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mercoledì 11 luglio 2018

Pace nel #CornoDAfrica dopo che #Eritrea ed #Ethiopia pongono fine alla guerra tra loro







Vent'anni di conflitto che ha causato 80mila morti, un 'accordo di pace' mai rispettato e, la conseguenza drammatica per centinaia di migliaia di persone in fuga dai rispettivi paesi: l'#Ethiopia e l'#Eritrea.

Ora si volta pagina: segnativi questa data perché si tratta di una di quelle date a restare scolpite negli annali di storia contemporanea per tutto il #CornoDAfrica e anche per il resto del Continente Nero: 9 Luglio 2018 è la data che sancisce la fine della guerra.
Formalmente.




Ieri i due leader, il premier etiope #AbyiAhmed, e il presidente eritreo #IsaiasAfewerki, hanno firmato una dichiarazione congiunta di "pace e amicizia", in cui si afferma che "lo stato di guerra tra i due paesi è finito". 



"La marcia verso la pace può durare a lungo, ma noi crediamo nell'amore e nella solidarietà della nostra gente. Ora finalmente possiamo immaginare un futuro privo di confini nazionali o alti muri a dividerci. Che la gente della nostra regione si unisca a noi in questo scopo comune". 

Queste sono le parole precise, nette, impegnative del primo ministro dell'#Ethiopia #AbyiAhmed.




La giornata storica che certifica la pace tra #Eritrea ed #Ethiopia è una grande occasione per invertire la tendenza dato che, anche in #Africa soffia forte il vento della destabilizzazione, la spinta all'avventura di nuovi egoismi e, forse, questo nuovo proposito (da parte dell'#Ethiopia n.d.t) di rispettare la pace può rappresentare la via maestra verso quel cambiamento - da sempre invocato e mai realizzato - e nemmeno rispettato da parte della classe politica e dirigente nei confronti dei popoli africani.
Nel testo, in riferimento alla fine dei 20 anni di conflitto e interruzione delle relazioni diplomatiche, si aggiunge: "Entrambi i Paesi lavoreranno per promuovere una stretta cooperazione politica, economica, sociale e culturale".


    


Dopo il bilaterale i due leader hanno annunciato che riprenderanno i voli di collegamento, riapriranno le ambasciate e l'#Ethiopia, priva di sbocchi al mare, potrà utilizzare i porti marittimi dell'#Eritrea. Si tratta di 'una prima volta' - da due decenni a questa parte - e, per l'occasione, è stata ripristinata anche una concessione telefonica internazionale diretta tra Eritrea-Ethiopia.

Sempre nella giornata di ieri il primo ministro etiope - come ribadisce il suo portavoce - , ha voluto inoltrare una richiesta formale al segretario generale ONU #AntonioGuterres, che si trovava in visita nella capitale etiope #AddisAbeba, con il chiaro intento di far revocare le sanzioni ai danni dell'#Eritrea: si tratta di un chiaro gesto di "buona volontà" del leader etiopico dato che, nel paese africano, gli eritrei - quelli rimasti - sono costretti a convivere con una dittatura arcigna.

Vedremo se il presidente eritreo #IsaiasAfewerki sarà disposto - finalmente - a rispettare - anche in #Eritrea - i diritti umani e, se, d'ora in avanti sarà capace di rispettare la libertà di stampa oltre, naturalmente ai diritti sociali fondamentali per tutti i cittadini eritrei. Del resto la firma della pace tra #EritreaEthiopia è seguito con enorme interesse anche dall'Europa nella speranza di porre fine alle migrazioni che stanno mettendo a dura prova la tenuta dell'UE.

#AbyilAhmed ha preso il comando dell'#Ethiopia lo scorso 2 aprile, sta tenendo fede a tutte le promesse che aveva declamato prima dell'investitura: bisogna dare atto che sta continuando senza sosta nel suo progetto riformatore. Al suo interno, quel progetto conteneva un obiettivo importantissimo:riconciliare all'interno del grande paese africano le varie etnie e poi allargare la riconciliazione con gli altri Stati confinanti. A cominciare proprio dall'#Eritrea e passando dalla #Somalia.

Finalmente l'accordo di pace che venne firmato ad #Algeri nel lontano 2000 può dirsi entrato in vigore in una domenica di inizio luglio. 

(Fonte.:washingtonpost)
Bob Fabiani
Link
-https://www.washingtonpost.com        

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