Il presidente del Mali, Ibrahim Boubacar Keita, ha decretato tre giorni di lutto nazionale - entrato in vigore nella giornata di venerdì #29M -in onore delle 160 vittime dell'attacco al villaggio di Ogossagu del #23M.
"Un lutto nazionale di tre giorni, a partire, sarà osservato in tutto il territorio nazionale in omaggio delle vittime dell'attacco perpetrato il 23 marzo contro la popolazione del villaggio di Ogossagu", nel centro del Mali, spiega il decreto firmato dal presidente Keita.
L'omicidio, che ha colpito un villaggio #Fulani nel distretto di Bankass vicino al confine con il Burkina Faso, è il più sanguinoso del Mali dall'inizio della crisi, datata 2012, in ragione di essa, l'allora presidente della Repubblica francese, il socialista François Hollande decise di inviare i soldati francesi nell'ex-colonia.
"La giustizia sarà fatta", ha promesso il presidente maliano, lunedì #25M, mentre si trovava sulla scena della tragedia per presenziare alla cerimonia (dolorosa) di sepeolturra delle vittime.
Due indagini distinte
Intanto sono partite le indagini sul massacro. Sono due e non sono coordinate tra loro: una, è portata avanti dal governo maliano, l'altra, invece, è a guida del Minusma.
Sospetti arrestati
Una prima reazione da parte delle autorità maliane, ha portato all'arresto di 5 aggressori, lo rende noto il procuratore di Mopti, Maouloud Al Najim, confermata anche da Boubacar Sidiki Samake, il procuratore del centro legale specializzata nella lotta contro il terrorismo, a Bamako.
Il bilancio definitivo del massacro parla di oltre 160 morti, compresi donne e bambini.
Non vi è dubbio che la mattanza di Ogossagu è "un atto di pulizia etnica". Il massacro di sabato #23M è l'ultima azione ostile - in ordine di tempo - contro la comunità Fulani. E' la lunga scia che disegna un conflitto intercomunitario che dal Marzo 2018 ha prodotto l'uccisione di 600 persone e migliaia di sfollati, costretti a lasciare la regione di Mopti.
Le amare parole di Ali Nouhou Diallo
Il patriarca della comunità Fulani, Ali Nouhou Diallo, 80 anni, è una voce carismatica e molto seguita: dopo il drammatico massacro che ha sconvolto tutttto il Mali, ha preso la parola. Ecco il suo lucido ragionamento: "Quello che questa tragedia ci dice - spiega ai reporter di Afp e di Jeune afrique - è un messaggio chiaro, incontrovertibile: dopo la "pulizia etnica" potremmo ritrovarci nel bel mezzo di una guerra civile".
(Fonte.:afp;jeuneafrique)
Bob Fabiani
Link
-www.afp.fr;
-www.jeuneafrique.com
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