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lunedì 6 novembre 2017

La tradizione orale nello studio della storia dell'Africa (Quinta e ultima parte)


 




Quinta e ultima parte dedicata alla storia delle Tradizioni orali nella letteratura dell'Africa: oggi ci soffermeremo sulla "questione della tradizione orale nello studio della storia dell'Africa" in quale misura ha cambiato l'approccio al lavoro delle nuove generazioni di Romanzieri africani e, cercheremo di ricostruire come questa particolare materia ha finito per interessare gli studiosi di tutto il mondo.

Prima del dopoguerra con l'"Africanizzazione" della Storia dell'Africa, la Tradizione orale era stata solo oggetto di interesse per pochi studiosi ed elemento di curiosità per qualche amministratore coloniale, senza avere però alcuna dignità storica.
Lo studio della Tradizione orale africana ha introdotto nuove prospettive nella Storia dell'Africa ed ha un approccio metodologico innovativo. Pioniere di questi studi è stato lo storico e antropologo belga Jan Vansina, che con i primi studi della Tradizione orale negli anni'50 del Novecento, ha dato legittimità alla Tradizione orale per lo studio della storia africana, prima ritenuta una fonte non attendibile.
Ma cosa comporta studiare (senza ordini precostituiti ... evidentemente) la tradizione orale africana quali sono i "passaggi necessari" per riuscire nell'intento di uno studio rigoroso di questa affascinante materia?
Esistono alcuni accorgimenti necessari che oggi sono a disposizione di tutti coloro che hanno voglia di addentrarsi in questa materia affascinante e antichissima. Per studiare la Tradizione orale africana è necessario verificare prima l'attendibilità delle informazioni; per farlo è necessario considerare tre elementi:
  • informatore, colui che tramanda la tradizione; può essere un tradizionalista specializzato, quindi molto attendibile, ma può anche essere un artista, un griot o altro, quindi anche meno attendibile;
  • testimonianza, una stessa sequenza di avvenimenti su un avvenimento, fenomeno o altro; per ogni storia vi possono essere molteplici testimonianze distinte;
  • catena di informatori, la catena di informatori che attraverso le generazioni hanno tramandato la testimonianza; è essenziale una approfondita analisi della catena per verificare che all'origine vi sia una fonte attendibile (testimonianza oculare) o meno. 


Gli studi della Tradizione orale richiedevano una vasta raccolta di tradizioni e testimonianze sul campo, nell'ambito della stessa civiltà oggetto di studio, con un approccio interdisciplinare aperto in particolare ad etnologici, linguisti e glottologi; era infatti importante conoscere bene il contesto sociale in cui veniva tramandata una tradizione, nonché era necessaria una adeguata compressione dei miti e racconti tramandati, il cui linguaggio è spesso metaforico e si presta a molteplici letture, oltre a presentare numerosi arcaismi. 
L'approccio storico degli africanisti negli anni'60 e '70 è stato fortemente influenzato da questi primi studi, e rivolto proprio in prevalenza alla registrazione, catalogazione, analisi ed interpretazione della Tradizione orale, nella coscienza che il patrimonio orale africano stava estinguendosi.
Questo studio della Tradizione orale ha consentito agli africanisti di studiare il passato dell'Africa, analizzando le origini e le migrazioni dei popoli, i regni precedenti e contemporanei ai primi contatti con gli europei, i modelli di vita, lo svolgimento della vita tradizionale etc; sono stati inoltre ricostruite con molta precisione le genealogie delle famiglie nobili, gli elenchi dei re etc, il tutto solo grazie al ricorso alla memoria dei tradizionalisti, con qualche aiuto da parte dell'archeologia. 


-Bibliografia

Concludiamo questa serie di articoli sulla Tradizione orale africana suggerendo una serie di libri assolutamente fondamentali per chi volesse approfondire questo aspetto della storia della Letteratura africana.


  • Jack Goody, L'ambivalenza della rappresentazione, Milano - Feltrinelli, 1997
  • Jack Goody, Il potere della tradizione scritta, Torino - Bollati Beringhieri, 2002
  • Paul Sébillot, La littérature orale de la Haute-Bretagne , Paris - Maisonneuveet Larose, 1881
  • Paul Zumther, La presenza della voce. Introduzione alla poesia orale, Bologna - Il Mulino, 1984
(Fonte.:reuvenoire;chimurenga;presenceafricaine)
Bob Fabiani
Link
-www.reuvenoire.com;
-www.chimurenga.co.za;
-www.presenceafricaine.com

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