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mercoledì 25 ottobre 2017

Storia delle Letterature dell'Africa nera (subshariana). La Tradizione orale. Pt.:1





Inizia oggi sulle  virtuali di questo blog una serie di pubblicazioni dedicate alla Storia delle Letterature dell'Africa nera (subsahriana) : si tratta di una serie di "puntate" che prendono il via dalla Tradizione orale africana; di gran lunga la più importante e che si perde nella "notte dei tempi".
Questa serie di  speciali non vuole certo essere né definitiva né la più esaustiva ricostruzione della Storia della Letteratura africana ma, diventa necessaria se  - come è nelle corde di questo blog - si vuole "parlare, scrivere, narrare" regolarmente di Africa in modo differente (dall'uso corrente) in occidente e, in particolar modo in Italia. 
A nostro giudizio, non si può parlare né di scrittori africani né tanto meno di scrittrici africane se prima non si tenta una ricostruzione (parziale quanto si vuole) dell'arte e della scrittura nel Continente nero.  Del resto in Africa la tradizione orale non è stata mai abbandonata tutt'altro, al massimo si può parlare di integrazione tra la tradizione orale (millenaria) e quella scritta che prese piede in Africa dopo l'alfabetizzazione del XX secolo. 
Non si tratta evidentemente solo di pura e semplice precisazione ma questa situazione non può essere lasciata a margine altrimenti, non sarebbe poi possibile presentare tutta una serie di grandi Romanzieri d'Africa che oggi, ai giorni nostri conquistano sempre più una maggiore considerazione presso i lettori.
Ma non si tratta solo di questo. In realtà, uno degli obiettivi dichiarati di questo blog è anche spezzare, infrangere, azzerare "certi luoghi comuni" legati all'Africa. Le cose non stanno come le hanno sempre descritte le varie colonizzazioni dei bianchi che si sono spinti da queste latitudini con la supponenza - e diciamolo pure - con quell'arroganza - spesso del tutto ingiustificata - che per secoli, ha veicolato come nulla la cultura africana e di conseguenza la Storia dell'Africa volutamente fatta passare come "inizio" soltanto a partire dalla presenza dei bianchi che, in quell'occasione si arrogavano anche il diritto di aver "scoperto nuovi popoli e nuovi stati" .

La realtà era (ed è) ben differente da queste "narrazioni di parte" che rasentano posizioni razziste utili quando si trattò di ridurre in schiavitù gli africani (intesi come esseri inferiori rispetto ai bianchi esploratori al soldo delle Potenze colonialiste n.d.r).

Iniziamo questo affascinante viaggio e prendiamo coscienza che, in tema di letteratura - se l'oggetto è l'Africa - il primo passo, la nostra prima meta è immergerci nella magia, nel mistero affascinante della tradizione orale.   



La tradizione orale africana (prima parte) 

La letteratura tradizionale dell'Africa nera (subsahariana) è tutta orale. 
Essa continua ancora al giorno d'oggi, seppure riveduta e corretta - in qualche modo ridotta e mutata - dopo l'inizio dell'alfabetizzazione avvenuta nel XX secolo e il diffondersi della " pratica" alla letteratura scritta.
La tradizione orale, affidata alle lingue autoctone,  è ricca e multiforme e possiede generi propri all'interno delle varie lingue e culture. Tuttavia questo, non ha impedito a studiosi come R. Finnegan  di tracciare una tipologia, applicabile a tutta l'Africa nera (subsahariana), secondo cui, le partecipazioni principali sono costituite dalla poesia (panegirica, lirica, elegiaca, liturgica e religiosa, di guerra e di caccia, politica, per bambini), dalla prosa (racconto e favola, proverbi, indovinelli, oratoria e preghiera) e da alcune forme speciali, come il teatro e la lingua del tamburo. 
Contrariamente a quanto si credeva un tempo, si è scoperto che nella tradizione orale africana i generi preminenti non sono quelli in prosa (racconto, favola ecc.), bensì quelli in poesia, spesso legati alla musica e alla danza. 
Un testo appartenente alla tradizione orale, ossia tramandato a memoria e trasmessa a voce, è tanto meno suscettibile di libere variazioni del contenuto quanto più è importante; e la sua popolarità è legata alla sua trasmissione. L'arte sta quindi nella versione che il singolo esecutore sa dare rispetto agli stereotipi tradizionali. La performance è insieme l'aspetto creativo della letteratura orale e il suo momento sociale : poiché non esiste di fatto uno stereotipo che sia avulso dalle esecuzioni che ne possono dare gli interpreti individuali.
Tutta la letteratura orale nasce dal sociale e nel sociale e implica necessariamente una diretta interazione fra artista e pubblico, senza la quale il momento espressivo non può aver luogo.

In base a questa condizione del tutto particolare che l'Africa sa offrire ci pone di fronte a una netta discontinuità di quei stereotipi di cui ha parlato R. Finnegan; stereotipi che ci indicano una verità incontrovertibile. Non si tratta quindi di un'arte composta e consumata in tranquilla solitudine, bensì un'arte essenzialmente pubblica, collettiva, e funzionale pur con significative eccezioni, la diffusione della scrittura e delle lingue europee da un lato, e dei mass media dall'altro, ha profondamente intaccato l'uso delle letterature orale, mentre il mutamento dei modi di produzione, il frantumarsi delle stretture familiari e comunitarie tradizionali, l'urbanizzazione, hanno contribuito a cambiare le condizioni di vita delle popolazioni per le quali l'espressione letteraria orale si inquadrava in luoghi e momenti rituali in cui assumeva un preciso e riconosciuto significato collettivo. 
L'antico senso della tradizione letteraria orale è chiaramente presente e in gran parte della letteratura scritta africana contemporanea, anche se di lingua europea, e in più casi la pressione interna di questa tradizione, l'urgenza della sua funzione rituale e sociale, ha fatto sì che alcuni scrittori, che pure avevano cominciato a scrivere in inglese e francese, siano poi passati alla propria lingua madre, come è avvenuto al romanziere kenyota Ngugi, o al poeta ugandese p'Bitek. 
La linea dell'espressione letteraria orale si è creata sbocchi di prepotente fioritura nel teatro (Soyinka), nella poesia lirica, elegiaca, politica, oppure nell'oratoria; e rifluisce sotterranea nel genere letterario scritto che oggi è il più importante nell'Africa, ossia il romanzo (basti pensare a Tutola, Ekwensi, Achebe solo per citarne alcuni seppure tra i più importanti amati in Africa come altrove).
(Fonte.:reuvenoire;chimurenga;presenceafricaine)
Bob Fabiani
Link
-www.reuvenoire.com;
-www.chimurenga.co.za;
-www.presenceafricaine.com   

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