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giovedì 21 novembre 2019

RDC, la piaga del lavoro minorile (dal #RapportoAnnualeAmnesty)







La Repubblica Democratica del Congo ha purtroppo una lunga tradizione inerente a una delle piaghe orribili che funestano l'intero continente : la piaga del lavoro minorile - ultima notizia in ordine di tempo arriva dal Madagascar, lì, nella Grande Isola dalla Terra Rossa i bambini, sono costretti a lavorare nelle miniere MICA (e nei prossimi giorni pubblicheremo un #reportage su questa drammatica realtà, sempre qui su questo blog), ubicate nel Sud del paese, proprio come in Congo.


Il Rapporto Amnesty






Le ultime stime, in possesso agli attivisti, ricercatori, volontari dell'associazione Amnesty International, emerge un dato agghiaccianto : in RDC, i bambini impiegati nelle miniere del Sud sono circa 40mila.

Sono impegnati nelle cave e nelle miniere per estrarre cobalto, il prezioso minerale usato e utilizzato (dalle multinazionali che fanno capo all'ex potenze colonialiste) per produrre batterie per cellulari e altri dispositivi elettronici.
Si tratta, per questi bambini, di lavori effettuati in condizioni estreme  - si legge nel rapporto di Amnesty - e, molti di loro sono costretti in turni di 12 ore al giorno, privi di protezioni. Anche le piu elementari percependo salari da fame.

La condizione di questi bambini è quella di schiavi.

Lavorando in queste condizioni rischiano incidenti e spesso, se si ribellano sono soggetti a violenze. Picchiati e maltrattati dalle guardie della sicurezza che agiscono in combutta con proprietari delle miniere.

Sono bambini condannati alla schiavitù.

Contesto e mancanza di diritti umani (#RapportoAmnesty)

Nella Repubblica Democratica del Congo il rispetto dei Diritti Umani è peggiorata in modo esponenziale. Le cause sono molteplici e di lunga data.
In primis : la cosiddetta "questione del Kasai". Qui, in questa regione, divampa una cruenta guerra civile. Ha causato migliaia di morti e, almeno 1milione di sfollati interni che, si aggiungono, all'avanzare della crisi dei cambiamenti climatici, come recentemente è accaduto in Sud Sudan, letteralmente inghiottito da disastrose piogge torrenziali.
A causa di questo conflitto, sono stati costretti  - scrive ancora Amnesty - alla fuga almeno 35mila persone, emigrate, nella vicina Angola.

Nell'Est della Repubblica Democratica del Congo, imperversano vari gruppi armati : sia delle forze governative (accade anche nel Mali, Nigeria e in altre parti del continente) che da gruppi autonomi di rivoluzionari jihadisti. A farne le spese sono i civili. E' saccheggiato impunemente il territorio, sfruttando così, illegalmente, le risorse naturali.

(Scenario simile alla Libia e alla Somalia, nota aggiunta da AfricaLand Storie e Culture africane n.d.t).

In questo quadro, oltre a saltare il rispetto dei Diritti Umani, vengono calpestati e disattesi i Diritti alla Libertà d'espressione, all'associazione e riunione pacifica. I difensori dei Diritti Umani e i giornalisti sono stati vittime di vessazioni, intimidazioni, arresti arbitrari e omicidi.

(Come accade in Eritrea e in Tanzania e nell'Egitto del presidente-dittatore Al Sisi, nota aggiunta da AfricaLand Storie e Culture africane, n.d.t).

Ultima questione : in RDC si è consumato anche il "conflitto del Kivu", iniziato nel 2004 e terminato nel 2008, ha lasciato ferite profonde mai risanate.
Nel 2004-2008, si aprì una grave crisi tra governo e i ribelli di Laurent Nkunda nel Nord e nel Sud del Kivu.

Il 25 novembre 2008, l'Osservatorio per i Diritti Umani accusava, l'ex presidente Joseph Kabila di aver soppresso più di 500 oppositori politici, in meno di due anni.

Tutte queste crisi, non fanno altro che alimentare e rafforzare il sistema neoliberista - vero volano - per la piaga del lavoro minorile in Congo.

L'appello Amnesty alle autorità del Congo

"Signor Presidente (dal 2018 è Felix Tshisekedi),
le scrivo come sostenitore di Amnesty International, l'organizzazione non governativa che dal 1961 lavora in difesa dei Diritti Umani. Il lavoro minorile e altre violazioni dei Diritti Umani hanno macchiato l'industria mineraria per troppo tempo. La invito a rimuovere i bambini dalle miniere artigianali e a mettere in atto misure per affrrontare la salute dei bambini, i loro bisogni fisici, educativi, economici e psicologici. 
Grazie per al'attenzione".

AfricaLand Storie e Culture africane invita tutti i lettori di questo blog a sottoscrivere, firmare (è possibile falo dal sito di Amnesty; n.d.t) questo appello al quale abbiamo aderito.

La buona notizia di Amnesty International

Il costante lavoro di ricercatori, attivisti, volontari di Amnesty ha prodotto una buona notizia : "Entro il 2025 niente più bambini nelle miniere RDC".
(Fonte.:amnesty;africalandilmionuovoblog)
Bob Fabiani
Link
-www.amnesty.it;
-https://africalandilmionuovoblog.blogspot.com
   

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