Mentre gli ultimi sondaggi indicano il candidato Dem, Joe Biden, in vantaggio di 17 punti su Trump è ormai chiaro che la democrazia USA sia arrivata a un bivio, grazie anche alla spericolata campagna elettorale dell'attuale presidente che, ha sta dando il peggio di sé tra insofferenza al "voto per posta" (causa pandemia) e, inquietanti appelli alle milizie dell'ultradestra razzista contro Antifa e il movimento antirazzista Black Lives Matter. Per certi versi, la campagna per le presidenziali 2020 è addirittura peggiore di quella di 4 anni che pure aveva toccato il fondo.
Ci sono due aspetti che preoccupano tutti gli analisti e gli esperti statunitensi : durante i suoi infuocati "cinguettii" - quasi quotidiani -, questo presidente (anche durante l'unico 'faccia a faccia' del #Debate2020 n.d.t), ha più volte detto di non accettare l'eventuale sconfitta elettorale e, in parallelo a questo, - e qui l'altro preoccupante aspetto -, sempre durante il peggiore confronto tra aspiranti candidati alla Casa Bianca, #TheDonald, non ha esitato la "chiamata alle armi" dei facinorosi, razzisti, bianchi delle milizie armate della galassia della destra estrema.
A questo punto cosa può accadere all'indomani del #SuperTuesday, del 3 novembre 2020?
E' quello che cercheremo di capire in questo post di AfricaLand Storie e Culture africane. Prima di addentrarci su questo inquietante scenario, vale la pena soffermarsi, per un attimo, sulla recente lettura dello stato dell'arte della democrazia americana, di Joseph Stiglitz, già capo economista della Banca mondiale nonché consulente economico del governo statunitense. Nel 2001 ha vinto il premio Nobel per l'economia.
"Il Partito repubblicano sta facendo la guerra alle istituzioni e sta condannando il paese al dominio della minoranza, ridisegnando i collegi elettorali a proprio vantaggio".
-Michigan, l'assaggio di "guerra civile" dell'ultradestra USA
Il piano per rapire la governatrice Dem Whitmer è un esempio lampante e drammatico dei metodi della galassia suprematista pronta a entrare in azione per Trump. Siamo arrivati a questo e del resto, 4 anni di #Trumpismo hanno talmente sfibrato il tessuto sociale e politico USA da rendere questa "soluzione", come la più naturale. Da New York a Washington, da Los Angeles a Chicago e nel resto del paese, tutti, sono col fiato sospeso e angosciati se dovesse verificarsi lo scenario peggiore : Trump sconfitto da Biden. A quel punto, il tycoon, ha già urlato - con la bava alla bocca - che "non accetterò nessun risultato che non sia la mia vittoria perché queste elezioni sono truccate dal voto postale"; si potrebbe assistere a un presidente silurato che si arrocca dentro il Palazzo senza lasciare il potere e, nel frattempo, per le strade d'America, i suoi supporter, armati fino ai denti a fargli da scudo.
Non esiste nessun precedente nella lunga storia d'America ma potrebbe essere lo scenario davanti al quale, il mondo intero potrebbe essere costretto a fare i conti. Che tutto questo non sia solo la lettura di chi è contro l'attuale presidente ma la realtà del dramma al quale l'America è arrivata dopo 4 anni dell'amministrazione Trump : esiste un precedente inquietante ed è andato in scena nel Michigan, lo scorso aprile 2020 quando il paese - al pari del resto del mondo - era alle prese col lockdown a causa della pandemia da Covid-19.
"Prendiamo la fottuta governatrice. Prendiamo la puttana. Perché adesso lo facciamo, amico. Siamo pronti".
Le parole che avete appena letto sono state registrate sui social da Adam Fox, miliziano bianco a capo di un gruppo dal nome comico, i Wolverine Watchmen, che però da mesi aveva un serio progetto per sequestrare la governatrice democratica del Michigan, Greetchen Whitmer.
La volevano rapire e processare, probabilmente avevano anche in serbo di ucciderla, mentre un gruppo fratello avrebbe assaltato il parlamento dello stato e preso ostaggi, avviando una rivolta civile.
Tutto questo è emerso a 3 settimane dalle elezioni.
Mister Fox è stato messo su nastro da un infiltrato dell'FBI, e giovedì 8 ottobre è scattata la retata : 13 arresti, 6 miliziani e gli altri fiancheggiatori, un articolato piano per far saltare in aria un ponte e distrarre la polizia, un taser per stordire la governatrice con scariche elettriche, un covo sotterraneo nascosto da un tappeto per riunirsi prima e custodire l'ostaggio poi, esercitazioni, sopralluoghi, armi ed esplosivi ... Insomma, l'esempio lampante dell'assortimento del terrore.
La governatrice Whitmer era colpevole di aver deciso un parziale lockdown anti-Covid lo scorso aprile (mentre nel frattempo gli USA sono di gran lunga il paese più colpito dal virus). Un liberticidio secondo i molti patrioti armati fino ai denti che ingrassano la base del trumpismo - e che Donald Trump copre politicamente con raffiche di tweet.
Qualcuno temeva la guerra civile, se il presidente rifiuterà la sconfitta verso cui marcia spedito (ma attenzione ai facili entusiasmi .. non è mai detto) e cercherà di strappare la vittoria a un tribunale amico come la Corte suprema.
Ma si tratta di allarmismo? Ecco, quello in Michigan è un assaggio. Una prova investigativa di quanto sia seria la situazione, e di quanto sia violenta. Si sarebbe tentati di chiamarlo "indice AR-15". Non si tratta di un parametro economico. E' un fucile d'assalto. La copia semi-automatica del M-16 in dotazione alle forze armate americane (il kit per trasformare uno schioppo in un mitragliatore si vende in tutte le migliori armerie).
Nel 1994 scattò il divieto federale a possedere fucili automatici, e gli AR-15 prodotti crollarono a 70mila. Nel 2003 il divieto finì, e gli AR-15 erano 380mila. Nel 2008, all'elezione di Obama, erano 633mila. Alla fine del regno di Obama balzarono al picco massimo e non sono più scesi : 2,3 milioni di AR-15 l'anno è l'ultima stima del 2016, al decollo del trumpismo.
E' il fucile d'assalto a un ragazzino di 17 anni che uccise due persone durante una manifestazione di Black Lives Matter lo scorso agosto. Un assassino di 17 anni con un mitra, circondato di militia man, complimentato dalla polizia ("we really appreciate") prima di sparare e poi squagliarsela. Kyle Rittenhouse ha solo 17 anni. Per ogni singolo giorno della sua vita, il suo paese è stato in guerra - al terrore, alla droga e tutte le altre prodotte dal generoso bellicismo americano. La polizia intorno a lui è stata militarizzata (lo abbiamo scritto tante volte quando abbiamo affrontato l'annosa questione razziale in USA n.d.t) ogni giorni di più e autorizzata a irrompere, sparare, uccidere (anche dentro le case dei cittadini, naturalmente afroamericani n.d.t). E da quando il ragazzino Kyle ha finito le medie, il presidente del suo paese inneggia ai "patrioti" delle milizie bianche.
Una confusa ultradestra di blue collar con un arsenale nel garage e la baita blindata sui monti, in cui l'esplosivo è nascosto accanto all'alambicco.
Un'ultradestra lurida che confina con l'ultradestra di giacche e cravatte turbo-capitaliste e di famiglie bianche fanaticamente religiose.
"LIBERATE IL MICHIGAN", twittò Trump a tutte maiuscole in aprile, quando migliaia di manifestanti assediarono il parlamento dello stato per protestare contro la serrata anti-virus della governatrice Whitmer. Molti erano armati. Di AR-15 (come potete vedere nella foto che pubblichiamo in calce al post).
Tutto questo - ossia lo scenario e il contesto in cui è nato e cresciuto l'assassino Kyle - non è per nulla secondario perché quest'anno, chi è nato all'inizio della war on terror vota per la prina volta.
Poche ore dopo la retata Trump già accusava miss Whitmer di essere "orribile" e in un crescendo delirante "mi accusa di avere simpatie per i suprematisti mentre Joe Biden non dice una parola contro Antifa, gli anarchici, i saccheggiatori".
E' questo il tenore della campagna impostata dal tycoon, un livello talmente basso che ha stupito gli stessi americani che durante il primo dibattito, senza aspettare la fine, hanno abbandonato la visione del penoso spettacolo. Tuttavia, il tycoon ha impostato la sua campagna sul concetto "Law and order" ("Legge e ordine") come già fece Nixon : la speranza di #TheDonald è di spuntarla sul candidato dem Joe Biden : ma l'incognita Covid-19 potrebbe sparigliare le carte (anche dopo la positività del presidente che, per altro, non ha ancora capito la lezione di questo virus e non appena uscito dall'ospedale ha ricominciato la solita narrazione negazionista).
La condotta dell'attuale presidente rimanda al "fascismo intrinseco" tratto riconoscibile del #Trumpismo : la calcolata confusione tra disordine e ingiustizia e la persecuzione del primo mentre essi stessi incrudeliscono la seconda. Messo in mano ai militia men, questo impianto ideologico produce violenza contro ogni nemico - neri, gay, islamici, ma anche ogni progressista anche mite come la governatrice Whitmer.
Le milizie sono la versione off-line dei complottisti psicopatici come QAnon (torneremo nei prossimi giorni su questo altro inquietante fenomeno della società statunitense n.d.t), sigla che ha invaso i social media convincendo quantità di soprovveduti che Joe Biden è il capo di un complotto mondiale di pedofili - i social media li hanno recentemente spenti. Meno di un mese fa il direttore dell'FBI, Christopher Wray confessò al Comitato per la sicurezza interna alla Camera, in audizione pubblica, che la più grave minaccia per gli USA in questo momento è "l'estremismo razziale violento".
Sono state censite almeno 276 milizie bianche, e stime ormai piuttosto datate parlano di 60mila membri sparsi in tutto il paese ma particolarmente in Arizona, Michigan, Missouri, Ohio ("io li odio i nazisti dell'Illinois", ma in Illinois non ce n'è più ... dicevano i Blues Brothers nell'omonimo film ...).
Hanno registrato un'impennata nel numero durante gli anni di Obama e nei consensi con Trump.
Quali sono le più note a livello nazionale?
I Three Percenters, dal numero dei coloni che si dice presero le armi contro l'Inghilterra. Gli Oath Keepers, tutti ex poliziotti che giurano di "difendere la costituzione contro tutti i nemici interni ed esterni". I Costitutional Sheriffs, polizia locale che considera il potere federale un subordinato. Ne esiste anche una nera, la Not fucking around coalition, "quelli che fanno sul serio" : per ora sono apparsi, armati e disciplinati, a margine di qualche manifestazione di Black Lives Matter. Ma centinaia sono i gruppi paramilitari regionali che copiano l'attrezzatura e i vestiti dell'esercito, e si distinguono solo perché molti hanno la panza.
La situazione è talmente bellicosa che il mese scorso Trump junior (se non ci pensa il padre-presidente ci pensa il figlio ...) ha lanciato un appello online per "un'armata di americani" che controlli la legittimità del voto ... col rischio che potremmo vedere scene inaudite ai seggi elettorali come se, nel frattempo, l'America fosse precipitata in una delle dittature reazionarie ...
La settimana scorsa tutti i grandi social media - Twitter, Facebook, Whatsapp - hanno deciso, in vario modo, di cancellare ogni e qualsiasi post "elettorale" che contenga riferimenti bellici e parole come armata, rivolta, sparate e via discorrendo. Dopo che nel 1995 Tim McVeigh fece saltare in aria un edificio federale facendo strage con un furgone di concime chimico, nessuno può permettersi di ridere delle milizie. Ma nessuno ha il diritto di aizzarle.
(Fonte.:theatlantic)
Bob Fabini
Link
-www.theatlantic.com
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