Sono due situazioni complesse e, per quanto riguarda il #Mali necessitano di approfondimenti mirati che pubblicheremo nelle prossime settimane. Qui è sufficiente menzionare che il #Mali perseguitato dal perenne e persistente pericolo jhadista, problema che si pensava di risolvere una volta per tutte con la guerra contro i miliziani dei gruppi jihadisti arriva, alla scadenza elettorale senza aver risolto alcun problema.
"Chi vincerà le elezioni?", si chiede il Journal du Mali in vista dell'election day di domani 29 luglio. Una risposta apparentemente complessa che, tuttavia, gli istituti di sondaggi maliani, risolvono in una maniera quasi del tutto scontata: i candidati favoriti (per la vittoria finale) sono il presidente uscente Ibrahim Boubacar Keita (detto Ibk), il leader dell'opposizioni Soumaila Cissé e l'ex premier Cheick Modibo Diarra, noto astrofico.
Tuttavia come accennato appena qualche riga più sù, il voto di domani è fortemente condizionato da un'opa (ostile) dei cosiddetti gruppi jihadisti che, in questi anni, non solo hanno seminato orrore, morte e disordini ma, ripetutamente messo in ritirata anche l'esercito francese arrivato qui, nell'ex colonia per abbatterli.
Sulla rielezione di Ibk pesa sopratutto "la delusione per il protrarsi dell'insicurezza, nonostante la firma nel 2015 dell'accordo per la riconciliazione in Mali".
In realtà questo accordo non ha risolto praticamente nulla (per approfondimenti vi rimandiamo allo "Speciale Mali" che stiamo preparando e che pubblicheremo nelle prossime settimane).
-Elezioni presidenziali in #Zimbabwe
La tornata elettorale presidenziale nello #Zimbabwe è prevista per il 30 luglio. Citando un sondaggio, The Zimbabwean, informa che il candidato del Movimento per il cambiamento democratico (Mdc, partito d'opposizione), Nelson Chamisa, sta guadagnando consensi e colmando lo scarto con il capo dello Stato, Emmerson Mnangagwa, esponente dello Zanu-Pf, di cui ci siamo occupati sul finire dello scorso anno, nei giorni turbolenti del cosiddetto "golpe indolore di Harare" tanto da portarlo al potere dal mese di novembre 2017, dopo l'allontanamento del "Compagno Bob" divenuto, nel frattempo despota e dittatore, parabola amara di Robert Mugabe.
Durante tutta la durata della campagna elettorale Mnangagwa ha cercato di conquistare il voto dell'elettorato bianco criticando la riforma fondiaria voluta da Mugabe.
(Fonte.:journaldumali;thezimbabwean)
Bob Fabiani
Link
-www.journaldumali.com;
-www.thezimbabwean.co
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