TAG - AfricaLand Storie e Culture africane

AFRICA - Anc - DIASPORA - Segregazione razziale - - DIRITTI UMANI - migrazioni - TORTURE - RAZZISMO - Lotte anti-Apartheid - AFRIKANER - Afroamerican - LIBIA - lager libici - Libertà - Rwanda - genocidio rwandese - Namibia - genocidio dimenticato - Donald Trump - trumpismo - NELSON MANDELA - APARTHEID - SUD AFRICA - THOMAS SANKARA - Burkina Faso - rivoluzione burkinabé - STEVE BIKO - MARTIN LUTHER KING - i have a dream - slavers 2017-2018 - schiavitù - SCRITTORI D'AFRICA - Negritudine - PANAFRICANISMO - AFROBEAT - FELA KUTI - NIGERIA - BLACK MUSIC - BLACK POWER - BLACK LIVES MATTER - SELMA - Burundi - referendum costituzionale - Pierre Nkurunziza - presidente onnipotente - Madagascar - Place du 13 Mai - Antananarivo - Madagascar crisis - Tana Riot -Free Wael Abbas - Egitto- Piazza Tahir- Rivoluzione2011- Al Sisi - Italia - Esecutivo Giallo-Verde - osservatorio-permanente - Storie-di-Senza-Diritti-Umani - Barack Obama - Obama Years- Dakar2021 - World Water Forum - ChinAfrica - Brics - ambiente - Climate Change - FOTO DEL GIORNO - REGGAE -#mdg2018 - #MadagascarDecide - 'AL DI LA' DI OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO' - IL ROMANZO - #GiletsJaunes - Afroitalian - Walter Rodney - Brexit - Coronavirus - #LEDITORIALE - News For Africa - I Can't Breathe - #USA2020

martedì 26 marzo 2019

#AfricaCeoForum2019: A grandi passi verso il "Mercato comune africano"








La mancanza di infrastrutture, il necessario coinvolgimento del settore privato, sono queste led sfide lanciate al summit in via di svolgimento a Kigali, in Rwanda.

La sfida è lanciata. Definitivamente. In questo 2019, si è stabilizzata ma, tuttavia, ci sono alcune zone d'ombra da abbattere definitivamente: lo avevamo già scritto nel nostro precedente post quando, avevamo lanciato l'importante appuntamento di Kigali.
L'Africa, non deve commettere l'errore (grave) dell'Europa: ossia favorire la libera circolazione delle merci ma non quella delle persone.

A Kigali sono emersi - durante la prima giornata di incontri e dibattiti - gli ostacoli sostanziali alla libera circolazione delle persone in tutto il Continente Nero.

Autorevoli personalità del calibro di Paul Kagame, Carlos Lopes e Naguib Sawiris, hanno sottolineato come, il mercato comune africano "sia ormai una realtà".


La cronaca del primo giorno di #ACF2019


All'apertura dei lavori il presidente ruandese, Paul Kagame spiega: "Un anno fa, 44 paesi hanno annunciato la loro intenzione di formare insieme la 'Zona Economica del Libero Scambio Continentale (ZLEC), e da allotra, 21 stati l'hanno ratificata, ma molto resta da fare".





Questo, è stato il messaggio d'apertura di #ACF2019 che, ha preso il via ieri, 25 marzo, nella capitale ruandese.

Chi e che cosa ostacola l'integrazione africana?

A sentire il discorso di Paul Kagame non ci sono dubbi: l'ostacolo più grande sul percorso che dovrebbe portare all'integrazione africana è la Politica.
Il presidente ruandese ha preso di petto una delle "crisi in atto" in giro per l'Africa, una di quelle che ha la capacità di togliere il velo a un nervo scoperto sia alla diplomazia sia alla geopolitica: ossia, le attuali tensioni tra il suo paese e l'Uganda, che hanno un impatto negativo sul commercio regionale senza tralasciare le economie dei due stati.

"Confini africani ereditate dalla colonizzazione, sono artificiali, dobbiamo lavorare tutti insieme  per superarli", spiega il presidente etiope Sahle-Work Zewde, tra l'altro, l'Etiopia - come vi avevamo informato nei giorni scorsi - è il 21° paese a ratificare il cosiddetto acvcordo ZLEC.

Dubbi e criticità

E' confermata invece la tentazione nigeriana di non adire a questo patto: il nigeriano Abdulsamad Rabiu, capo del gruppo  BUA, ha affermato che il suo paese ha bisogno di tempo per far parte della zona di libero scambio, sfruttando il fatto che, questo genere di accordi sono molto difficili da portare a compimento in Africa.
Tuttavia, ha lasciato intendere che la Nigeria, alla fine della giorstra, su ordine di Buhari finirà per aderirvi più per necessità che non per convinzione. Non sono passati inosservati, i continui richiami del mondo degli affari nigeriani neoi confronti di Buhari, il presidente da poco riconfermato alla presidenza nigeriana dopo una tornata elettorale disastrosa, al limite della convalida visto i casi di violenze (con morti) in alcuni stati e la presenza di molti minori, regolarmente in fila davanti alle urne, a votare come se ne avessero reali facoltà.

Il presidente esecutivo del gruppo BUA ha puntato dritto su un problema per nulla secondario, anzi, del tutto cruciale per il futuro prossimo del continente e, non potrà essere a lungo lasciato in stand-by dai leader africani: "La prima necessità è sopratutto la libera circolazione degli africani nel continente, che è ben lungi dall'essere una realtà, poiché oggi solo il Ruanda e le Seicelle applicano questo principio".
(Fonte.:jeuneafrique;theafricaceofirum)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com;
-https://www.theafricaceoforum.com/en

  

Nessun commento:

Posta un commento