6 gennaio, quando migliaia di sostenitori del presidente uscente Donald Trump hanno attaccato la sede del congresso a Washington mentre i parlamentari stavano ratificando la vittoria dei democratico Joe Biden alle elezioni di novembre, sono via via emerse le identità delle persone che si trovavano lì. 

"I partecipanti all'attacco al congresso", scrive il Washington Post in un'inchiesta firmata da vari giornalisti, "vengono da almeno 36 stati del paese, dal Distretto di Columbia e dal Canada", scrive il quotidiano, che si è basato su una lista di più di cento persone di cui è stata accertata la presenza sulla scena dell'attacco.

"Le loro professioni toccano praticamente ogni aspetto della società americana : avvocati, deputati locali, agenti immobiliari, poliziotti, veterani dell'esercito, operai, parrucchieri e infermieri. C'erano cristiani devoti che citavano versetti della Bibbia, seguaci della teoria del complotto QAnon, militanti di organizzazioni suprematiste bianche e di gruppi estremisti di destra come i Proud boys. Anche se rappresentano solo una parte delle migliaia di persone che hanno partecipato alla rivolta, è difficile ignorare alcune sorprendenti caratteristiche comuni", afferma il giornale.

"Nella lista quasi tutti possono essere identificati come bianchi. Per la maggior parte sono uomini, ma una persona ogni sei è donna e quasi sempre bianca. Inoltre, molti hanno lasciato sui social network un'ampia documentazione delle loro passioni e ideologie, e in alcuni casi anche delle loro delusioni e antipatie".

La spinta a marciare su Washington viene da una lunga storia di rabbia e sfiducia, tuttavia l'attacco è stato pianificato in modo impulsivo e in poco tempo.

"Alcuni hanno trovato i soldi per il viaggio all'ultimo momento, altri hanno viaggiato da soli anche da una costa all'altra e si sono riuniti con gli altri partecipanti solo quando sono arrivati a Washington".

Cinque persone sono morte durante i disordini seguiti all'attacco e molti leader della rivolta, che erano riusciti a scappare, sono stati identificati e arrestati vicino a casa loro. 
Varie persone intervistate dal Washington Post hanno detto di aver partecipato all'attacco sopratutto per due ragioni : l'opposizione ai risultati delle elezioni e il rifiuto delle restrizioni adottate per rallentare la diffusione del nuove coronavirus
Lindsey Graham, un'imprenditrice di 39 anni di Salem, nell'Oregon, ha raccontato che il suo attivismo è cominciato la scorsa primavera, quando sei attività commerciali che gestiva con il marito - tra cui una palestra e un centro estetico - sono state chiuse a causa delle norme anticontagio. Nel 2016 Graham aveva votato per Trump, ma prima della pandemia non si era mai interessata alla politica.
Anche Pete Harding, un operaio edile di 47 anni residente a Cheektowaga, nello stato di New York, ha marciato sul congresso perché è contrario alle restrizioni contro il Covid-19. Prima della pandemia, Harding si limitava a esprimere le sue forti opinioni politiche su internet. Dalla primavera del 2020 ha cominciato a partecipare alle manifestazioni contro la chiusura delle attività commerciali ed è stato arrestato per essersi rifiutato di uscire da un negozio di alcolici dopo che i commessi gli avevano chiesto di mettersi la mascherina. Il 6 gennaio, davanti al congresso, aveva con sé "solo una forchetta da cucina", ma ha bruciato le attrezzature dei giornalisti, schermendoli.
"Le immagini del 6 gennaio non solo hanno lasciato una macchia nel paese, ma hanno anche sconvolto molte famiglie, che hanno riconosciuto i loro cari tra i partecipanti all'attacco". Douglas Sweet, 50 anni della Virginia, è stato arrestato. Secondo la figlia, ora si radicalizzerà ancora di più": uno, dei tanti lasciti drammatici del #trumpismo, una larga parte di americani "pronti a tutto" pur di non riconoscere che, la fallimentare esperienza del peggiore presidente della storia degli Stati Uniti, è finita. 
E in questo clima pesante domani, 20 gennaio, il neo-presidente Joe Biden ela sua vice, Kamala Harris, giureranno come nuovi inquilini della Casa Bianca
(Fonte:theatlantic;washingtonpost)
Bob Fabiani
Link
-www.theatlantic.com;
-www.washingtonpost.com  

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