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mercoledì 28 ottobre 2020

#USA2020, se Trump esalta i complottisti di QAnon (Pt.3)


 





Negli Stati Uniti sono sempre di più le persone convinte che il mondo sia guidato da una cricca di miliardi di sinistra, satanisti e pedofili. E che Donald Trump stia per sconfiggerli.

AfricaLand Storie e Culture africane pubblica oggi la terza parte dell'inchiesta sulla galassia di QAnon che sta inquietando tutta l'America mentre l'appuntamento elettorale del 3 novembre si avvicina sempre più e gli adepti sembrano avere una voce in capitolo sulle elezioni, come abbiamo pubblicato ieri nella seconda parte di questa inchiesta.


-I seguaci


In un gelido giovedì di inizio gennaio una folla ha cominciato a radunarsi nelle strade del centro di Toledo, in Ohio. All'ora di pranzo, più di sette ore prima che cominciasse il primo raduno dell'anno di Donald Trump, la fila per entrare nell'Huntington center circondava due interi isolati. L'aria era carica di entusiasmo e c'era un'atmosfera a metà tra un concerto country e il raduno di una milizia ramata : molti bianchi, sigarette elettroniche in abbondanza, bandiere degli Stati Uniti ovunque. In fondo alla strada, in cima a un vecchio palazzo di mattoni, era appeso uno striscione alto due piani : "Benvenuto a Toledo, presidente Trump. Chi è Q? Servizi segreti? Q+?" (nel gergo di QAnon Q+ indica Trump n.d.t). Le bancarelle vendevano spille, braccialetti e magliette con la lettera Q.

Chiacchierando con le persone in fondo alla fila per scoprire se qualcuno conoscesse QAnon ci si imbatteva negli occhi di una donna, immediatamente illuminati. Con un singolo movimento si è tolta la giacca e ha fatto un piccolo salto per mostrare la schiena. 

Aveva una Q composta con il nastro adesivo sulla maglietta rossa. Il suo nome era Lorrie Shock, e ci ha tenuto subito a fare una precisazione : "Non siamo un gruppo terrorista".

Shock è nata in Ohio e non ha mai lasciato lo stato. Per gran parte della sua vita adulta ha lavorato in una fabbrica della Bridgestone che produce componenti di automobili : "Un lavoro sporco e sfiancante, ma pagavano bene", dice. "Sono riuscita a mandare a scuola tre figlie".

Attualmente Shock svolge quello che definisce un lavoro "pre-pensionamento" : assiste adulti con bisogni speciali. Trascorre le giornate giocando con loro e aiutandolia entrare e a uscire da una piscina. Si è presentata al raduno di Trump con il suo amico Pat Harger, in pensione dopo 32 anni di lavoro in una fabbrica della Whirlpool. La moglie di Harger gestisce un servizio di catering, per questo non era presente al raduno. Harger e Shock sono vecchi amici. "Abbiamo 57 anni e ci conosciamo fin dalle elementari".

Ora che le sue figlie sono cresciute e non deve più lavorare in fabbrica, Shock ha più tempo per se stessa. Prima passava le serate a leggere romanzi (non ha la tv), ma ora è impegnata nella sua caccia a Q, in cui si è imbattuta per la prima volta su Facebook nel 2017 : "La 'ricerca' ha attirato subito la mia attenzione. Bisogna informarsi, senza dare nulla per scontato. Non m'interessa chi fa una dichiarazione, anche se fosse il presidente Trump io farei le mie ricerche per farmi un'idea della situazione".

L'universo di QAnon è sempre più profondo e in espansione. I contesti, gli acronimi  e le abbreviazioni si accumulano progressivamente, uno strato sopra l'altro. Il "castello" è la Casa Bianca. Le "molliche" sono gli indizi. Cbts sta per calm before the storm, la quiete prima della tempesta. WWG1WGA significa where we go one, we go all, dove va uno andiamo tutti, un'espressione di solidarietà tra i seguaci di Q. Esiste anche un Q clock, un calendario che alcuni adepti usano per decodificare i presunti indizi contenuti nelle marche temporali degli interventi di Q e dei tweet di Trump.

Al culmine della propria devozione, Shock trascorreva dalle quattro alle sei ore al giorno leggendo e rileggendo le parole di Q, spulciando documenti online e prendendo appunti. Ora ha ridotto il suo impegno a una o due ore al giorno.

"Quando ho cominciato tutti pensavano che fossi pazza", racconta ad alcuni reporter di The Atlantic. Comprese le due figlie "molto di sinistra", aggiunge. "Gli voglio bene lo stesso, anche se pensano che sono pazza".

Come Trump, Q ripete spesso che i mezzi d'informazione più autorevoli diffondono informazioni false (ma tace, ovviamente, sulle #FakeNews di #TheDonald ...). Shock e Harger preferiscono informarsi su Facebook invece che affidarsi alle fonti tradizionali. Non leggono i giornali locali e non guardano i più importanti canali televisivi.

"Non bisogna guardare i telegiornali", spiega con un tono di voce deciso, Skock. "Tanto non ci dicono un cazzo". Harger segue One America News Network, ma fino a qualche tempo fa guardava la Cnn. "Eravamo incollati allo schermo, da sempre. Fino a quando quest'uomo,  Donald Trump, ci ha aperto gli occhi e ci ha fatto capire cosa stava succedendo. Anche Q è fondamentale, perché ci dice in anticipo cosa succederà"

A questo punto, i reporter chiedono ad Harger e Shock di illustrare alcuni esempi di previsioni che si sono avverate.

Non sono riusciti a citare episodi specifici, ma hanno invitato i giornalisti a informarsi per proprio conto. E se si chiede loro come sia possibile che gli eventi annunciati da Q - come per esempio l'arresto di Clinton - non si siano mai verificati, rispondono che l'inganno fa parte del piano di Q.

"Penso che molte previsioni non si siano avverate", aggiunge Shock. Ma il suo tono, più che infastidito, era assolutorio.


   


Harger racconta di aver votato per Obama alle elezioni del 2008. E' cresciuto in una famiglia di democratici e suo padre era un sindacalista. Ma poi è arrivato Trump, che lo ha convinto a non fidarsi delle istituzioni. Mentre l'amico parlava, Shock annuiva. "Il motivo per cui penso di potermi fidare di Trump è che non fa parte dell'establishment", ha sottolineato. A un certo punto Harger invita i reporter a riflettere sul destino di John F. Kennedy Jr. - morto nel 1999 in un incidente al largo di Martha's Vineyard - insinuando che Hillary Clinton ne avesse ordinato l'omicidio. Altri seguaci di QAnon sostengono che Jfk junior abbia inscenato la sua morte e sia un sostenitore di Trump, se non Q in persona. Alcuni prevedono un suo spettacolare ritorno in politica e la sua candidatura come vicepresidente di Trump alle elezioni del 2020. Se poi si prova a chiedere a Herger se esistano prove a sostegno della sua teoria, ha ribaltato la mia domanda : "Esistono prove che sia falsa?".

I reporter chiedono a Shock se avesse un'idea della reale identità di Q. La seguace della setta risponde immediatamente : "Credo che sia Trump"

La domanda seguente dei giornalisti di The Atlantic è virata sulla reale capacità di #TheDonald di usare 4chan, una piattaforma piuttosto complicata per i principianti. Shock risponde così : "Penso che sappia molto più di quanto crediamo", poi aggiunge e precisa che la sua ossessione per Q non è legata a Trump. All'inizio non voleva parlare di questo argomento, ma di recente ha capito. "Dio mi ha condotta da Q. Sapevo che se fosse stato un inganno Dio mi avrebbe detto: 'Basta, non farlo'. Ma non è stato così. Prego molto, ho detto 'Padre, devo smettere di perdere tempo con tutto questo?'. Ma sento che non devo fermarmi".

Spesso è difficile capire quale tipo di seguace di Q si abbia davanti. Chiunque usi l'hashtag Q può essere un adepto, ma anche una persona che finge di esserlo per divertimento. Di sicuro molti utenti sono consapevoli che Q è una fantasticheria, ma la seguono ugualmente perché in QAnon trovano elementi che li avvicinano al mondo dei giochi di ruolo. Nella costellazione dei sostenitori di Q, Shock e Harger sembrano due prototipi ideali. Si sono imbattuti in Q e qualcosa, dentro di loro, è scattato. La favola si è inserita alla perfezione nella visione del mondo.

(Fonte.:theatlantic)

-Fine Terza Parte

Bob Fabiani

Link

-www.theatlantic.com

  

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