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martedì 12 marzo 2019

Bouteflika rinuncia al #Mandat5, annulla le elezioni presidenziali e resta al potere







La rivoluzione algerina produce un primo risultato: Bouteflika, il presidente-padrone che guida l'Algeria dal 1999, è costretto a cedere il passo. Alla fine ha dovuto rinunciare al suo progetto di correre per un quinto mandato per la poltrona presidenziale.

Ma nel momento in cui, ha dovuto prendere atto di avere tutto un popolo contro, ha lasciato nuovamente il segno. Se ci si sofferma per un moemto su questo specifico punto, scopriremmo che il dramma dell'Africa è racchiuso tutto in questo gesto estremo. In questo perenne attaccamento al potere. Restare in sella. A vita. Senza lasciare mai la stanza dei bottoni.

E' quello che è accaduto ieri ad Algeri, in calce a un lunedì notte, in cui il vecchio presidente-padrone non si rassegna. Non lascia alcun spazio. Bloccando il margine di manovra che invece, le proteste oceaniche del popolo algerino, hanno ripetutamente ribadito.

Preteso.

In questi giorni, il grande #Movimento22Febbraio  - che qui in Nordafrica e non solo fa molta paura - ha invocato il CAMBIAMENTO. Ma non è quello che le élite che siedono sulle comode poltrone del potere, sono disposte a concedere.

Non esiste nessun margine per la DEMOCRAZIA e, Bouteflika lo ha ribadito in tre mosse. La prima deve essergli costata e non poco ma, tuttavia, l'anziano presidente ha capito che se voleva restare nello stesso posto di sempre, ossia, sulla poltrona presidenziale, aveva davanti un passaggio scomodo, necessario: rinunciare al quinto madato presidenziale.

A quel punto, il più, il grosso del lavoro era compiuto perché, nel momento in cui egli era disposto a fare un passo indietro e, quindi, così facendo, dare soddisfazione alla piazza, alle proteste. Concedendo l'onore delle armi (ma solo per un momento).

La seconda mossa è quella più delicata (ma se vista dall'orizzonte d'eccezione del presidente-padrone) era anche quella più scontata. Necessaria, dal momento che a decidere è sempre lui, Bouteflika: il presidente, in diretta televisiva annuncia il rinvio delle elezioni presidenziali.

Terza mossa: nominare il nuovo governo.

E a questo punto la quatrta e ultima mossa: restare saldamente sulla 'plancia di comando'.

Tutto in una notte africana.

L'opposizione denuncia

Dall'opposizione algerina prende la parola Mochine Bellabas (RDC): "Le manovre del Capo dello Stato sono pensate per deviare la rivolta popolare. Manipolando l'opinione pubblica. Egli annuncia il ritiro dal quinto mandato pur restando al potere. Così facendo estende il suo mandato all'infinito violando la Costituzione".
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-www.jeuneafrique.com  

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