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giovedì 12 novembre 2020

Conflitto Etiopia/Tigray, a causa della guerra migliaia di profughi fuggono verso il Sudan


 





L'esercito federale etiope nella giornata di martedì si è impadronito dell'aeroporto situato vicino alla città di Humera, nella regione di Tigray. Mercoledì scorso il primo ministro Abiy Ahmed, aveva lanciato un'offensiva militare nel Nord dell'Etiopia

Mentre scriviamo questo post è in atto un cruento bombardamento da parte di Addis Abeba che costringe migliaia di profughi della regione - considerata ribelle dal governo centrale - a fuggire verso il Sudan.

Secondo il premier etiope, il partito di governo nel Tigray, il Tigray People's Liberation Front, è responsabile di un attacco contro una base militare federale. Il Tpfl è un partito di opposizione al governo del premier e a settembre aveva deciso di tenere le elezioni regionali nel Tigray, nonostante l'esecutivo etiope le avesse proibite - anche a causa della pandemia di Covid-19 -. 

La decisione dell'invio di truppe armate nel Tigray è fonte di allarme per la comunità internazionale, e può compromettere la stabilità della zona.

Tuttavia le notizie sono scarne, al momento si sa che l'esercito federale, nei giorni scorsi ha conquistato le città di Maidali, Dansha, Baker e Ligudi oltre la già citata Humera, per altro questa è una città vicina al confine con l'Eritrea

Si teme che la stessa Eritrea possa in qualche modo inserirsi nel conflitto : e a proposito di questo, le stesse fonti "interessate" raccontano di truppe tigrine allo sbando che si consegnano alle guardie di frontiera del paese vicino.

Il primo ministro Abiy Ahmed, nella stessa giornata di martedì ha ribadito che "l'operazione prosegue come previsto e terminerà solo quando la giunta criminale sarà disarmata e un'amministrazione legittima verrà insediata".

Il premier ha anche aggiunto che i vertici rivoltosi dello stato regionale verranno affidati alla giustizia e che tutti questi obiettivi sono ormai "a portata di mano".

Le pressioni internazionali sono andate a vuoto, il governo di Addis Abeba, le ha rispedite al mittente.

La situazione ai confini settentrionali del paese africano inizia a essere drammatiche. Dalla frontiera col Sudan giungono anche notizie di sequestri di armi in entrata. Sul fronte dei profughi esiste una fosca proiezione ONU che parla di 9 milioni di persone che potrebbero fuggire dall'Etiopia se non si riesce a fermare questo conflitto tra Addis Abeba e Tigray.

La decisione di Ahmed - già premio Nobel per la Pace - di dichiarare guerra alla regione ribelle sembra non pesargli più di tanto, secondo il premier "è sacrosanto ristabilire il diritto di tutti gli etiopi a vivere in pace"

Peccato però che questa pace, Ahmed, voglia raggiungerla (a ogni costo) ricorrendo alla guerra.

(Fonte:jeuneafrique)

Bob Fabiani

Link

-www.jeuneafrique.com    

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