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lunedì 25 gennaio 2021

Storie e leggende del Baobab (l'albero del benessere in Africa)


 






Nel continente conosciuto col nome di Africa, ci sono diversi alberi che popolano la terra africana. Per esempio l'Iroko, il Tek, l'Ebano, il Mango, il Ginseng. Ma il più noto è sicuramente il Baobab, chiamato Adansonia digitata. I motivi per cui questo gigante dell'ambiente, della savana è il più conosciuto e per certi aspetti il più rispettato sono tanti. La magnificenza della sua forma.
E' un albero enorme, grande in altezza e vasto in larghezza. 

Se si guarda da lontano, sembra di vedere una pianta che tocca le nuvole e nello stesso tempo ha le radice molto posate.
Il Baobab è una pianta longeva, vive quasi 300 anni ed è anche la più energica ed ospitale nei confronti degli esseri umani e degli animali, in particolar modo degli uccelli. Questi ultimi sono i frequentatori più assidui del Baobab. Essi si rifugiano tutto l'anno tra le foglie e nei rami di questo albero - fratello dell'Africa subsahariana. Perfino all'interno dei buchi, sotto le radici, si scoprono bellissimi nidi di uccelli e di topi e folte ed eleganti ragnatele, fatte quasi ad arte.


  


Da sempre il Baobab è per la madre - Africa e per i suoi popoli un albero molto ospitale ed accogliente, non fosse altre per i suoi rami avvolti da enormi foglie che nel periodo della stagione della siccità (tra novembre - marzo per la costa occidentale, il Golfo della Giungla) scompaiono, ma non del tutto.
La tradizione africana lo chiama l'"Arbree des Sagus et des Savants, l'Albero dei saggi e dei sapienti". Perché sotto il Baobab appunto gli anziani impartiscono preziosi e basilari consigli di saggezza e utili regole di educazione pedagogica ed ambientale. Di fronte e a ridosso del Baobab, le persone danno vita a regolari cerimonie agli antenati e ai viventi invisibili, ossia coloro che sono passati sull'altra sponda del fiume, i cosiddetti morti.


 



Un mito assai diffuso in Africa racconta che quando Dio creò la terra, assegnò una pianta a ogni animale. Il Baobab toccò alla iena la quale, disgustata da quello che evidentemente le sembrava un albero senza alcuna utilità, lo gettò via. E il Baobab atterrò capovolto, con le radici verso il cielo. 
In un'altra leggenda, si narra che il Baobab fu uno dei primi alberi creati da Dio. Quando però vide la successiva pianta creata, una palma slanciata verso il cielo, il Baobab cominciò a brontolare, perché lui voleva essere come lei. Dio ascoltò le sue lamentele e lo fece crescere; ma questi aveva appena raggiunto l'altezza della palma, quando vide la spettacolare fioritura della Flamboyant, e si lamentò che lui non aveva fiori. Dio provvide un'altra volta, e dotò anche lui di fiori. Questo fu troppo pure per la pazienza del Creatore che, in un accesso d'ira, sradicò il Baobab dalla terra e lo riscaventò con la chioma in giù, e le radici per aria.


 


Il suo aspetto, i luoghi selvaggi dove vive, la smisurata grandezza del tronco, lo ammantano di una bellezza e di un fascino tali da averlo reso, nonostante la sua lontananza geografica, uno degli alberi più famosi del mondo occidentale. Nei luoghi di origine poi, il Baobab è una vera icona : fonte di cibo, medicine e materiale per costruire case ed oggetti quotidiani, sacralizzato in molte tribù, simbolo totemico e luogo di riunione, fonte infinita di storia e leggende popolari.
La sua sagoma inconfondibile appare su monete, banconote e francobolli di vari stati africani; in Madagascar, ad esempio, è l'albero nazionale, ed è soggetto o elemento fondamentale di rappresentazioni pittoriche e di manufatti artigianali.

Il primo a rivelare al resto del mondo l'esistenza di questi fantastici alberi pare sia stato un tal IBN Battuta, nato in quel di Tangeri, che nel 1353 vi si imbatté durante un viaggio nel Mali, descrivendoli così : "La strada ha molti alberi di grande età e dimensioni; sotto ognuno di essi può trovare riparo un'intera carovana. Alcuni di essi non hanno rami né foglie, ma il loro tronco fa da solo ombra sufficiente. Alcuni hanno di loro hanno delle cavità al loro interno, e vi viene raccolta l'acqua piovana, come fosse un pozzo, e le persone bevono quest'acqua. In altri alberi ci sono api e miele, che viene raccolto dalla gente del posto".

In genere con il nome Baobab si indica non una singola specie, ma un intero genere, appartenente alla famiglia delle Bombacaleae, e formato da otto specie, sette originarie dell'Africa, tra cui sei endemiche del Madagascar, e una originaria dell'Australia. La prima ad essere stata scoperta, Adansonia digitata, ovvero il Baobab africano, è anche la più diffusa, quella che presenta gli individui di maggiori dimensioni, e possibilmente anche la più famosa. Specie panafricana, si ritrova in 31 stati africani a Sud del Sahara, e fino a lambire la parte settentrionale del Sudafrica, Madagascar incluso; è stato piantato dall'uomo anche in altri paesi tropicali, quali India e Caraibi.
Ha almeno un centinaio di diversi nomi vernacolari locali.


     


Le sei specie malgasce sono :

Adansonia madagascariensis, Adansonia perrieri e Adansonia suarezensis, che vivono nell'estremità nord e nord-ovest della Grande Isola dalla Terra rossa, e che sono conosciute con il nome di Bozy; Adansonia grandidieri (Renala in malgascio) e Adansonia rubrostipa (sinonimo Adansonia fony, chiamata Fony), presso la costa occidentale; Adansonia za, conosciuta come Za o come Boringy, che cresce prevalentemente all'estremità meridionale.  
Tutte queste specie sono in una situazione delicata per quanto concerne la UICN, A. grandidieri, A. perrieri e A. suarezensis corrono un alto rischio di estinzione dei popolamenti naturali nel futuro prossimo; per le altre, il rischio è nel medio termine. 
Numerose sono le cause di minaccia, tutte legate ad attività antropiche. La specie australiana  è Adansonia gregorii (sinonimo Adansonia gibbosa), che vive nella parte nord - occidentale, dove è chiamato boab o bottle tree.

I botanici sono concordi nel ritenere che le otto specie anteriori derivano da un unico capostipite, apparso in Madagascar tra i 17 e i 18 milioni di anni fa, ovvero assai dopo la divisione del mitico continente di Gondwana, che comprendeva tra l'altro le attuali Africa, Madagascar, India e Australia.
Resta qui da capire come la specie africana e quella australiana siano giunte nei rispettivi continenti dalla lontana isola malgascia : l'ipotesi più affascinante ed anche la più accreditata, è che alcuni semi, racchiusi nel loro robusto guscio, siano caduti nei fiumi del Madagascar, siano arrivati ai mari dell'isola, e siano stati trasportati verso est e verso ovest dalle correnti marine, fino ad approvare in Africa e in Australia, germinare e originare le corrispondenti specie.


   



I frutti, le foglie e i fiori sono una  importante risorsa nutrizionale per il loro contenuto in Vitamina C. I semi sono ricchi di proteine e vengono utilizzati per l'esecuzione di un olio ad uso alimentare.
Le fibre della corteccia sono utilizzate per realizzare funi, ceste, indumenti, cappelli. Varie parti della pianta sono utilizzate nella medicina popolare : la corteccia e le radici ridotte in polvere vengono utilizzate come rimedio contro la malaria.
La polpa dei frutti mischiata con il miele viene utilizzata contro la tosse, le foglie vengono impiegate per trattare diarrea e febbri. Per tali sue virtù la pianta è oggetto di venerazione presso molte popolazioni africane.
(Fonte:plantzafrica)
Bob Fabiani
Link
-www.plantzafrica.com  

1 commento:

  1. Molto interessante. È un albero che mi ha sempre affascinato, anche se l'ho visto solo in fotografia.

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