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sabato 17 ottobre 2020

News for Africa n° 26 (il Continente informa)


 




La consueta panoramica delle notizie dei siti, quotidiani e settimanali africani e di tutto il mondo. In questo numero:

  • Costa d'Avorio, presidenziali del 31 ottobre in clima preoccupante
  • Nigeria, stop alla polizia violenta
  • Mali, la liberazione degli ostaggi
  • Coronavirus, brevetti da sospendere
  • Guinea, alle presidenziali di domani, 18 ottobre, Condé ci riprova
  



-Costa d'Avorio, presidenziali del 31 in in clima preoccupante


Le presidenziali ivoriane, in programma il 31 ottobre, si svolgeranno in una tensione crescente. Le rivalità interne all'élite politica che si contente il potere da 30 anni minacciano di esplodere : la Costa d'Avorio rischia di ripiombare nella spirale delle violenze che caratterizzarono le precedenti elezioni quelle del 2010 e, se si riuscirà a evitare le violenze dopo le elezioni, il paese dovrà fare i conti con una nuova crisi. Ouattara  - se riuscisse nell'impresa di vincerle nuovamente - potrebbe trovarsi di fronte al mancato riconoscimento di tale vittoria e, un attimo dopo, Abidjan ripiomberebbe nel caos.

(fonte.:theconomist)


-Nigeria, stop alla polizia violenza


Da inizio ottobre migliaia di nigeriani protestano in varie città contro le violenze della polizia, e in particolare contro gli abusi degli agenti della Squadra speciale contro i furti (Sars), accusati di estorsioni, arresti illegali, torture e omicidi. Secondo Quartz Africa le manifestazioni più grandi dell'ultimo decennio - in cui sono morte una decina di persone - sono guidate da un movimento digitale di giovani che ha lanciato sui social network l'hashtag #EndSars. Il 12 ottobre il presidente ha promesso di sciogliere la Sars.

(fonte.:qz/africa)


-Mali, la liberazione degli ostaggi


L'8 ottobre in Mali il Gruppo di sostegno all'islam e ai musulmani (Gsim), un'alleanza di gruppi jihadisti nata nel 2017, ha liberato quattro ostaggi : il leader dell'opposizione maliana Soumaila Cissé, rapito lo scorso 25 marzo vicino a Timbuctù; l'operatrice umanitaria francosvizzera Sophie Pétronin, prigioniera da quattro anni; gli italiani Pierluigi Macalli, un prete sequestrato in Niger nel 2018, e Nicola Chiacchio, un turista fatto prigioniero in Mali l'anno successivo. Sono stati liberati dopo che l'11 ottobre il governo di Bamako aveva accettato di rilasciare circa "duecento jihadisti, o presunti tali, rinchiusi nelle carceri maliane", scrive Le Point Afrique. Il leader del Gsim, Iyad ag Ghali, "ha di che vantarsi. Non solo è riuscito a far liberare centinaia di prigionieri in cambio di pochi ostaggi : nelle casse della sua organizzazione sarebbero stati anche versati milioni di euro. Un fatto che accresce il suo prestigio tra i gruppi jihadisti". Il sito francese Médiapart rivela che Cissé, sequestrato mentre faceva campagna elettorale nel nord del paese, avrebbe potuto essere rilasciato molto prima se le trattative non fossero state ostacolate dal capo dei servizi segreti Moussa Diawara - che si pensa sia scappato all'estero dopo il golpe in Mali del 18 agosto - e dalla Francia, che ha preteso che il politico fosse liberato insieme a Pétronin.

(fonte.:lepoint.fr/afrique;mediapart)



-Coronavirus, brevetti da sospendere 


Ad aprile è stata lanciata Covax, un'iniziativa dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per assicurare che anche i paesi poveri ricevano il vaccino contro il Covid-19, a prezzi contenuti. Covax è sostenuta da Cina e Unione europea, ma non dagli Stati Uniti. La corsa ad accaparrarsi i vaccini che si è scatenata negli ultimi mesi ostacola quest'obiettivo, scrive The Continent. Per questo India e Sudafrica hanno chiesto all'Organizzazione mondiale del commercio di concedere una deroga agli obblighi previsti dai trattati internazionali in materia di proprietà intellettuale, in modo che tutti i paesi abbiano la possibilità di ignorare i brevetti su farmici, test e vaccini contro il Covid-19 per l'intera durata della pandemia.

(fonte.:mg.co.za/thecontinent)


-Guinea, domani si vota per le presidenziali e Condé ci riprova


Gli elettori sono attesi alle urne domenica 18 ottobre per le elezioni presidenziali. Il capo dello stato Alpha Condé si candida a un terzo mandato, una decisione contro cui decine di migliaia di guineani protestano da ottobre del 2019. Secondo l'opposizione, da allora più di novanta persone sono morte nella repressione delle manifestazioni contro il presidente. Alpha Condé è da 10 anni alla guida del paese e per questo, i suoi 11 avversari hanno deciso di fare fronte comune unendosi in un Collettivo dei candidati per l'alternanza.

(fonte.:jeuneafrique)

Bob Fabiani

Link

-https://africalandilmionuovoblog.blogspot.com/news-for-africa 


   





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