Il clima è sempre più teso in Libia dopo l'ennesimo annuncio del signore della guerra della Cirenaica, Khalifa Haftar. Si tratta dell'ennesima "ora zero" dell'offensiva per conquistare Tripoli.
La prima era stata lanciata alcuni mesi fa : il 4 aprile scorso.
In questo momento la situazione sul campo è la stessa da molti mesi : i combattimenti sono in stallo, si assiste a scontri che, sostanzialmente, non modificano la situazione militare.
E allora che cosa è accaduto di nuovo da indurre il generale Haftar a mostrare i muscoli?
Per esaudire questa risposta dobbiamo spostarci verso la Turchia con il Sultano del Bosforo scatenato e ingolosito dal suo movimentismo bellico in atto non solo sul fronte Mediorientale e, in Siria, in particolare.
Non più tardi di alcuni giorni fa, nel pieno dello scorso weekend, Erdogan, è tornato a interessarsi di Africa con un occhio di riguardo per la Libia. La dichiarazione - minaccia di Erdogan rischia di incendiare ancora di più, la situazione disastrosa del paese Nordafricano.
Nella giornata di sabato scorso, Erdogan ha fatto sapere, attraverso un annuncio, di essere pronto a sostenere con le navi da guerra il governo di unità nazionale di al-Sarraj - lo ribadiamo ancora una volta, questo governo non è né riconosciuto né seguito da nessuno in Libia - e, subito dopo è seguito un accordo mareittimo e militare tra i due leader.
A stretto giro di posta, Haftar ha reagito : "bombarderemo le navi turche che si avvicinerà alle coste libiche" per salvaguardare il petrolio libico. Già che c'era, il generale ha voluto lanciare di nuovo "l'ora zero" per la conquista di Tripoli.
Il nervosismo del generale è presto spiegato: l'uomo forte della Cirenaica sa perfettamente che una eventuale presenza turca impedirebbe il raggiungimento del suo obiettivo, proprio nel momento in cui sembra essere vicino grazie al contributo di contractor russi del gruppo Wagner.
Vedremo che sviluppi avverranno in questa drammatica "guerra per procura" che si sta combattendo in Libia.
Nelle ultime ore c'è da registrare un sostanziale dietrofont di Ankara dopo la presa di posizione dura di Haftar : il ministro degli esteri turco, Cavusoglu scandisce bene le parole e spiega : "l'accordo di sicurezza non include alcuna clausola sull'invio di truppe".
La situazione umanitaria
Intanto in Libia si fa sempre più drammatica la situazione umanitaria. I dati pubblicati dall'ONU parlano da soli : 647 vittime civili dall'inizio dell'offensiva di Haftar su Tripoli. Inoltre sono stati 61 casi di attacchi contro strutture mediche e il loro personale, un aumento del 69% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Conclusioni
Benvenuti nella Libia "liberata" dalla guerra della Nato del 2011.
(Fonte.:afp)
Bob Fabiani
Link
-www.afp.fr/afrique/libya
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