Lo scorso weekend ha visto il ritorno in piazza della #MarciaPerIDiritti delle #DonneAmericane. Tutti gli Stati Uniti sono stati invasi dalla marcia anche se, i media, hanno cercato di spostare l'attenzione sulle supposte divisioni all'interno del grande Movimento delle Donne Americane. Anche quest'anno, le donne, le ragazze, le mamme, le mogli, le lesbiche e le donne della comunità Afroamericana hanno riportato al centro dell'agenda politica statunitense tutte le deficienze della politica di #TheDonald che, non accenna minimamente a scrivere nuove pagine assolutamente inadeguate della Storia degli Stati Uniti.
La marcia ha incalzato #TheDonald sopratutto su due punti: le donne (al pari del resto dei cittadini americani n.d.t) sono molto preoccupati del nuovo out-out imposto e voluto da Trump che ha non esitato a ricattare il Congresso sulla paranoia del "Muro" che, secondo #TheDonald deve essere : "Costruito a ogni costo anche passando dallo strumento dell'emergenza nazionale perché abbiamo il dovere di difendere i nostri confini dall'invasione dei migranti", così ha tuonato a ridosso della fine dell'anno tanto da paralizzare tutto.
Nelle marce per i diritti di tutti e tutte, le donne hanno risposto a tono sullo specifico punto dello #Shutdown : "Deve essere immediatamente sospeso"; come su altri temi dal rispetto delle minoranze e dei migranti fino alle rivendicazioni più specificamente legati alla lotta che è stata intrapresa già all'indomani dell'insediamento di #TheDonald due anni fa.
Una marcia per dire "Stop alla criminalizzazione dell'aborto" e per ribadire "Basta alle violenze contro le donne" sui luoghi di lavoro come all'interno delle quattro mura familiari.
Non sono mancati slogan e cartelli per ribadire che anche nell'America a guida Trump la comunità Black - e le donne sono in prima fila - la lotta si sviluppa intorno alla "questione di sempre": la mancata integrazione tra "Black&White" e, che se questa convivenza basata sui i diritti civili e umani non si compirà, gli Stati Uniti saranno inevitabilmente condannati al declino.
(Fonte:nytimes;theatlantic;newyorker;jacobin)
Bob Fabiani
Link
-www.nytimes.com;
-https://www.theatlantic.com;
-https://www.newyorker.com;
-https://jacobinmag.com
Nessun commento:
Posta un commento