Seicento civili massacrate in una sola notte.
In Etiopia il confronto militare tra il premier Abiy Ahmed e i dissidenti della regione del Tigray (nel Nord del paese) rischia di trasformarsi in un bagno di sangue, di vendette incrociate dove le vittime sono sopratutto civili.
La carneficina è avvenuta la notte del 9 novembre nella cittadina tigrina di Mai Kadra e sarebbe opera, secondo un rapporto preliminare d'inchiesta, di una milizia informale di giovani tigrini.
Domenica sera il premier ha lanciato ai dirigenti tigrini un ultimatum di 72 ore per arrendersi.
(Fonte.:jeuneafrique)
Bob Fabiani
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-www.jeuneafrique.com
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