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sabato 14 ottobre 2017

Thomas Sankara, la coscienza ribelle dell'Africa.







"Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio di inventare l'avvenire. Tutto quello che viene dall'immaginazione dell'uomo, è per l'uomo possibile. Di questo sono convinto".

                                                                                                       - Thomas Sankara - 


Thomas Sankara, assassinato il 15 ottobre 1987 da un commando golpista - organizzato e diretto da Blaise Compaoré  - a soli 37 anni. Era nato il 21 dicembre 1949 a Yake, nell'ex Alto Volta, una colonia francese piuttosto turbolenta e, che solo molti anni dopo - durante la rivoluzione del 1983 - prenderà il nome di Burkina Faso. 
La data ufficiale in cui tutto ciò avviene è il 4 agosto 1984 : l'Alto Volta diventa Burkina Faso, che nell'incrocio di due lingue locali (dioula e mooré) significa "la patria degli integri". 


 


A Sankara sono state date molte definizioni: il "Presidente dei contadini" per la sua decisione di metterli al centro e dar potere ai produttori di sopravvivenza, quel 90% di contadini condannati alla miseria più marcata e cruenta; dimenticati, spesso e volentieri dai politici e, da sempre rovinati da tradizioni feudali e, in ugual misura dalla distruzione della natura complice l'avanzamento del deserto (causa i drammatici cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo l'ecosistema anche in Africa).
E' stato chiamato (ed etichettato) "Il Ribelle" a causa delle proposte in favore del disarmo e dell'indipendenza economica terzomondista contro l'imperialismo e il capitalismo divoratore di risorse.
Sankara venne anche definito "Il Presidente più povero del mondo" perla sua visione personale della figura del Capo di Stato: ossia una messa in pratica di un principio di non-privilegio. A tal proposito spiegava "Non possiamo essere i dirigenti ricchi di un Paese povero". 

Fu spesso e volentieri definito "Il Femminista". Sankara si guadagnò questa definizione per l'attenzione speciale che riservò alle donne vittime del patriarcato capitalista. 

Se dovessimo sintetizzare cosa ha rappresentato Sankara per l'Africa (e non solo) potremmo prendere in prestito una nota che scrisse il sociologo svizzero Jean Ziggler : "L'esperienza di Sankara è stata unica in Africa e nel Terzo Mondo. La morte di quest'uomo eccezionale è una tragedia per l'intera Africa".

Vent'anni prima dell'assassinio di Sankara, Che Guevara trovò la morte alla stessa età del Presidente Comandante del Burkina Faso, il grande rivoluzionario e artefice di un'altra Rivoluzione quella di Cuba e del popolo cubano, fece in tempo a scrivere una delle sue proverbiali frasi "Quando lo straordinario diventa quotidiano ecco la Rivoluzione". 

Parole perfettamente calzanti per Thomas Sankara.


-L'assassinio di Sankara

Sono passati 30 anni da quel 15 ottobre 1987 quando, Sankara, venne assassinato e, con lui, arrestata, spezzata, bloccata la Rivoluzione Burkinabé. 
Chi è stato? Come avvenne l'assassinio del Presidente amato dalla maggioranza del popolo burkinabé?

E' utile tornare a quel 15 ottobre di 30 anni fa.

Il nostro viaggio a ritroso (nel tempo) ci catapulta nelle ore pomeridiane del 15 ottobre 1987: sono appena trascorse le ore 16 di un pomeriggio africano, un pomeriggio burkinabé. E' l'ora fatale. L'ora "X". Un commando militare assassina Thomas Sankara e, con lui, le 15 persone, guardie e consiglieri.
Un barbaro assassinio per un infame colpo di stato.
Vennero tutti sepolti la notte stessa nel cimitero di Dagnoen, un quartiere situato nella zona Est di Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso.

Era la fine di tutto. Era finita (nel modo peggiore) la Rivoluzione Burkinabé.

La Rivoluzione fu spezzata, stroncata e spazzata via nel momento "opportuno". Sankara aveva chiesto e preteso troppo dal cuore dello Stato, ai funzionari, ai militari, ai sindacati, ai partitini urbani, ai commercianti, ai capi tradizionali, per non parlare dei suoi colleghi di governo: del resto è dagli ambienti governativi che partì l'ordine per rovesciarlo, sotto la regia del golpista Compaoré. 

Ma non solo.

Quell'ordine, per abbattere il Presidente Comandante doveva avere l'imprimatur di e il "lasciapassare straniero" per diventare subito operativo. E così fu. Quel consenso fu concesso dalla Francia. 
Sankara è troppo scomodo e mal tollerato: il "modello-burkinabé" disturbava non poco le potenze straniere che, erano ossessionate dalla possibilità che quel modello attecchisse nelle altre colonie e, dunque, nell'Africa intera.
Thomas Sankara si accorse troppo tardi che ai vertici del Burkina Faso era isolato e solo : mentre la base rurale non era ancora "socializzata alla politica",  l'esercito, intanto era impaziente di riprendere il potere e, lo ottenne prestando fedelmente giuramento al golpista (nemico acerrimo del popolo) Compaoré che non lo lascerà più per oltre 25 anni.
Solamente un insurrezione popolare, avvenuta nel 2013, lo costrinse a fuggire dal Burkina Faso per riparare tra la Costa D'Avorio e la Francia, sempre pronta a sostenerlo visto che, il dittatore era il primo sponsor degli interessi francesi in questa parte di Africa, la cosiddetta "Françafrique". 

Nonostante siano passati 30 anni da quell'infame assassinio, il popolo non ha mai dimenticato Sankara né la meravigliosa Rivoluzione Burkinabé. 

(Fonte.:thomassankaranet;africa24;jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-www.thomassankara.met;
-www.africa24.com;
-www.jeuneafrique.com 


 

                                                          

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