TAG - AfricaLand Storie e Culture africane

AFRICA - Anc - DIASPORA - Segregazione razziale - - DIRITTI UMANI - migrazioni - TORTURE - RAZZISMO - Lotte anti-Apartheid - AFRIKANER - Afroamerican - LIBIA - lager libici - Libertà - Rwanda - genocidio rwandese - Namibia - genocidio dimenticato - Donald Trump - trumpismo - NELSON MANDELA - APARTHEID - SUD AFRICA - THOMAS SANKARA - Burkina Faso - rivoluzione burkinabé - STEVE BIKO - MARTIN LUTHER KING - i have a dream - slavers 2017-2018 - schiavitù - SCRITTORI D'AFRICA - Negritudine - PANAFRICANISMO - AFROBEAT - FELA KUTI - NIGERIA - BLACK MUSIC - BLACK POWER - BLACK LIVES MATTER - SELMA - Burundi - referendum costituzionale - Pierre Nkurunziza - presidente onnipotente - Madagascar - Place du 13 Mai - Antananarivo - Madagascar crisis - Tana Riot -Free Wael Abbas - Egitto- Piazza Tahir- Rivoluzione2011- Al Sisi - Italia - Esecutivo Giallo-Verde - osservatorio-permanente - Storie-di-Senza-Diritti-Umani - Barack Obama - Obama Years- Dakar2021 - World Water Forum - ChinAfrica - Brics - ambiente - Climate Change - FOTO DEL GIORNO - REGGAE -#mdg2018 - #MadagascarDecide - 'AL DI LA' DI OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO' - IL ROMANZO - #GiletsJaunes - Afroitalian - Walter Rodney - Brexit - Coronavirus - #LEDITORIALE - News For Africa - I Can't Breathe - #USA2020

domenica 29 novembre 2020

La Francia "En Marche" contro il governo Macron (e la legge "sicurezza globale")


 



E' una nuova onda di protesta quella che invade tutta la Francia contro le violenze della polizia nei confronti dei migranti e contro la legge sulla "sicurezza globale" di Macron. Alla "marcia delle libertà" movimenti antirazzisti, sindacati e giornalisti. Una giornata importante che parla a tutta l'Europa.

La protesta antirazzista varca anche i confini, con manifestazioni contro la nuova legge francese anche in Olanda e a Berlino.

Le ultime violenze della polizia, a place de la République nello sgombero degli esiliati e il pestaggio razzista ai danni del produttore musicale Michel Zecler nel XVII arrondissement, tutti documentati da registrazioni video che la legge sulla "sicurezza globale" vorrebbe con l'articolo 24 fortemente limitare e potenzialmente impedire nella pratica, hanno spinto ieri decine di migliaia di persone a partecipare in Francia alle "marce della libertà".

Bordeaux, Lione, Lille, Tolosa, Reims, Montpellier, Rennes, Marsiglia, Clermont-Ferrand, Strasburgo e Grenoble, un centinaio di manifestazioni hanno avuto luogo ieri non solo nelle grandi città ma anche in comuni più piccoli.

Venerdì sera Nantes e Besançon avevano già anticipato la giornata di lotta. A Parigi c'è stata la manifestazione più grande, migliaia di persone di tutte le età (46mila per il ministero), hanno risposto all'appello dei sindacati dei giornalisti, di collettivi di avvocati, delle organizzazioni di difesa dei diritti umani, di associazioni impegnate nella società.

"Siamo qui" hanno scandito dei gilet gialli nel corteo. Il prefetto Didier Lallement, che assieme al ministro degli Interni Gérald  Darmanin è il volto della repressione decisa dall'alto, aveva proibito il corteo e imposto solo un sit-in a place de la République. Ma un ricorso all'autorità amministrativa ha avuto la meglio e il corteo è stato autorizzato fino alla Bastiglia.

Gli slogan erano tutti contro le violenze della polizia e in difesa della libertà di informare. In Bld Files du calvaire sono stati esposti i ritratti disegnati dei 388 deputati a favore della legge "sicurezza globale" martedì scorso. Un gruppo di fotografi dell'associazione Reporters en colère, con un'azione simbolica, hanno posato a terra la macchina fotografica. Il sindacato dei giornalisti ha inviato una lettera al primo ministro Jean Castex : "la libertà di informare è in difficoltà". Reporters sans frontièrs ha denunciato Lallement, per i fatti violenti dello sgombero degli esiliati. Nel corteo, anche un centinaio di eletti, parlamentari o politici locali, venuti per "testimoniare nel caso ci siano violenze".

Lallement ha invitato i poliziotti a "tenere la linea repubblicana" e prima che iniziasse il corteo si è detto sicuro di poter "contare sulla probità, sul senso dell'onore e sull'etica" delle forze dell'ordine.


  



Ci sono stati degli scontri sul percorso del corteo, in Bld Beaumarchais, poi una dispersione problematica a Bastiglia, fino a sera, con lanci di oggetti da parte di gruppetti violenti (con la protesta dei manifestanti, "ci rubate la manifestazione") e lacrimogeni (ma la polizia è stata meno aggressiva del solito).

Alcune personalità hanno preso la parola. Edwy Plenel, fondatore e direttore del sito Mediapart, si è rivolto al governo : "siamo qui per difendere  esattamente ciò che voi calpestate". L'importanza  delle "Marce della libertà" di ieri è un elemento destinato a pesare nella grave crisi politica attuale. La maggioranza è a pezzi, sul voto in prima lettura all'Assemblée nationale sulla legge "sicurezza globale" ci sono stati 40 dissidenti nella République en Marche (30 astensioni, 10 contro). Il presidente dell'Assemblée (Richard Ferrand, Rem), assieme al suo omologo al Senato, ha fatto piegare il primo ministro, che ha dovuto chiarire e ridimensionare il ruolo della "commissione" che ha nominato giovedì per "riscrivere" il contestato articolo 24, che prevede di proibire la diffusione di immagini di poliziotti se c'è l'intenzione "manifesta" di nuocere (e che nei fatti apre la strada alla censura): a decidere sarà il Parlamento, che avrà l'ultima parola (la legge passa al Senato a gennaio, poi tornerà all'Assemblée ...).

Anche nel governo si sono già alzate voci per chiedere di sopprimere l'articolo 24 : "bisogna filmare", ha detto Eric Dupont-Moretti, ministro della Giustizia. "A volte rinunciare è più saggio che ostinarsi" suggerisce il vice-presidente dell'Assemblée, Hugues Rensen (Rem). Ma ci sono anche altri articoli problematici, il 21 e il 22, che legalizzano l'uso di droni nelle manifestazioni, "minacciano una sorveglianza di massa" per i manifestanti.


 


Nessuno difende Gérald Darmanin. "La linea Darmanin rende isterico il dibattito" commenta l'eurodeputato Renew Pascal Canfin. Emmanuel Macron, che si era già detto "scioccato" dalle immagini di Zeclair, ha pubblicato un testo su Facebook, dove ha parlato di "immagini inaccettabili" che "ci fanno vergognare".

Il presidente chiede al ministro degli Interni e al Prefetto "una polizia esemplare" e al governo ingiunge di "presentare rapidamente proposte per riaffermare la linea di fiducia che deve naturalmente esistere tra i francesi e chi li protegge".

Sul tavolo c'è la riforma della Igpn (Ispezione generale della polizia nazionale), che dovrebbe diventare indipendente e non più dipendere dal ministero degli Interni (è una domanda della sinistra), ma anche una riforma profonda della polizia, dalle gerarchie fino alle assunzioni.

(Fonte:liberation;mediapart)

Bob Fabiani

Link

-www.liberation.fr

-www.mediapart.fr

Nessun commento:

Posta un commento