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giovedì 1 agosto 2019

Quel cartello del cacao targato Africa










Il Ghana e la Costa d'Avorio, i più grandi produttori di cacao al mondo, si sono accordati lo scorso 3 luglio su una nuova tassa da imporre alle azirnde (multinazionali che da sempre, hanno potuto fare e disfare qui, nel Continente nero, spesso e volentieri imponendo prezzi ...) che compreranno il raccolto 2020 - 2021.










I due paesi, che producono da soli quasi i due terzi del cacao mondiale, faranno pagare il supplemento di 400 dollari per ogni  tonnellata di cacao venduto.

L'obiettivo dei due governi africani, spiegano i reporter di @Mediapart, è assicurare maggiori guadagni ai piccoli produttori e ridurre il mercato nero.



Secondo la Banca mondiale, il 55 per cento dei coltivatori di cacao della regione  - un milione di ivoriani e ottocentomila ghaneani  -  vive sotto la soglia di povertà e non riesce a ripagare le spese sostenute per la produzione.

Conclusioni

Il giorno del lancio dell'avvenuto accordo tra i due paesi africani, in tutto il mondo e sopratutto negli ambienti produttivi della pianta del cacao, si è capito che l'Africa è definitivamente entrata nella nuova stagione, quella della consapevolezza e della forza, intesa come qualità eccellente dei suoi prodotti (e in misura maggiore per le sue infinite materie prime) che, non possono più essere lasciati alla mercé di speculatori o, peggio ancora, dello sfruttamento che per per troppo tempo non è stato possibile arginare.
Ora l'Africa, ha capito di poter competere a tutti i livelli e il Continente nero è in costante evoluzione anche e sopratutto procedendo in quella unità di intenti che, nello scorso secolo fu tracciato dai grandi padri africani e nel movimento politco e culturale conosciuto con il nome di Panafricanismo.
La lezione che arriva dal Ghana e dalla Costa d'Avorio è che la strada dell'unità del continente può e deve consolidarsi anche a livello economico - finanziario.
(fonte.:mediapart)
Bob Fabiani
Link
-https://www.mediapart.fr  

1 commento:

  1. Barbara Di Clemente2 agosto 2019 alle ore 01:30

    Finalmente!!!!!!
    Aspetto il risveglio alla consapevolezza degli africani e la loro forza per contrastare tutti gli abusi subiti.Io come europea chiedo PERDONO per tutto il male e le tuberie fatte allAfrica tutta per la cattiveria che siamo stati capaci di esternare. Auguro una vera indipendenza una CAPACITÀ di riprendersi la vita e che sia rigogliosa degna e gioiosa.

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