Due giorni dopo la scadenza del "Memorandum Italia / Libia" che resterà in vigore per altri 3 anni iniziano a emergere una serie di quesiti che non hanno ricevuto risposta, né dal governo in carica né dagli esponenti che componevano l'esecutivo Gentiloni che firmò il Memorandum.
Prima di riportare i 6 quesiti ci concediamo una piccola riflessione : l'attuale governo italiano - detto "Conte bis" - era nato per porre rimedio alle derive reazionarie e dichiaratamente razziste del precedente ma, ha fallito su tutta la linea. La riprova si è avuta con il #MemorandumItaliaLibia : era chiaro che quell'accordo non doveva essere riconfermato se non altro perché, in questo modo, l'Italia si rende complice delle condizioni disumane dei lager libici che per altro contribuisce a sovvenzionare con soldi pubblici dei cittadini.
Il governo è andato dritto per la sua strada, non ha minimamente preso in considerazione gli appelli delle associazioni che si battono in favore dei diritti umani; si è limitato ad annunciare un laconico "cambiamento" dell'accordo senza per altro spiegare quali parti e sopratutto in che modo sarà cambiato.
Intanto la guardia costiera libica ha mandato un messaggio eloquente al governo di Roma : "L'accordo è nell'interesse dell'Italia tanto quanto della Libia, siamo le prime vittime delle migrazioni incontrollate nel Mediterraneo".
Quella stessa guardia costiera che è guidata, sostenuta dalle milizie che torturano, stuprano, schiavizzano i migranti.
Le 6 domande senza risposta
- Chi erano i membri della delegazione libica?
- Chi ha selezionato i componenti della delegazione?
- Chi ha fatto circolare la falsa notizia sui documenti di Bija?
- Qual è stato il programma della delegazione?
- Quali ministeri visitati. Quali funzionari ha incontrato? A che scopo?
- L'Italia potevanon sapere chi fosse Bija?
Brevi cenni di un trafficante a capo delle guardia costiera libica
Abdul Rahman Milan "Bija" è il classico "uomo dei misteri", 30 anni, è il cugino di Mohammed Koshalaf, capo della milizia Al Nasr, che gestisce i lager per migranti, i barconi ma sopratutto il petrolio.
Delegato del governo
A maggio 2017 mentre in occidente è già considerato un trafficante, Bija si presenta in Italia, con una dozzina di persone, a un vertice con le forze di polizia italiane in rappresentanza del governo lbico.
Comandante delle vedette
E' emerso chiaramente e in modo ufficiale che Bija è stato riconfermato Comandante della guardia costiera di Zawiya : in un primo momento è stato sospeso, era il 2018. Ma è durato poco, adesso, un anno dopo, è stato riconfermato nel suo incarico.
Per l'ONU e la comunità internazionale è un "pericoloso ricercato" ... e allora come è possibile che l'Italia abbia potuto rincofermare l'accordo con un simile personaggio?
L'unica spiegazione plausibile riconduce ai "superiori interessi nazionali", leggi il petrolio.
(Fonte.:avvenire)
Bob Fabiani
Link
-https://www.avvenire.it
Nessun commento:
Posta un commento