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giovedì 10 gennaio 2019

#DRCongoElections2018: Quella 'vittoria provvisoria' di #FelixTsisekedi contestata da tutti.




Sono ore difficili e complesse quelle che si stanno vivendo in tutto il #Congo dopo l'annuncio della 'vittoria provvisoria' del candidato dell'opposizione #Tshisekedi da parte della Ceni e contestata sia nella Repubblica Democratica Del Congo sia a livello internazionale come vedremo durante questo post.

Eppure si tratta di un risultato storico (così come la vittoria del candidato dell'opposizione) che, vedeva, per la prima volta, l'avvicendarsi tramite elezioni presidenziali e democratiche che, consegnava la poltrona presidenziale congolese senza violenza : una prima volta assoluta da quel lontano giorno dell'Indipendenza dal Belgio: era il 1960.





-I 'risultati provvisori' della Ceni dichiarano la vittoria di #FelixTshisekedi



In capo a una lunga giornata e una notte intera in preda alla suspance la Ceni ha svelato l'arcano del voto dei congolesi con questi numeri:


  1. Felix Tshisekedi         38,57%
  2. Martin Fayulu           34,83%
  3. Ramazani Shadary    23,84%

Era notte fonda quando Tshisekedi apprende di aver vinto (provvisoriamente ...) le elezioni presidenziali, una gioia che però non è durata che poche ore. La mattina seguente, quella di oggi, 10 gennaio 2019, lo scenario cambiava radicalmente mentre, oltre 60 milioni di congolesi assistono disorientati il balletto delle varie posizioni, dei vari protagonisti di questa storica tornata elettorale che additano, più o meno velatamente la Ceni di aver diffuso dati fasulli.

-Unica certezza, fine del regno di Joseph Kabila




Benché il caos sia sempre il protagonista della vita sociale e politica della Repubblica Democratica Del Congo queste elezioni segnano la fine del regno di Kabila : i congolesi non lo rimpiangeranno anche se qui, a Kinshasa, nessuno si illude che l'ex presidente si ritiri nelle retrovie.

Sia come sia oggi la Repubblica Democratica Del Congo attende di capire se l'appuntamento con la storia del #30D2018 sia stata solo una farsa oppure se, si è trattato di una elezione vera, corretta, senza il fardello della frode.

-Vittoria contesta

Un attimo dopo la proclamazione della Ceni che incoronava Tshisekedi - esponente dell'opposizione - sono iniziate le dichiarazioni di fuoco, i veleni e le denunce di brogli che, non hanno risparmiato neanche la stessa Ceni.

Il primo a rompere gli indugi è Martin Fayulu che contesta i risultati non escludendo la possibilità di presentare ricorso presso la Corte Costituzionale che sarà chiamata a emettere il verdetto definitivo tra qualche settimana.

Dalle prime contestazioni di Fayulu si è assistito quasi fosse una gara nella gara, a puntualizzazioni, denunce, più o meno gravi; che hanno fatto da sfondo a questo giovedì che rischia di segnare l'ennesimo viaggio senza ritorno  per i congolesi.


La situazione è diventata ancora più caotica dopo che il Ministro degli Esteri francese, Jean-Yves LeDrian, ha espresso dubbi sui risultati provvisori annunciati dalla Ceni.

La gravità delle parole del ministro francese hanno scosso quasi l'intero Continente Nero se, il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa ha sentito il dovere di recapitare un vero e proprio appello, non solo ai protagonisti della disputa della contesa elettorale ma al popolo congolese.



"Esorto tutte le parti dall'astenersi dallo speculare" .

Quello che il presidente sudafricano lascia intendere è un chiaro monito (e una critica velata) contro  le speculazioni che  non devono essere prese a sfondo di interessi regionali né tanto meno internazionali.

"Prendo atto dei risultati" - dice ancora Ramaphosa - ma "chiedo alla Ceni di finalizzare rapidamente il processo per garantire credibilità  alle elezioni e mantenere pace e stabilità".

Ma ormai la miccia era stata accesa, alimentata.

Iniziavano a circolare notizie di imminenti manifestazioni di proteste in tutta la capitale, Kinshasa.



Anche dall'Unione Africana (UA), a riprova che la situazione molto difficile che si determinava in #Congo sono intervenuti con il presidente Moussa Faki appellandosi al buonsenso e a "preservare la pace nel paese" .

La giornata difficile post-elettorale della Repubblica Democratica Del Congo proseguiva con un nuovo scossone. Nella tarda mattinata congolese la tanto invocata "pax" subiva un altro duro colpo.

La pesante affermazione del ministro francese ha trovato conferme sempre più precise e inquietanti e, dopo Parigi, ad avanzare dubbi circa la regolarità dei dati della Ceni era addirittura la Conferenza Episcopale Nazionale Del Congo.



Dalla "Cenco" si provvedeva a rendere noto un documento ufficiale per avvalorare la tesi e la posizione assunta anche dalla Chiesa in cui si parla apertamente di "risultati non corrispondenti". 
Secondo la Cenco ci sono dissonanze e sostanziali differenze tra i dati divulgati dalla Ceni e quelli prodotti durante la conferenza stampa.

Ma non si tratta solo di questo.

Nella conferenza stampa è stata lanciata la notizia secondo la quale la Conferenza Episcopale Nazionale Del Congo, è in possesso del "nome certo", ossia, colui che sarà il prossimo presidente del Congo e, naturalmente non è quello emerso dai dati Ceni.

Non si faceva in tempo a metabolizzare questa sconvolgente notizia che, il già precario equilibrio su cui si poggia tutto l'architrave del post-elezioni subiva un altro colpo ben assestato.

Interpellato dai reporter di @JeuneAfrique, Jean-Pierre Bemba, leader del Movimento dell'Alleanza del Congo rincarava la dose con accuse pesanti.





"Questi risultati sono una fabbricazione".

Che cosa accadrà ora nel grande paese africano?
I protagonisti chiamati in causa sapranno tenere i nervi saldi? Non c'è da giurarci troppo su se, sullo sfondo restano le inquietanti parole di Martin Fayulu che, avevano, in qualche modo aperto la giornata.




"Una frode inaccettabile che potrebbe provocare disordini generalizzati" e conclude "si tratta di una truffa perché è il frutto di risultati manomessi, inventati e prodotti nel Fronte Comune Per ikl Congo della FCC di Joseph Kabila".

-Conclusioni

Al termine di questo difficile giovedì tutti si appellano alla speranza che la Ceni possa essere in grado di spiegare e produrre dati certi e incontrovertibili: solo in questa maniera le elezioni presidenziali potranno essere convalidate e la Repubblica Democratica Del Congo potrà evitare l'ennesima catastrofe e l'ennesima guerra civile : il popolo congolese merita un altro futuro e la speranza di un domani migliore di quello registrato fino ad oggi.
(Fonte.:afp;jeuneafrique;lemonde)
Bob Fabiani
Link
-https://www.afp.com/africa/rdc/election;
-www.jeuneafrique.com;
-https://www.lemonde.fr/afrique/en-rdc-la-victorie-contestee-de-tshisekedi  


  

     

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