In questo #blog tutto dedicato all'Africa ho inserito una sezione in cui si parla espressamente di diritti umani per i "popoli d'Africa".
Non si tratta di una mera provocazione al contrario di un tentativo di allargare la lente d'ingrandimento su quello che accade in Africa per raccontare le aspettative, i sogni, le idee delle "nuove generazioni" di "neri africani".
Questa parte del #blog dunque si interesserà di diritti umani perché, oggi, in questo istante, le sfide che sono davanti alle "nuove generazioni", alle associazioni e ai movimenti che si battono in difesa dei diritti umani non hanno più voglia di attendere che governi, istituzioni e "poteri" più o meno forti siano disposti a "concedere" qualcosa su questo aspetto decisivo.
Il Continente è ben conscio che ha urgentemente bisogno di vedere rafforzati quei diritti fondamentali che, in una maniera o un altra, sono sempre stati appannaggio delle "élite di governo". Sono state queste élite che non hanno permesso uno sviluppo equo e decisivo per far in modo che la qualità della vita dei cittadini migliorasse in modo decisivo. In tutta l'Africa, i cittadini sanno benissimo che la zavorra della corruzione è la "prima piaga da estirpare". La corruzione della classe politica e dei leader che promettevano grandi svolte per il Continente e per le stesse giovani nazioni appena divenute indipendenti dal cappio mortale e asfissiante del colonialismo; questi stessi leader - una volta a capo delle rivolte e delle rivoluzioni per rovesciare il "Potere dei colonialisti bianchi" - non sono stati capaci di rafforzare la democrazia scegliendo la strada più corta. La più amara. Quella che ha spesso condotto le giovani nazioni (e il popolo) da un dramma a un altro: dando vita a cruente dittature.
E' la storia di un passato che non è mai veramente passato per l'Africa.
Oggi i "giovani africani" pongono ai loro governanti una serie di domande che attendono risposte certe. Precise. Non possono tollerare più che la "qualità delle loro vite" si svolgano su basi e su standard totalmente insufficienti.
Nonostante questo però, le classi dirigenti africane non sono state all'altezza delle aspettative e, in molti paesi - sopratutto dell'Africa Occidentale e Centrale - queste risposte sono arrivate totalmente nella maniera sbagliata. Negli ultimi anni, i presidenti che detengono il potere (e per molti si tratta addirittura di oltre tre decenni), hanno pensato bene di poter "cambiare le carte in tavola" annunciando in un primo momento lo svolgimento di "elezioni politiche" che, poi, sono state cancellate. In altri paesi (e il pensiero corre al Burundi ma è solo "uno dei casi") invece pur di non cedere il "Potere", si è pensato bene di stravolgere completamente la carta costituzionale per fare in modo che il presidente di turno "restasse a vita" sulla poltrona di comando.
Sono alcune delle contraddizioni - in verità ormai questo modo di "forzare il dettame costituzionale" non è più solo un "sistema di mal governo" che si possa vedere in quello che è ancora oggi considerato un "continente retrogrado privo di civiltà" ma, al contrario è diventato "pratica comune" anche in Occidente - con cui l'Africa deve convivere con la speranza che, sia vicina la svolta e consenta alla "Madre Terra" di prendere il volo.
Accadrà? Nessuno può prevederlo ma, se accadrà potrà essere raggiunto solo attraverso la spinta e le conquiste dei "popoli africani" stanchi di guerre. Disastri. Violenze e usurpazioni. Nessuno potrà fare in modo che le "conquiste sociali" e il riconoscimento dei diritti umani possano essere raggiunti grazie ad "aiuti esterni". In realtà il Continente che tutti conosciamo col nome di Africa possiede gli strumenti per farcela ma prima si dovranno mettere da parte quei leader che non hanno saputo resistere alla metastasi della corruzione, in modo che le risorse economiche, sociali e politiche siano finalmente appannaggio di tutti i popoli africani e, quelle stesse risorse economiche e finanziarie non servano per svendere l'Africa alle multinazionali che altro non fanno che continuare la spirale oppressiva di un "nuovo colonialismo" primo artefice dello spropositato tasso di povertà per milioni e milioni di cittadini africani e neri.
(Fonte.:africa24;jueneafrique;bbcafrica)
Bob Fabiani
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