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venerdì 13 dicembre 2019

Quelle "elezioni presidenziali farsa" in Algeria






Il 12 dicembre 2019 mentre tutto il mondo era con lo sguardo rivolto al Regno Unito per le elezioni anticipate britanniche, in Africa, è andata in scena una consultazione elettorale che, in Algeria, il movimento #Hirak ha definito "mascherata elettorale".

Il clima in cui la tornata delle elezioni presidenziali si è svolta era del tutto surreale, con i 5 candidati (i due ex premier Abdelmadjjd Tebboune e Ali Benflis, più Azzedine Mihoubi, Abdelkader Bengrina e Abdelaziz Belaid) contestati a ogni apparizione pubblica dal movimento #Hirak.

Seggi semivuoti

La rabbia degli algerini si è trasformata in una azione di sostanziale astensionismo e, i seggi risultavano semivuoti per tutta la giornata del voto.
In realtà molti manifestanti anti-voto sono stati caricati brutalmente dalla polizia algerina. E' questo il quadro che è venuto alla ribalta nel giorno delle prime elezioni presidenziali in Algeria del dopo Bouteflika, con appena il 20% degli aventi diritto che si era recato alle urne alle 15 e con decine di arresti in tutto il paese Nordafricano.

Campagna di repressione

La campagna di repressione, più che elettorale, come denuncia anche Human Rights Watch e Amnesty International, con centinaia di arresti e continue minacce di dimostranti.

Amin Khan, poeta e intellettuale, promotore della cultura algerina come motore di cambiamento sociale, è stato uno dei tantissimi astensionisti. Così spiega la sua scelta : "Sono partigiano della transizione democratica, frutto di un negoziato tra il potere e il popolo. Solo questo creerà le condizioni politiche, giuridiche e amministrative per elezioni realmente democratiche".

Abdelmadjjs Tebboune vince la "mascherata elettorale"

Abdelmadjjs Tebboune eletto al 1° turno delle presidenziali in Algeria con il 58,15% dei voti, ha annunciato l'autorità elettorale nazionale indipendente (Anie).
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com

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