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giovedì 5 marzo 2020

I cambiamenti climatici dietro l'invasione delle locuste che divorano il Corno D'Africa







Nonostante qualche leader sovranista - primo fra tutti #TheDonald - si ostini ancora a negare l'esistenza dei cambiamenti climatici, facendo spallucce di disastri vari; in queste ultime settimane, dal Continente Nero arrivano altre certezze dei sconvolgimenti climatici che, hanno favorito l'arrivo di miliardi di cavallette impegnate a reperire cibo, divorando l'agricoltura nel Corno d'Africa, già duramente colpita dalla carestia.

L'eccezionale migrazione delle "locuste del deserto" causata dalla crisi climatica.

A tal proposito la Fao lancia l'allarme: "Minacciata la sicurezza alimentare di 20 milioni di persone".

Nonostante la drammatica situazione dei popoli del Corno d'Africa, gli aiuti economici restano al palo.

AfricaLand Storie e Culture africane, in questo #focus traccia la situazione in atto in  #Somalia, #Eritrea, #Etiopia, #Kenya, #SudSudan,  #Uganda.
(Bob Fabiani)

I numeri

Trasportati dai venti, che ne determinano la direzione e la velocità di spostamento, gli sciami di locuste possono percorrere fino a 100 chilometri al giorno. Uno sciame di 30-40 milioni di individui divora 3mila tonnellate di vegetazione al giorno.

David Phiri, coordinatore della Fao in Africa orientale, ha quantificato in 70 milioni di dollari gli aiuti necessari a contenere l'invasione delle cavallette.

"Bisogna agire presto per impedire un nuovo ciclo riproduttivo e la formazione di nuove larve".

Il precedente del Madagascar

Sette anni fa, nell'anno 2013, era stato il Madagascar a subire una terribile invasione di locuste di proporzioni incontrollabili. Il fenomeno devastante aveva creato gravi problemi alimentari al 60% della popolazione malgascia.


Cambiamenti climatici e inavasione di locuste si mangiano il Corno d'Africa

Dagli albori dell'agricoltura l'uomo ha sempre dovuto fare i conti con le locuste, cavallette migratici che distruggono i raccolti portando fame e miseria. La più devastante invasione degli ultimi decenni sta colpendo l'Africa orientale.

Nubi di locuste si sono impadronite dei cieli del Corno d'Africa, abbattendosi sotto forma di tempeste sulla vegetazione di vaste aree. Un insieme di eventi metereologici anomali, dovuti al cambiamento climatico, ha favorito la riproduzione esplosiva nella penisola arabica della Schistocerca grecaria (locusta del deserto) e la successiva diffusione in Somalia, Eritrea, Etiopia, Kenya, Sudan del Sud, Uganda. Sono tutti paesi che vivono una situazione di emergenza umanitaria a causa della carenza di cibo e delle guerre che si sono succedute negli ultimi anni.

La siccità

La siccità che negli ultimi anni ha colpito i paesi dell'Africa orientale ha determinato una crisi alimentare che con l'arrivo delle locuste può diventare drammatica.

"L'invasione delle locuste minaccia la sicurezza alimentare di una intera regione, con 20 milioni di persone che rischiano di aggravare irrimediabilmente la loro condizione".

Lo ha affermato il direttore generale della Fao.

Il fenomeno sta assumendo dimensioni incontrollabili per la velocità con cui gli insetti si spostano, per il ritardo e gli strumenti inadeguati con cui si sta affrontando il problema. In autunno gli osservatori della Fao avevano già espresso la loro preoccupazione per le intense piogge cadute nelle aree semidesertiche dove le cavallette vivono e si riproducono. Il suolo, per l'elevato grado di umidità, ha favorito una riproduzione di dimensioni straordinarie degli insetti che, raggiunto lo stadio adulto, si sono organizzati formando sciami di milioni di individui che si sono mossi alla ricerca del cibo.







I cerali (mais, grano, sorgo) risultano i più colpiti. La distruzione del sorgo, in particolare, è una tragedia per le popolazioni delle regioni aride, perché si tratta dell'unica pianta che si sviluppa in condizioni di scarse precipitazioni e che resiste alle carenze idriche, rappresentando il principale alimento. Il ciclo vitale delle locuste è stato oggetto di numerose ricerche negli ultimi anni, consentendo di comprendere il loro comportamento.

Insetti

Questi insetti, che appartengono all'ordine degli Ortotteri (dal greco "ali dritte"), vivono due fasi: una sedentaria, che è solitaria, e una migratoria, che è gregaria. Le condizioni metereologiche e la disponibilità di cibo svolgono un ruolo fondamentale nel favorire questo passaggio. I ricercatori delle università di Oxford e Cambridge hanno dimostrato che è la serotonina a modificare il comportamento delle locuste. Questo neurotrasmettitore, che nell'uomo regola la temperatura corporea, il sonno, l'umore, l'appetito, la sessualità, è presente anche nel sistema nervoso centrale delle locuste ed è in grado di modificare la loro percezione, attivando i segnali chimici (fenomini) utilizzati per comunicare. Gli insetti, dopo la riproduzione e lo sviluppo, continuano la loro vita solitaria se si trovano in una condizione di bassa densità abitativa, mentre, in caso di sovraffollamento, la serotonina produce modificazioni metaboliche e comportamentali che portano alla formazione di sciami devastanti che fanno terra bruciata. Avere compreso il maccanismo che controlla il processo di aggregazione delle locuste può consentire di intervenire sul loro comportamento per limitare i danni. I tre cicli riproduttivi, che si sono susseguiti a partire dall'autunno, hanno portato a un rapido aumento della popolazione di locuste, arrivando a superare i 200 miliardi di individui nei territori del Corno d'Africa. Le migrazioni dipendono da vari fattori: disponibilità di cibo, direzione e intensità dei venti, umidità, pressione atmosferica. Trasportati dai venti, che ne determinano la direzione e la velocità di spostamento, gli sciami possono percorrere in un giorno anche più di 100 Km. Uno sciame di media grandezza, formato da 30-40 milioni di individui, è in grado di divorare in un giorno tre mila tonnellate di vegetazione.

Kenya

In Kenya, in questi giorni, è stato segnalato uno sciame largo 40 Km e lungo 60 Km. Anche nell'Asia meridionale (Ira, Pakistan e India) si segnala la presenza di sciami provenienti dalla penisola arabica. In un periodo in cui tutta l'attenzione è rivolta al coronavirus, si sta producendo un altro fenomeno legato ai cambiamenti climatici, che porta alla scomparsa di decine di migliaia di ettari di vegetazione in una delle aree più povere del pianeta.

David Phiri, coordinatore Fao in Africa orientale, che ha quantificato in 70 milioni di dollari gli aiuti necessari a contenere l'ivasione, ha lanciato un appello.

"Bisogna agire al più presto per impedire un nuovo ciclo riproduttivo che porterebbe alla formazione di nuove larve che moltiplicherebbero di 500 volte il numero degli insetti".

Ma solo una piccola parte degli aiuti richiesti è arrivata e i singoli paesi non sono in grado di affrontare l'emergenza.

A causa del riscaldamento del pianeta, che ha determinato un aumento della temperatura nelle zone temperate, anticipano la loro migrazione verso l'Europa. Quando gli sciami di locuste si sono diffuse in Africa orientale, molte specie di uccelli si erano già messi in viaggio verso nord e non potevano più svolgere una opera di contenimento degli insetti.
(Fonte.:ilmanifesto)
Bob Fabiani
Link
-www.ilmanifesto.it    

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