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mercoledì 5 giugno 2019

Il cuore generoso di Binyavanga*



Lo scrittore Binyavanga Wainaina (Nakuru, 18 gennaio 1971 - Nairobi, 21 maggio 2019), è stata una delle voci più autorevoli del mondo letterario africano, lascia un vuoto incolmabile.
Scrittore e giornalista aveva vinto il #CainePrize for african writing.

Nel gennaio 2014, per rispondere a un'ondata di leggi anti - gay approvate in Africa, Wainaina annunciò pubblicamente di essere gay, scrivendo per la prima volta un breve racconto che descriveva  un "capitolo perduto" del suo memoriale del 2011, intitolato I am a homosexual, mum, una lettera aperta alla madre deceduta in cui esprimeva le difficoltà e il dolore di essere una persona omosessuale non dichiarata.

Nel mese di aprile 2014, la rivista Time lo incluse nella classifica annuale Time100 come une delle persone più influenti al mondo.

Il 2 maggio 2018 annunciò di aver richiesto al proprio compagno di sposarlo in Sudafrica.
(Bob Fabiani) 


                                                                  ***

Qui di seguito pubblichiamo un intervento dello scrittore keniano Billy Kahora, apparso sulle colonne del Daily Nation (Kenya).






"Conoscevo Binyaavanga Wainaina dai tempi della Lenana schhol di Nairobi, dove lui era due anni avanti a me. Poi l'ho rivisto nel 2005 al caffè Java Mama Ngina, la sua casa lontano da casa, quando dirigeva il periodico Kwani? che aveva fondato. Era una persona assolutamente fuori dal comune.
   Quando studiavo in Sudafrica gli avevo mandato un racconto intitolato The applications, che gli era piaciuto molto. Tornato a Nairobi, ci siamo incontrati e mi ha chiesto un'opinione su Kwani?, di cui erano usciti due numeri. D'impulso ho risposto che era fantastico. Non mi ero reso conto che in realtà era una sorta di colloquio di lavoro. Poco dopo mi ha invitato a curare il terzo numero della rivista. Ho capito subito che con lui tutto accadeva alla velocità della luce.
    Con la vittoria del Caine prize nel 2002 era forse lo scrittore krniano più in vista, ma era reticente a parlare del suo lavoro, mentre trascorreva la maggior parte  del tempo a parlare di quello degli altri. E' stato generoso fino all'eccesso con tantissimi artisti, non solo scrittori, capace di sostenere il lavoro degli altri anche da un punto di vista pratico. Non aveva solo una comprensione istintiva di come funzionava una storia, ma anche, cosa più importante, una capacità infallibile di capire la persona che la stava scrivendo. Però i suoi standard estetici erano rigidi, difficilmente accettava un compromesso. Non gli importava di essere crudele, se necessario. Per questo si è fatto tanti nemici, in particolare tra quelli che definiva "la mafia letteraria da manuale e campus".
    Nei giorni in cui stava bene nessuno lavorava più alacremente di lui, l'impulso creativo era la sua energia. Per molti versi Binyavanga ha creato un metro di valutazione tutto suo per il valore culturale. E' noto per aver rifiutato il riconoscimento di "giovane leader globale" del Forum economico mondiale mentre, attraverso il suo ruolo di direttore di Kwani?, finanziava uno studio di registrazione per il gruppo hip hop Ukoo Flani Mau Mau.

Uno spirito vagabondo

E' stato l'unico scrittore keniano a essere invitato da Oprah Winfrey. Quando ha avuto un incarico all'Union college di Upstate New York, Kwani? era esploso, diventando un festival letterario, una collana di libri e altro ancora. E lui lo lasciava respirare consentendomi di commettere i miei errori come direttore. Ma donava con estrema generosità il suo tempo quando glielo chiedevo. Continuava ad aprire porte. I suoi consigli erano prodigiosi. Nessuno ha capito i cambiamenti letterari e culturali africani meglio di lui. Ha previsto il boom dell'afrofuturismo con anni di anticipo.
     Mentre il suo articolo Come scrivere d'Africa continuava ad alimentare dibattiti, Un giorno scriverò di questo posto finiva tra i libri segnalati dal New York Times e lui era chiamato a parlare in tutto il mondo, Binyavanga continuava a essere un artista infaticabile, uno spirito creativo in continuo vagabondaggio. Stava seriamente pensando di diventare un curatore d'arte prima di ammalarsi nel 2016. E nel 2017 ha cominciato a scrivere un romanzo fantasy in Germania con una borsa della Deutscher Akademisher Austauschdienst. Ha avuto il primo ictus poche settimane dopo aver inviato la stesura definitiva di Un giorno scriverò di questo posto. Uno shock per i suoi amici.
      Era come se avesse profuso tutte le sue energie in quel libro. E, in stile Binyavanga, non si decideva a dargli una definizione precisa. Era in parte autobiografia, in parte racconto di viaggio e in parte invettiva politica. Eppure c'era una parte di se stesso che non aveva donato a quel libro. Con la pubblicazione del capitolo perduto e la dichiarazione pubblica della sua omosessualità si è aperto, come persona e come scrittore.
       Binyavanga è morto a Nairobi, la sera del 21 maggio 2019. Aveva 48 anni".


*Billy Kahora è uno scrittore keniano, direttore della rivista letteraria Kwani?

(Fonte.:dailynation;theguardian;time)
Bob Fabiani
Link
-https://www.nation.co.ke;
-https://www.theguardian.com;
-https://time.com
 






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