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lunedì 19 agosto 2019

Scoprendo #Lagos (appunti di viaggio di Chimamanda Ngozi Adiche)*. Pt. 1





Come cambia l'Africa e le sue grandi città che aspetto hanno? Come si mostrano all'occhio nudo del turista oppure a quello di colui o colei che fa ritorno, magari, dopo anni do esilio forzato?
Per rispondere a questi interrogativi e scoprire come Lagos sta cambiando, Africaland Storie e Culture africane, ospita gli appunti di viaggi d'eccezzione : quelli della scrittrice Chamamanda Ngozi Adiche che accompagnerà i lettori nei gangli della città nigeriana.

Come è Lagos? Scrive la scrittrice afroamericana : "Città in continuo movimento, disonesta, frenetica e sfavillante, Lagos è diventata il centro d'attrazione di tutto il continente africano".
(Bob Fabiani)







L'irresistibile Lagos*


"Lagos non ti corteggia. Questa città è quello che è. Sono dieci anni che ci vivo per una parte dell'anno e ogni volta che torno qui dalla mia casa negli Stati Uniti mi lamento dell'allergia all'ordine, del traffico paralizzante, delle interruzioni di corrente. Però mi piace che a Lagos niente sia concepito per i turisti o per piacere ai visitatori.

Il turismo ha i suoi vantaggi, ma può storpiare una città, sopratutto una città in via di sviluppo, e appiattirla nella forma di un servizio permanente : l'inchino affettato diventa la modalità predefinita, e gli abitanti trasformano le parti più grigie di se stessi in colorati oggetti di scena.
In questo senso Lagos è autentica, perché non le interessa ingraziarsi nessuno : risponde al tuo amore con un abbraccio e al tuo odio con un'alzata di spalle. Quello che vedi a Lagos è quello che Lagos è veramente.








Qualcosa di diverso


E cosa vedi? Una città in uno stato di mutevole impermanenza. Un luogo in divenire. Nella Lagos moderna spuntano case in terre sottratte al mare, nella vecchia Lagos si abbattono edifici perché possano nascerne di nuovi, più ambiziosi. Oggi una strada è diversa da come l'avevi vista sei mesi fa, a volte in modo impercettibile (un minuscolo negozio che ha aperto in un angolo), a volte in modo impercettibile (una costruzione scomparsa, sbarrata o ampliata). I negozi vanno e vengono. Oggi in vetrina c'è uno snello manichino con sopra un abito fermato da spilli, domani i mobili dalle finiture di un negozio di accessori per la casa.

Admiralty road è caotica, pulsante, ottimistica. E' il cuore commerciale di Lekki, un quartiere nella zona più esclusiva di Lagos chiamata The Island.
Vent'anni fa Lekki era una palude, oggi le sue case costano milioni di dollari. Doveva essere un quartiere principalmente residenziale, ma ora sembra indeciso, come se in parte cercasse di respingere l'implacabile invasione commerciale e dall'altra si godesse i ristoranti, i locali notturni e i negozi.




Vivo a Lekki, ma non nella parte più cara, Phase 1. La mia casa è un po' più lontano, vicino alla colossale sede dell'azienda petrolifera Chevron. E' una casa modesta per gli standard del posto.
"Fra trent'anni sarà sommersa dall'acqua", ha commentato in modo acido un mio conoscente europeo, un diplomatico di Lagos, quando anni fa gli ho detto che stavo costruendo casa lì. Lui odiava Lagos e parlava dei suoi abitanti con il rancore di chi al parco giochi detesta i ragazzini amati da tutti, ma allo stesso tempo vuole farseli amici. Condividevo in parte la sua visione apocalittica : si riferiva alla noncuranza nello sviluppo di Lagos. Alla sua avventatezza.

Lagos è così proiettata in avanti, così impetuosa, irruente, scontenta della sua frenasia, che nella foga rischia di sacrificare la pianificazione a lungo termine o la possibilità di durare. E la fiducia dei suoi cittadini. Ci chiediamo sempre : le cose sono state fatte bene? Eko Atlantic City, la nuova costosissima fetta di terra sottratta all'oceano Atlantico, è già stata quasi interamente venduta agli immobiliaristi e promette infrastrutture in stile Dubai, ma io sono piuttosto scettica. Non posso fare a meno di pensare che un giorno l'oceano reclamerà quel che è suo.

La mia casa ha richiesto interventi ingegneristici arcani, iniezioni di sabbia nella fondamenta e livellamenti per scongiurare il rischio di sprofondamento. Durante i lavori, i miei familiari passavano spesso a controllare la situazione. Se costruisci una casa devi essere presente, altrimenti i muratori poseranno male le piastrelle e trascureranno le finiture.

Questa è una città che ha fretta e tutti vogliono sbigarsi.


Il caos della sovrappopolazione

Lagos ha una popolazione stimata di 23,5 milioni di persone. Si tratta di stime, perché la Nigeria non fa un censimento come si deve da decenni. Il numero degli abitanti determina quante  risorse gli stati federali ricevono dal governo centrale, e i censimenti sono sempre contestati e politicizzati. Si prevede che nei  prossimi dieci anni lagos diventerà una delle prime megalopoli del mondo, un termine che dietro una premessa quasi trionfale nasconde il caos della sovrappopolazione. La Nigeria è il paese più popoloso d'Africa  - un africano su cinque è nigeriano  -  e Lagos è il centro commerciale del paese, il suo centro culturale, il modello a cui tutti aspirano e dove i sogni vivono o muiono. E così la gente arriva. Arriva da altre parti della Nigeria, da altri paesi dell'Africa occidentale, da altri stati del continente. I lavoratori specializzati arrivano da paesi lontani come il Sudafrica, mentre quelli meno qualificati dai paesi di frontiera. Abdul, che da sei anni lavora per me come custode, è un brillante ragazzo musulmano del Niger, il vicino settentrionale della Nigeria. Nel suo villaggio d'origine, Lagos era considerata la città dalle luci sfolgoranti. Da piccolo sognava di andarsene e trovare lavoro a Lagos, e tornare a casa due volte all'anno con il luccichio di Lagos sulla pelle. La Nigeria è per l'Africa quello che gli Stati Uniti sono per il continente americano : domina l'immaginario culturale suscitando un misto di ammirazione, invidia, affetto e sfiducia. Il meglio della cultura contemporanea nigerana - musica , film, moda, letteratura e arte  -  è legatoin qualche modo a Lagos.
Se Lagos avesse un tema sarebbe la frenesia, lo sforzarsi e il tentare. Gli operai fanno l'impossibile per sbarcare il lunario. I lavoratori della classe media hanno attività parallele. Il bancario cuce abiti. L'analista delle telecomunicazioni vende pannolini. L'insegnante dà lezioni privita a casa sua. Il commercio domina su tutto. Persone intraprendenti scarabocchiano annunci sui muri, con il gesso : "Chiamare per generatori a buon mercato". "Compro covertitori non funzionanti". "Cercate un lavandaio?".

Forse è per questo che le multinazionali non sono viste con sospetto, come spesso succede in occidente. Brand è una parola che viene usata senza ironia, perfino per parlare di sé. "Voglio diventare un grande brand", dicono i giovani. Le grandi aziende adottano le scuole pubbliche e pagano i lavori di ristrutturazione, organizzano dimostrazioni di sverminazione dei bambini nei quartieri poveri, danno premi ai giornalisti. Perfino i rari spazi di verde pubblico hanno un brand, esplosioni di cespugli e bellissime piante deturpati dal logo della banca o dell'azienda di telecomunicazioni che ne paga la manutenzione.

Lagos è una città di confini sfumati. Religione e commercio s'intrecciano.
Una parte della popolazione è musulmana ma, come in tutto il Sud della Nigeria, i cristiani sono la maggioranza. Passi in macchina vicino a scintillanti palazzi moderni che potrebbero essere banche o chiese. Enormi manifesti publicizzano le attività delle chiese con immagini di predicatori vestiti elegantemente, mentre la  domenica la città è più libera possibile dal traffico, perché gli abitanti si riposano a casa dopo essere tornati dalla messa del mattino. Il cristianesimo pentecostale va di moda, si prega prima dei consigli d'amministrazione e "ringraziamo Dio" è la risposta appropriata a un complimento o anche alla semplice domanda : "Come stai?".
E' un cristianesimo conservatore in modo selettivo : distoglie lo sguardo dalla corruzione del governo, predica la prosperità, considera una benedizione la ricchezza ostentata e disapprova le iniziative progressiste in campo sociale.Le donne devono essere sottomesse ai mariti. Le gerarchie contano. Dio vuole che le persone si arricchiscano.

Allo stesso tempo la religione unisce gli abitanti di Lagos : le persone che frequentano la stessa chiesa formano una specie di famiglia surrogata, e insieme partecipano a lunghe veglie più elettrizzanti di un concerto, dove uomini raffinati e donne affascinanti cantano fini a notte fonda e la mattina tornano al lavoro ben retribuitoo nei grattacelli dell'Island".


- Fine della Prima parte -

*Chimamanda Ngozi Adichie è una scrittrice nigeriana. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è Cara Ijeawele

(Fonte.:esquire)
Bob Fabiani
Link
-https://www.esquire.com/chimamanda-ngozi-adichie 

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