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giovedì 14 dicembre 2017

Zimbabwe, un mese dopo la fine dell'era di Mugabe. A che punto è l'inizio di una "fine di un'epoca"?






Che cosa è cambiato in Zimbabwe dopo la rivoluzione epocale del "Golpe di velluto" voluto dai militari del paese africano? Quale prospettive ci sono per il popolo zimbabwano una volta terminata la lunga stagione del potere del "Compagno Bob"?
Sono alcuno degli interrogativi che ci siamo posti nel momento in cui abbiamo approntato questa inchiesta.
Uno degli enigmi da sciogliere riguarda la figura di Mnangagwa dato che è toccato a lui prendere le redini del comando dello Zimbabwe dopo la cacciata di Mugabe: e allora partiamo proprio dall'attuale nuovo presidente che avrà il compito di far ripartire il "nuovo Zimbabwe". Esattamente un mese fa di questi tempi arrivavano e iniziavano a circolare le prime notizie che da Harare - la capitale del paese africano - parlavano di un golpe militare a seguito dell'arresto del "vecchio leone", il protagonista che aveva saputo regalare allo Zimbabwe la possibilità di lasciarsi alle spalle l'oppressione colonialista britannica quando ancora, il paese si chiamava Rhodesia. Ma poi tutto era cambiato. Mugabe era cambiato e si era trasformato in un despota, un dittatore che aveva guidato il paese con una disumana dittatura lunga 37 anni.

Le perplessità però riguardano anche il suo successore perché, è bene ricordarlo che, Mnangagwa è stato il "braccio destro" di Mugabe  - come abbiamo scritto e documentato esattamente un mese fa nel pieno svolgimento degli avvenimenti che ci avevano lasciato tutti con il fiato sospeso quando ancora, non si capiva bene che tipo di colpo di stato stava andando in porto - e allora, terminavamo la presentazione di Mnangagwa ponendoci la domanda: sarà l'uomo giusto per Harare oppure il suo diventerà un regime ancora più cruento di quello di Mugabe?

Ripartiamo esattamente da dove avevamo lasciato la "storia in divenire" mentre, il popolo scendeva e invadeva le piazze e le strade della capitale, ebbro di gioia per la libertà raggiunta.
Come sta procedendo la ricostruzione del paese, nell'ora di Mnangagwa?






Mnangagwa, nuovo presidente dello Zimbabwe


Quella domanda che ci eravamo posti durante la giornata del giuramento come nuovo presidente del paese africano nel mese scorso è stata, la domanda che è rimbalzata in tutte le redazioni dei giornali, quotidiani, settimanali e delle riviste politiche africane perché, seppure da molte angolazioni si possa prendere in considerazione la salita alla plancia di comando dell'uomo politico - inviso alla potente moglie di Mugabe ma, al tempo stesso da sempre, l'uomo a cui andavano le simpatie dei generali e dei militari zimbabwaiani - e, dunque, in queste settimane abbiamo raccolto alcune posizioni apparse sui media africani per cercare di rispondere a quel quesito che, indubbiamente, non trova, una risposta facile ed esaustiva.
A sintetizzare bene la questione è quanto scrive, in poche righe il settimanale The East African quando ammette che: "Anche se la sua ascesa al potere è avvenuta in circostanze che non lasciano ben sperare e il suo nome è strettamente associato al regime, Emmerson Mnangagwa ha la possibilità di creare un nuovo Zimbabwe, smantellando la dittatura che ha contribuito a fondare".

Ci riuscirà? Avrà la volontà politica di farlo?

Intanto è utile scoprire cosa ha fatto nei primi giorni della sua presidenza e quali sono stati i primi atti ufficiali perché, anche dalle prime mosse è possibile individuare, intuire, scoprire che tipo di futuro e di presidenza sarà quella di Mnangagwa.

Procediamo con ordine.

Harare, 24 novembre 2017

E' la data e la giornata in cui, Emmerson Mnangagwa, 75 anni, è entrato ufficialmente in carica come presidente ad interim. In conseguenza del fatto di una giornata del tutto storica per lo Zimbabwe.

Harare, 21 novembre 2017

E' la data che aspettava il popolo zimbabwano da 37 lunghi anni. Infatti è questa la data in cui, Robert Mugabe, 93 anni, ha abbandonato l'incarico dopo giorni di negoziati con i militari responsabili del colpo di stato che ha messo fine al suo governo.
"L'arrivo al potere di Mnangagwa ha suscitato una grande euforia - scrive The Herald quotidiano di Harare - il suo primo compito sarà rilanciare l'economia, che è al collasso dopo anni di governo Mugabe".


Harare, 28 novembre 2017

E' la giornata dove Mnangagwa ha sciolto l'esecutivo, mantenendo due personalità chiave del partito al potere, lo Zanu-PF, come ministri degli esteri e delle finanze. Intanto, scrive ancora The
Herald, il compleanno di Mugabe - che si terrà il 21 febbraio - è stato scelto per celebrare la giornata nazionale della gioventù, a ricordo degli sforzi dell'ex leader a favore dei giovani.









Tutte le incognite per lo Zimbabwe



Tutti gli analisti del mondo sono stati concordi nel affermare che con la rimozione dal potere di Mugabe, per lo Zimbabwe era "la fine di un'era". Anche i media africani hanno concordato su questo punto e lo hanno scritto a chiare note, come nel caso del Mail & Guardian "E' la fine di un'era. Per lo Zimbabwe l'uscita di scena del presidente Robert Mugabe è un evento importante quanto la liberazione dal giogo coloniale".

Queste parole forti non sono state scelte a caso ma interpretando a fondo la sofferenza del popolo zimbabwano che ha sempre sperato che il "vecchio leone", eroe della "guerra d'Indipendenza" lasciasse il potere di sua spontanea volontà, un evento mai verificatosi in 37 lunghi anni di comando.

All'indomani delle dimissioni di Robert Mugabe avvenute il 21 novembre 2017 il settimanale sudafricano scrive : "Mugabe ha plasmato ogni aspetto della società e ha creato un paese a sua immagine, anche se era un'immagine distorta. E' stato il più influente e carismatico tra i leader delle lotte di liberazione che, con il passare del tempo, si sono trasformati in dittatori. Per molti ha mantenuto le promesse della decolonizzazione e ha tenuto testa all'avidità dei governi occidentali e della minoranza bianca. Con la sua uscita di scena possiamo sperare che per l'Africa sia finito il tempo degli autocrati e dei presidenti a vita.".

Non vi è alcun dubbio che quanto auspica il settimanale sudafricano sia finalmente ciò che i popoli d'Africa meritano per scrivere finalmente una pagina nuova ma, tuttavia, non si può far finta di nulla e, non notare che quanto ha caratterizzato le prime mosse di Mnangagwa sia improntato a non umiliare il "Compagno Bob" anche perché, se quel regime, negli anni si è trasformato in dittatura lo si deve anche all'operato del successore di Mugabe.

Allora non c'è speranza per lo Zimbabwe e per l'Africa?

La speranza ci sarebbe ed è quella indicata dal Mail & Guardian quando scrive che l'Africa "ha bisogno di presidenti che non siano despoti e non durino a vita". Ma proprio questa lettura inquieta circa la "storia politica" di Mnangagwa che, a sua volta è soprannominato "il coccodrillo" per la brutalità delle purghe che hanno contribuito ad alimentare la dittatura di Mugabe.

Preoccupazioni che la rivista settimanale sudafricana non nasconde affatto quando scrive: "Se da una parte festeggiamo la caduta di Mugabe, dobbiamo anche preoccuparci per il futuro dello Zimbabwe. I militari non sono certo dei guardiani della democrazia credibili. Per decenni i vertici dell'esercito hanno aiutato il regime di Mugabe a compiere i suoi gesti più sconsiderati. In alcuni casi - come in quello delle miniere di diamanti di Mugabe - gli ufficiali hanno approfittato dei loro stretti rapporti con l'élite per arricchirsi. I militari non sono intervenuti per il bene del paese ma per salvare uno dei loro, il vicepresidente Emmerson Mnangagwa, e per tutelare i propri interessi. I cittadini dello Zimbabwe non devono abbassare la guardia".


Conclusioni 

L'incognita di "cadere dalla padella alla brace" ci sono tutte e, non può essere sufficiente a scongiurarlo il fatto che, questo "cambio al vertice" è stato voluto con sollievo sia dalla Cina sia dalle potenze occidentali e, in primo luogo dalla Gran Bretagna dove Mugabe era il "nemico numero uno". Su Harare incombono molte incognite si spera solo di non dover raccontare un'altra dittatura disumana e cruenta.
(Fonte,:eastafrican;herald;mailandguardian)
Bob Fabiani
Link
-www.theeastafrican.co.ke;
-www.herald.co.zw;
-https://mg.co.za      

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