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lunedì 11 febbraio 2019

L'appello: "Salviamo l'Europa da se stessa (per il futuro del Mediterraneo)"*







"L'Europa naufraga quando viola le leggi del mare e criminalizza chi soccorre i migranti" si legge in un passo contenuto in un appello rivolto ai sindaci europei scritto, da 8 primi cittadini spagnoli e italiani con il quale, si mobilitano contro la follia della ciusura dei porti e delle frontiere.
Un appello scritto anche per denunciare le politiche sovraniste che - secondo gli otto firmatari - minacciano di "uccidere" l'Unione europea"
(Bob Fabiani)


-"Salviamo l'Europa da se stessa (per il futturo del Mediterraneo)"*







"Il Mar Mediterraneo è stato la casa comune di civiltà millenarie nelle quali l'interscambio culturale ha significato progresso e prosperità. Oggi è divenuto la fossa comune di migliaia di giovani che vi trovano la morte per l'assenza di canali d'ingresso legali e sicuri.
Le città, luogo di convivenza di uomini e donne di origini molto diverse tra loro e rifugio di migranti e richiedenti asilo, guardano con stupore alla deriva (all'atteggiamento?) degli stati europei nei confronti dei diritti delle persone che cercano di attraversare il Mediteranneo.
Riteniamo legittimo l'obiettivo di fuggire dalla violenza o dalla mancanza di opportunità e libertà democratiche, e crediamo che la soluzione sia la pace e la democrazia, così come riteniamo che le migrazioni debbano essere gestite in maniera ordinata sotto il coordinamento di diversi organi governativi. Riconosciamo altresì che i nuovi arrivati e le nuove arrivate debbano avere gli stessi diritti e gli stessi doveri di ogni altro cittadino.
La chiusura dei porti italiani e maltesi alle navi di soccorso e il recente blocco burocratico nei porti spagnoli e italiani delle navi Open Arms, Aita Mari, Sea Watch3, insieme a quello dei porti francesi, sono esempi pratici di come anche l'Europa stia naufragando.
Riteniamo che l'Europa naufraghi quando viola la legge del mare, quando riduce i mezzi della propria guardia costiera, quando accusa di traffico di esseri umani chi li soccorre, facendo ciò che dovrebbero fare gli stati, quando cerca di annullare i meccanismi di solidarietà nelle nostre città. Naufraga quando i governi europei, nascosti dietro le proprie bandiere e presunte soluzioni pratiche, rifiutano di aiutarsi in modo solidale nell'affrontare il tema dei flussi migratori dovuti a conflitti regionali. Naufraga il progetto europeo, quando si vendono armi e si alimenta il conflitto a Sud e a Oriente del Mediterraneo senza assumersene alcuna responsabilità, quando si sceglie di alzare muri per creare zone di buio informativo e umanitario, quando si chiudono le frontiere comprando governi terzi e pagando eserciti stranieri affinché facciano il lavoro sporco. Naufraga quando si confondono le vittime dei conflitti con i loro assassini, come sta facendo l'estrema destra europea.
Dobbiamo salvare l'Europa da se stessa. Rifiutiamo di credere che la risposta europea di fronte a questo orrore sia la negazione dei diritti umani e l'inerzia di fronte al Diritto alla Vita. Salvare vite non è un atto negoziabile e negare la partenza alle navi o rifiutarne l'entrata in porto, un crimine. Costringere le persone a viere in un clima crescente di disuguaglianza su entrambe le sponde del mare è una soluzione a breve termine che non garantisce alcun futuro, sopratutto quando i flussi migratori più imponenti si producono seguendo altre rotte, non quelle marittime.
Le città presenti vogliono riconoscere l'azione e il coraggio della società civile rappresentata dalle navi di Open Arms, Sea Watch, Mediterranea, Aita Mari, Sea Eye, del peschereccio di Santa Pola, del sindaco di Riace, della Guardia Costiera italiana e dello spgnalo Salvamento Marittimo, così come di tutte le organizzazioni umanitarie che operano alle frontiere. Esigiamo che il governo italiano e quello spagnolo nonché la Commissione Europea abbandonino la strategia di bloccarle e criminizzarle.
Oggi ci siamo riuniti a Roma (sabato 9 febbraio 2019, n.d.t) per sigillare un'alleanza tra città europee che diano appoggio alle organizzazioni umanitarie e alle navi europee di soccorso nel Mediterraneo.





Allo stesso tempo, le città europee continueranno a lavorare insieme per combattere l'involuzione dei principi fondativi della Ue e riportare il progetto europeo a galla.
Un'alleanza in mare e una in terra per un Mediterraneo che abbia un futuro"


*Il manifesto della sindaca di Barcellona, Ada Colau, sottoscritto da sindache e e sindaci di Madrid, Saragozza, Valenzia, Napoli, Palerno, Siracusa, Milano, Latina e Bologna

**Questo appello è apparso nell'edizione di domenica 10 febbraio 2019 de @ilmanifesto
(Fonte.:ilmanifesto)
Bob Fabiani
Link
-www.ilmanifesto.it    
  

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