L'appuntamento settimanale di AfricaLand Storie e Culture africane con i siti, settimanali e quotidiani di tutto il mondo per raccontare il Continente. In questo numero:
- Egitto, Patrick Zaki ancora in carcere
- Guinea, agitazione nelle piazze
- Mali, posti chiave ai militari
- Coronavirus, chiusure localizzate in Africa come in Medio Oriente
- Sudan, i frutti della pace
- Algeria, centinaia di manifestanti violano divieto governativo alle proteste
- Libia, negoziati col Marocco
-Egitto, Patrick Zaki ancora in carcere
Patrick Zaki, l'attivista egiziano che studiava all'università di Bologna, resterà in carcere altri 45 giorni è questa la decisione del tribunale del Cairo che il 7 ottobre ha ratificato l'ennesima detenzione dello studente arrestato all'aeroporto della capitale egiziana avvenuta lo scorso 7 febbraio.
(fonte.:jeuneafrique)
-Guinea, agitazione nelle piazze
"Dopo mesi di tregua dovuti alla pandemia e agli esami scolastici", scrive Le Pays, il 29 settembre scorso "gli oppositori del presidente Alpha Condé, pronto a competere per un terzo mandato alle presidenziali del 18 ottobre, sono tornati in piazza contro il suo tentativo di monopolizzare il potere. I due campi contrapposti sembrano determinati a proseguire la loro lotta a ogni costo".
(fonte.:lepays)
-Mali, posti chiave ai militari
Il 5 ottobre è stato presentato il nuovo governo maliano guidato dall'ex ministro degli esteri Moctar Ouane, nominato premier il 27 settembre, scrive L'Indépendant. L'esecutivo è composto da 25 ministri, com'era stato stabilito al termine del dialogo nazionale tra la giunta militare al potere e le organizzazioni della società civile. I militari controllano quattro ministeri: difesa, sicurezza, amministrazione territoriale e riconciliazione. Il 6 ottobre la Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Cédéao) ha tolto le sanzioni che aveva imposto dopo il colpo di stato del 18 agosto.
(fonte.:lindépendant)
-Coronavirus, chiusure localizzate in Africa come in Medio Oriente
Dopo un preoccupante aumento dei contagi da Covid-19, le autorità libanesi e tunisine hanno optato per delle chiusure mirate invece di imporre il lockdown sull'intero territorio, scrive Arab Weekly. L'obiettivo è non fermare completamente l'economia. In un centinaio di centri abitati libanesi saranno limitati gli spostamenti e tutte le attività saranno bloccate fino al 12 ottobre. Tunisi ha invece affidato ai governatori la responsabilità di imporre il lockdown nelle loro regioni, se la diffusione delle infezioni metterà troppo sotto pressione il fragile sistema sanitario. Intanto, nelle ultime settimane, in Africa, si è registrato in primo rallentamento del virus favorito dalla fine delle stagione invernale.
(fonte.:arabweekly)
-Sudan, i frutti della pace
In una cerimonia ufficiale il 3 ottobre a Juba, in Sud Sudan, è stato firmato l'accordo di pace che dopo 17 anni mette fine alla guerra in Darfur, scrive il quotidiano sudanese Al Akhbar al Youm. L'intesa è stata negoziata dalle autorità di transizione del Sudan e dalla coalizione ribelle del Sudan revolutionary front (Srf), formata da sei gruppi di combattenti del Darfur e degli stati del Nilo Azzurro e del Sud Kordofan, e affronta questioni chiave come le priorità della terra, i risarcimenti e il ritorno dei profughi. Anche se all'intesa non hanno aderito due importanti fazioni ribelli, è stata una vittoria politica per il primo ministro Abdallah Hamdok, che guida il governo di transizione di Khartoum da settembre del 2019. "Questi accordi di pace erano attesi con impazienza", scrive Mediapart. "L'esecutivo deve fare i conti con un'inflazione che ad agosto ha raggiunto il 160 per cento, una valuta locale in caduta libera, la scarsità di carburante e di farina, un alto tasso di disoccupazione e i conflitti politici e interetnici nell'Est del paese". Al Akhbar al Youm descrive l'atmosfera di festa in Darfur, dove gli abitanti si aspettano che la pace dia dei risultati concreti e favorisca la ripresa economica.
(fonte.:akhbarelyom;mediapart)
-Algeria, centinaia di manifestanti violano divieto governativo alle proteste
Il 5 ottobre ad Algeri centinaia di manifestanti hanno infranto il divieto di protestare imposto dal governo dopo lo scoppio della pandemia. Chiedevano più democrazia e la liberazione di 60 detenuti dell'hirak, il movimento popolare che ha portato alla caduta di Abdelaziz Bouteflika nel 2019. Una ventina di persone è stata arrestata.
(fonte.:internazionale;jeuneafrique)
-Libia, negoziati col Marocco
Il 6 ottobre, nel corso di negoziati in Marocco, i rappresentanti dei parlamenti delle autorità rivali libiche hanno trovato un primo "consenso" in vista della riunificazione.
(fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-https://africalandilmionuovoblog.blogspot.com/news-for-africa
Nessun commento:
Posta un commento