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giovedì 26 luglio 2018

Se il vento del #Razzismo soffia forte in #Italia (e nel resto dell'#Occidente) mettendo a rischio la #solidarietà e la #giustiziasociale. La denuncia di #AboubakarSoumahoro








Non passa giorno dopo l'arrivo al potere in #Italia del #ministrodellapaura dell'#EsecutivoGialloVerde in cui non si assista alla generale caduta in basso nella sfera dei valori fondamentali che sono (e devono restare, malgrado tutto...) capisaldi irrinunciabili in uno Stato moderno e di diritto quale, è (o almeno lo era... oppure aspirerebbe ad esserlo) il fu (bel)paese.

A poche ore dall'ennesima sparata muscolare dell'inquilino del Viminale (questa volta l'occasione è stata la nuova crociata contro #Strasburgo laddove la Corte europea per i diritti dell'uomo sospendeva lo sgombero del Camping River dal momento che 300 persone finissero per strada. L'inquilino del dicastero dal quale dipende l'ordine pubblico della Repubblica italiana iniziava il consueto uso urlato di epiteti contro i cosiddetti "buonisti" n.d.t) in combutta con la sindaca di #Roma, Virginia Raggi per lanciare la "tabula rasa" ai danni di un #camporom (situato in Via Tiberina n.d.t), ossia, il tanto reclamizzato sgombero del campo (poi sospeso dall'UE per via del fatto che il Comune di Roma non ha presentato ne trovato valide soluzioni alla cacciata delle famiglie dal suddetto campo ...mentre scriviamo queste righe apprendiamo che lo sgombero è in atto tra le denunce dei residenti che ribadiscono di essere stati "sbattuti per strada" ...da fonti governative fanno sapere che invece la soluzione "#exitstrategy" sarebbe stata accettata da alcuni nuclei familiari ...), ne ha approfittato per lanciare il nuovo slogan : il "decreto sicurezza".

Ora è chiaro che da quel poco che è trapelato  - dalle stesse laconiche parole dell'inquilino del Ministero dell'Interno - si percepisca l'entrata in vigore di un "giro di vite" in chiave punitiva verso i #Migranti e i richiedenti asilo, verso le minoranze etniche ma anche verso tutti coloro che non rientrano nella visione oscurantista del #ministrodellapaura.
Ora questo ulteriore scatto in avanti avviene in un contesto sociale e politico tra i più preoccupanti degli ultimi decenni.




Il clima è cambiato (in peggio) e non soltanto sui social ma anche e sopratutto nei gangli vitali del paese dove soffia forte il vento distruttivo del #razzismo e dell'#apartheid in una crescente, inaccettabile "caccia al negro", in ripetuti gravissimi attacchi di stampo fascista (sdoganati dall'arrivo al potere del #ministrodellapaura che fa di tutto per banalizzarli mentre, al contrario arringa, urla, blatera, parole d' odio rivolte contro tutti: migranti e #Ong che hanno il difetto di salvare vite in mare ... ma nel paese si assiste a una pericolosa "deriva disumana" che serve da collante unico al mantra dell'inquilino volta a giustificare la paranoia di una inesistente invasione di migranti assolutamente falsa n.d.t) contro chi si adopera a difesa dei diritti umani in tutta la Penisola.

Ecco allora che AfricaLand Storie e Culture africane ospita la denuncia di Aboubakar Soumahoro sindacalista Usb che difende i diritti dei braccianti schiavi nelle campagne del nostro Meridione.
Aboubakar Soumahoro è un italo-ivoriano laureato in sociologia.




Le parole-testimonianza che leggerete qui di seguito fanno parte di un intervento del sindacalista Usb apparse sulle pagine de L'Espresso (n.26 Anno LXIV - 24 giugno 2018).

Eccone i passi salienti:

"Quanto stiamo vivendo, a partire dai luoghi delle contraddizioni sociali, mentre scrivo queste poche righe, mi fa venire in mente quanto diceva Aimé Césaire : 'Una civiltà che si dimostri incapace di risolvere i problemi che produce il suo stesso funzionamento è una civiltà in decadenza". 
Ma cosa vuol dire che una civiltà è in decadenza?
Ho ripetuto e sono convinto che la nostra civiltà, intesa come società nelle sue varie articolazioni, è in decadenza quando sostiene che l'essere "umano" sia un problema, quando vengono chiusi i porti agli esseri umani, mentre invece, le navi da guerra circolano liberamente e indisturbate. La nostra civiltà è in decadenza quando si pensa di risolvere i temi della giustizia sociale, i bisogni degli esclusi e delle escluse attraverso le politiche di austerità, o quando vengono colpiti con leggi repressive, con tagli allo Stato Sociale o con la ghettizzazione, coloro i quali decidono di lottare.".






Sentire il suono (e ancor di più il significato sociale e politico) di queste parole fa doppiamente male: tuttavia, non possiamo certo permetterci il lusso di recriminare su quello che ha permesso che anche in #Italia si arrivasse a respirare un'aria pesante, una brutta aria che fa somigliare - in modo inquietante - questa #Italia2018 a #Soweto1976 : come è stato possibile ridursi a tanto?
La risposta nel passaggio successivo scritto da Aboubakar Soumahoro dalle colonne de L?Espresso :

"La decadenza di una civiltà avviene quando si utilizza contro chi lotta un linguaggio incendiario e barbaro, perché privo di capacità di argomentazione, o quando si privano i lavoratori, precari, disoccupati, studenti e pensionati della possibilità di uscire da questa condizioni di impoverimento di massa con l'esplosione delle diseguaglianze sociali e la precarietà esistenziale che ci affliggono.". 

Non è un caso che questo passaggio racchiuda il "cuore del problema". Il problema non è il migrante né il rifugiato ma, le politiche d'austerità portate avanti dai governi in nome del diktat del "neoliberismo sfrenato" riportando in essere la "povertà per i popoli europei" al quale, non sono esenti neanche negli Stati Uniti d'America.
Se non si affronta questo nodo non si può risolvere il problema e, guarda caso, questo #EsecutivoGialloVerde (al pari degli altri governi che lo hanno preceduto) non affronta minimamente la questione. Anzi, ne fa una continua censura. Bypassando questo passaggio centrale, a quel punto, l'inquilino del Viminale è costretto  a mettere in campo una paranoica visione (tipica delle destre estreme, xenofobe e razziste n.d.t) utile a creare una pericolosa spirale di "odio etnico". Una sorta di "chiamata alle armi" utile a mettere gli uni contro gli altri. Gli ultimi contro i penultimi. ... dando così il via a quel "#FarWestItalia" assolutamente inaccettabile.

Come si può uscire da questa situazione?

Ecco cosa pensa Aboubakar Soumahoro:

"Per uscire da questa situazione non si possa prescindere da processi che definisco di 'ricomposizione meticcia'. Perché non si può parlare di giustizia sociale se non si parla di antisessismo, di antirazzismo e di antifascismo. Perché la solidarietà è la carne viva della nostra società, che non vuol dire 'buonismo'. 
Solidarietà vuol dire coniugare umanità e giustizia sociale insieme, a partire dai bisogni delle persone in quanto esseri umani e non merce di scambio. Una solidarietà quindi che veda camminare insieme  gomito a gomito braccianti e rider, lavoratori del pubblico e quelli del privato, disoccupati e precari, perché accomunati dal bisogno di un uguale salario per un uguale lavoro. 
Ciò indipendentemente dal colore della pelle e dalla provenienza geografica. Perché il bisogno di un lavoro e di un giusto salario, il diritto all'abitare, alla pensione, a costruirsi un presente e un futuro dignitoso non possono essere negati a nessuno.




Si tratta di bisogni di donne e uomini, che siano gay, lesbiche o meno, che richiedono risposte concrete senza alcuna strumentalizzazione né da parte di coloro i quali ci hanno portato in questo calvario né da chi ci governa oggi. 
La campagna di banalizzazione e disumanizzazione, con progetti di schedature etniche o guerra a chi salva vite umane, definendoli taxi del mare, con l'utilizzo di un linguaggio incendiario è sintomo di una decadenza che la nostra umanità non può accettare, culturalmente e socialmente.
C'è bisogno di un'umanità aperta che sappia partire dai luoghi delle contraddizioni sociali e culturali. Vale a dire insieme agli "invisibili e sfruttati" sistematicamente e continuamente impoveriti dalle politiche di austerità e dai tagli al welfare e ai servizi sociali, o dalle diverse forme di oppressione che vivono sulla propria pelle." . 


Il sindacalista italo-ivoriano Usb conclude così:

"So bene che è una strada impervia e difficile, sono più che consapevole che è lunga la lotta per affermare i nostri diritti, ma siamo in cammino e non abbiamo nessuna intenzione di fermarci."










-Tesimonianza/2:"Non si affitta a stranieri", #AboubakarSoumahoro


"Non affittiamo a stranieri" . E' stata la risposta che si è sentito dare il sindacalista italo-ivoriano dell'Usb noto per le sue battaglie contro il caporalato (altro problema di cui il #ministrodellapaura non parla mai nei suoi frequenti post sui social e nelle tante, troppe interviste che rilascia ai media adoranti), da diverse agenzie immobiliari di #Roma.
A denunciarlo è stato lo stesso #AboubakarSoumahoro che su Twitter scrive: "A quanti è negata la possibilità di affittare una casa? Perché studenti, precari, lgbt, meridionali o stranieri. Siamo sulla stessa barca, tutti". 

Il sindacalista aveva anche raccontato su Facebook la sua esperienza: "Sto cercando casa da affittare, chiamo un'agenzia di Roma concordando un appuntamento. Al termine della telefonata, durata oltre 4 minuti, l'operatrice mi chiede di lasciare i miei riferimenti, appena sente le iniziali del mio nome e cognome, mi dice che "Non si affitta a stranieri".

-Conclusioni 

Abbiamo voluto riportare questo episodio perché questo problema del diritto all'abitare di cui parla il sindacalista nel suo intervento sulle pagine de L'Espresso prima (in modo generale) e poi sulle pagine social (in modo diretto) è un problema che diventerà centrale nelle prossime settimane,rischiando di diventare ancor più esplosivo dopo i propositi bellicosi del #ministrodellapaura che nel decreto sicurezza - da approvare entro l'estate così fa sapere - partendo dall'attacco contro i rom ("sgomberi di ruspa e di governo") ma vuole andare a parare da un'altra parte. L'inquilino del Ministero dell'Interno intende entrare a "gamba tesa" contro le occupazioni abitative: ecco che anche in #Italia il cosiddetto #EsecutivoGialloVerde che a parole si schiera contro l'establishment   - tratto indelebile del #Trumpismo in #AmeriKKKa - mostra il vero e reale volto. E si schiera (come fanno sempre le destre fasciste n.d.t) con le lobby di settore (edilizia), le quali, adoranti, ringraziano.
Cosa significa (tradotto dal lessico ... del tutto limitato del #ministrodellapaura ) ?
Significa che il titolare del dicastero più importante del governo metterà insieme molti temi: dall'immigrazione all'ordine pubblico, decoro e sicurezza pubblica.
(Fonte.:lespresso;ilmanifesto)
Bob Fabiani
Link
-http://lespresso.it;
-www.ilmanifesto.it;
-www.usb.it           

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